Al voto, al voto!

Lunedì sera – oppure se si andrà al ballottaggio nella  serata del 29 maggio –  sapremo a chi spetterà il compito di amministrare la nostra città per i prossimi 5 anni.  Le elezioni democratiche laveranno  l’onta del commissariamento della Città a cui ci ha condotto l’amministrazione Cabella. 

Desidero innanzitutto ringraziare il commissario straordinario Paolo Ponta, nominato dal Presidente delle Repubblica per amministrare la nostra Città in attesa che il voto democratico dei novesi decida chi dovrà farsene carico. Ponta ha riunito in sé i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale e ha dimostrato autorevolezza, serietà, attenzione, dedizione  e onestà: le doti che si chiedono ad un uomo di stato e che speriamo avrà il prossimo sindaco eletto dai novesi. 

Il loro voto  archivierà finalmente la prima amministrazione di centro destra nella storia democratica di Novi: senza dubbio il governo cittadino più incompetente, inconcludente e litigioso  della storia di Novi. Stavo per scrivere che ora possiamo dimenticarcene, ma credo invece che sia giusto ricordarsene bene, per evitare che possa accadere di nuovo.

L’ex Sindaco Cabella non ha governato la sua maggioranza e di conseguenza la città, lasciando ai suoi “scudieri” e in particolare al nipote Perocchio tutto il potere che dovrebbe essere nelle mani di un sindaco assennato. 
Oggi il nipote si presenta, sotto la parola rinnovamento, in perfetta continuità con quella che è stata l’amministrazione del nonno, ma è meglio dire   la “sua” amministrazione. Si ripresenta con la sua giunta al completo (Accili, Sisti, Moncalvo, Franco, Bruno sono candidati con lui) e in perfetta continuità di programma precedente, a partire dall’inceneritore. Inceneritore (o, come lo chiamano loro, termovalorizzatore che fa più “Green”) che è stato bocciato dalla Regione stessa, a guida leghista tra l’altro. 
Il progetto di Perocchio è la restaurazione della giunta che ha portato Novi al commissariamento, semplicemente. Continuare a gestire il potere. 

Ma lo scisma nella destra novese non può lasciare solo Perocchio con il cerino in mano: Fratelli d’Italia e Forza Italia erano in maggioranza, corresponsabili di quella disastrosa esperienza e oggi non possono certo dire: io non c’ero. 

Il nuovo sindaco ha sul tavolo molti problemi da risolvere.
Far partire in maniera seria il nuovo sistema di raccolta differenziata, informando correttamente i cittadini e passando alla tariffa puntuale, calata in base ai residenti e al numero di svuotamenti. 

Riannodare il legame del comune con le associazioni culturali, colpite dai tagli della destra, e con le associazioni sportive, che hanno resistito al tentativo di smantellamento. 

Cercare di rimettere in carreggiata progetti che oggi paiono campati in aria, sebbene lautamente finanziati, come l’Accademia Enogastronomica o l’ascensore per il parco Castello

Mettere in sicurezza il territorio, realizzando il nuovo scolmatore che permetta di deviare le acque in caso di eventi alluvionali, come quelli del 2014 e del 2019. 

Battere i pugni con la Regione, per dire chiaro e tondo che i cittadini novesi hanno diritto a servizi sanitari ottimi, listi d’attesa brevi, un ospedale in cui sentano di essere in buone mani. 

L’elenco è  ancora  lungo, ma già questo assaggio fa tremare i polsi a chi ha l’obbiettivo di amministrare seriamente. 

Per me, il candidato giusto per portare avanti questo lavoro è Rocchino Muliere. Immagino che nessuno si stupirà di questa mia dichiarazione, visto che sono candidato nelle sue liste. 

Rocchino non è perfetto: si commuove facilmente, cerca di accontentare tutti, spesso si  carica sulle spalle anche il lavoro degli altri. Tutte caratteristiche che ne fanno una gran brava persona, che non è la stessa cosa che essere un gran bravo sindaco. È un ruolo che richiederebbe anche una certa dose di “stronzaggine” quando serve, e Muliere ne difetta gravemente. 
Ma oggi è senza dubbio il meglio che Novi può offrire: una persona capace, competente, esperta, attenta, e profondamente onesta. Quello di cui abbiamo bisogno.

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

Un commento su “Al voto, al voto!

  1. La responsabilità del commissariamento della città è dei consiglieri PD e della signora Zippo i quali, approfittando delle dimissioni di Bertoli si sono dimessi in massa, dimenticando che gli elettori li avevano eletti con il compito di rappresentarli e non per far commissariare la città.
    Non si può parlare di ‘onta del commissariamento’ come se fosse tutto opera di un destino cinico e baro.
    Il risultato delle urne non aveva premiato Muliere il quale, invece, ha pensato prima di rovesciare il tavolo facendo saltare tutto, poi di riproporsi ancora una volta alla guida della città, quando sarebbe stato meglio dare una possibilità ad un candidato nuovo che avrebbe dato un po’ di speranza in più agli elettori.
    Facciamo buon viso a cattiva sorte, ma da Muliere non aspettiamoci grandi cose.

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