Come avrete capito, la notizia che abbiamo dato dell’avvenuta pace tra le due destre novesi era un pesce d’aprile. Mai come quest’anno parecchi ci sono cascati, anche se l’indicazione che la conferenza stampa successiva alla tregua sarebbe stata fatta in una pescheria smascherava chiaramente lo scherzo. Ma si sa, purtroppo molti leggono solo i titoli… e spesso non capiscono neppure quelli.
In realtà, le due destre novesi proseguono la loro campagna elettorale non risparmiandosi colpi sopra e sotto la cintura.
La destra che candida Perocchio punta tutto sulla questione anagrafica, e non si può certo negare che il loro candidato sia il più giovane. Perocchio si candida alla successione del nonno Cabella, in piena continuità con la sua amministrazione: con lui ci sono l’ex vicesindaco Accili e gli ex assessori Sisti e Moncalvo. Insomma, se c’è una lista che punta alla “restaurazione” è proprio la sua. Anche perché è noto che nella giunta Cabella il ruolo il vero ruolo di sindaco lo esercitava più il nipote che il nonno.
Se la candidatura di Perocchio è quindi la riedizione della giunta Cabella, non è che la candidatura di Maria Rosa Porta possa essere dipinta come il nuovo che avanza: la candidata sindaca è al quarto tentativo di scalata a Palazzo Pallavicini, e con lei tanti volti noti e pluricandidati (nonché spesso pluritrombati): da Oscar Poletto, già consigliere comunale dal ’90 al ’95 per la Democrazia Cristiana, a Marco Bertoli, alla sua settima candidatura consecutiva. Per non parlare di Giuseppe Rapisarda, anche lui più volte candidato ma senza soddisfazione delle urne.
Venerdì sera, alla Trattoria dell’Angelo, Perocchio ha dato appuntamento ai suoi sostenitori per una cena di finanziamento. Ha stupito la partecipazione del comunista Francesco Moro (nella foto di apertura con Perocchio e l’onorevole Molinari), che si è fatto ritrarre con lui, così come la presenza di Alberto Fasciolo, ex segretario provinciale del Pds negli anni ’90.
Presenze che non sono sfuggite ad Alessio Butti, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, che ha postato un pesante attacco a Perocchio sulla sua pagina Facebook: “il rinnovamento e la freschezza della candidatura a sindaco di Novi Ligure per la Lega (che ha strappato con il resto della coalizione di centro-destra) di Giacomo Perocchio, appoggiato da Riccardo Molinari? Il sostegno di Francesco Moro, già consigliere regionale di Rifondazione Comunista, che vendeva il suo libro di discorsi alla presentazione della candidatura del giovane e fresco leghista, la dichiarazione di sostegno di un ex assessore di Lorenzo Robbiano (allora PDS, DS), l’appoggio di un ex segretario provinciale del PCI, l’alleanza con una ex candidata della lista di Rocchino Muliere. Non è un pesce d’aprile ma l’indigeribile minestrone che Giacomo Perocchio vuole fare sorbire ai novesi. Portando le lancette del tempo indietro agli anni ’90 quando il suo partito era in maggioranza con Fabrizio Palenzona, con il PDS e altri partiti dell’allora centro-sinistra”.
Temendo forse di non essere stato abbastanza chiaro, ha commento il suo stesso post aggiungendo: “Perocchio è tutto: estrema destra, destra, centro, sinistra, estrema sinistra. Una persona che ha le idee così confuse sulla sua collocazione politica non ha il giusto equilibrio per fare il sindaco di Novi… cosa che di fatto ha già svolto (e lo sanno bene tutti, non solo i novesi) neanche troppo dietro le quinte nei tre anni precedenti. E abbiamo visto tutti come è andata a finire. Novi trattata come un modesto avamposto degli interessi di Alessandria.”
Intanto, nello stesso momento in cui i leghisti sono beatamente seduti a tavola, quelli di sinistra fanno… quelli di sinistra: venerdì sera i candidati al consiglio comunale a supporto di Rocchino Muliere si sono riuniti, dalle 18 alle 23, presso il teatro dei frati per fare il punto sul programma elettorale. Intanto, dopo l’inaugurazione sabato mattina della sede del comitato elettorale, sono stati avviati gli incontri nei quartieri: lunedì sera alle 21 incontreranno i residenti nel quartiere di via Crispi, mentre mercoledì tocca al G3.
La campagna elettorale di Lucia Zippo prosegue in silenzio, se si esclude un suo sostenitore che commenta tutti i post del Moscone spiegando che occorre votarla.
Non possiamo dimenticarci dell’ultimo arrivato, l’avvocato Fabio Garaventa, che nella conferenza stampa di presentazione ha annunciato l’idea che il comune di Novi cominci a stampare moneta: una “lira novese” per risolvere i problemi economici del comune? «La legge lo prevede e ritengo che costituirebbe un vantaggio anche nella creazione di nuova occupazione», ha detto Garaventa.
Abbiamo cercato in rete per vedere se, da qualche parte, si sia partiti con monete “locali”. Abbiamo scoperto che a Bristol (GB) coniano il “Bristol pound”, moneta valida solo per gli acquisti locali, e che in Sardegna c’è l’interessante esperimento del “sardex”, una moneta virtuale nata nel 2009 in Sardegna da un gruppo di neolaureati, che punta ad aumentare la partecipazione delle persone al modello di economia basato sulla fiducia e sulla comunità.
A noi basta ricordare il “Luigino” emesso nel 1666 dalla zecca di Tassarolo, molto ricercato dai numismatici, e il famosissimo “marengo” coniato nel 1801 dalla Repubblica Subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci il 14 giugno 1800 appunto a Marengo.
Comunque, se Garaventa ci darà maggiori dettagli della sua idea, ne saremo lieti di riferirveli.
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Un commento su “Le due destre della strana campagna elettorale novese”
Comments are closed.
Il moro preso in ostaggio dai razzisti salvineschi è l’immagine più spaventosa di questa campagna elettorale.
O è una riedizione farsesca del patto Molotov-Ribbentrop?