Il Moscone sta diventando un riferimento politico locale, con gli attori e le comparse della scena politica novese che non fanno altro che sbirciare il telefonino per avere le notizie soprattutto sulle iniziative degli avversari.
Va dato merito alla direzione di pubblicare senza filtro o commento le notizie che arrivano, lasciando agli elettori l’iniziativa di eventuali precisazioni. E’ risaputo che da mondo a mondo, avere notizie del campo avverso di prima mano e quanto prima permette di adeguare la propria strategia. A volte qualche bel tempone ci mette lo zampino è contribuisce a insaporire la dialettica con un poco di umorismo.
Era da poco ore uscita sul Moscone una notizia che se fosse stata confermata, avrebbe provocato un vero terremoto politico: “nella notte a cavallo del 1 aprile, il famoso vaquero e l’enfant prodige della formazione locale leghista, si sono chiariti e fumando il calumet della pace, sotterrano l’ascia di guerra uniscono le forze nella speranza di ripetere il miracolo della scorsa competizione politica“. La notizia ha subito creato una certa agitazione, positiva per chi ci sperava e negativa per chi la considera tendenzialmente pericolosa per le loro aspirazioni.
Purtroppo la realtà si è subito fatta avanti con la cruda realtà di una frattura che appare allo stato dei fatti insanabile. Però in politica le diatribe personali per quanto possano essere profonde, di fronte a certe situazioni non è detto che non si ricompongono e ai due soggetti in querelle non difettano certo l’acume e l’intelligenza.
Comunque avremo occasione a tempo debito per assistervi in anteprima. Al momento il pesce d’aprile si sposta al 14/15 maggio, quando il pallino passa al giudizio inappellabile degli elettori che nonostante siano costretti a subire ogni forma di proposte e richieste. Più richieste che proposte che per la verità: tenute in ombra e utilizzate per lo sprint finale, finora fa colpo uno slogan “per una Novi più bella” come è da vedere, probabilmente si incoraggerà la tinteggiatura degli edifici?
I più convinti e meglio equipaggiati, sono quelli che ruotano attorno al Pd, l’esperienza non manca di certo e anche le risorse messe in mostra sono di tutto rispetto. Solo raccogliere le firme per la sottoscrizione delle miriade di liste che hanno raggruppato, non è compito facile data la riottosità dei cittadini a concedere l’autografo, ci vuole una organizzazione molto accurata e capillare.
Il loro obiettivo è mirare al risultato pieno al primo turno, purtroppo si portano dietro un poco di stanchezza e di assuefazione dell’elettorato, dai quali ne hanno perso la radice storica da tempo remoto, per inseguire il neoliberismo berlusconiano. La nuova linfa inserita dalla neo segretaria può non essere sufficiente; comunque è data per scontata la prenotazione al primo turno.
Passeggiando lungo la famosa via Girardengo, si assiste alla pressione dei vari attori e non sono da meno le comparse che ti rifilano il classico santino per la preferenza, cercano di spiegarti perché li devi votare e sono le giovane ragazze candidate le più simpatiche e genuine, fanno perfino tenerezza, si propongono con un accattivante sorriso e non è una cosa da poco, danno un tocco di genuina gentilezza e direi anche di bellezza.
Al contrario dei cosiddetti navigati, personaggi di lungo percorso, che nonostante abbiano già detto tutto e promesso di più, non esitano a continuare a proporsi snocciolando il toccasana per ogni problema, dimenticandosi che non sono riusciti a risolverli durante l’impegno istituzionale.
Non solo si propongono con enormi manifesti, e danno da intendere che loro non sono responsabili dell’onta del commissariato a cui la città è stata sottoposta e dei disastri amministrativi cagionati. La vicenda del CIT è indicativa per tutte, lasciando stare la qualità della fornitura dei servizi che non mancheremo di approfondire.
Il centrodestra per tutta una serie di ragioni contingenti non ininfluente anche il demerito del centro sinistra, arroccato nelle loro convinzioni di eccellenza amministrativa, riuscivano a guadagnarsi il diritto di amministrare la città.
Ci aspettavamo un impegno all’ultimo respiro e una solida compattezza se non altro per dimostrare la volontà di voler amministrare bene e di superare con pochi danni il periodo di apprendistato e soprattutto di non far rimpiangere i datati amministratori con una ventata di novità e convincere l’elettorato che l’alternanza e salutare per il progresso della nostra città… Invece si sono avvinghiati nei più deleteri dei personalismi, arrivando a far finire anzitempo la loro esperienza.
Ora ci riprovano, persistendo nei personalismi, ma cosa possono dimostrare? Di essere improvvisamente in grado di far meglio, senza un periodo di transizione a Canossa? Per quale motivo gli elettori dovrebbero riconsiderare le loro caotiche giustificazioni? Gli elettori, sono più saggi e avveduti di quanto si può immaginare, e sanno nel momento clou cosa fare e chi si propone che non riesce a vedere la trave nel proprio occhio mentre cerca la pagliuzza in quello degli altri; soprattutto, nonostante tutto, la politica, nel suo contesto si evolve, e Novi è un ottimo laboratorio, facendo tesoro degli errori e se il messaggio di tale evoluzione verrà colto da specifiche forze e dai cittadine, ci aspetta un periodo di revisione e di progresso politico amministrativo di notevole interesse.
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