Grazie Elly, siamo con te!

Sabato scorso ho assistito al comizio elettorale del Pd concluso dalla segretaria nazionale Elly Schlein. Io ho votato Bonaccini, come segretario del Pd, perché, per quello che conosco della sua attività politica, mi ispira fiducia. Diro di più, mi ha dato un po’ fastidio che, noi iscritti, siamo rappresentati da un segretario votato in maggioranza dai non iscritti. 

Ma lo statuto lo prevede… 

Bene, Elly ha un sorriso che non lascia indifferenti. Ha una modo di parlare fluente (normale, direte voi, per una laureata in Giurisprudenza con il massimo dei voti) non usa frasi fatte. Ha studiato la storia delle ultime amministrazioni a Novi Ligure e propone una ricetta ad hoc per i novesi. Il giorno prima è stata criticata per aver rilasciato la sua prima intervista da quando è segretaria del PD a Vogue. Bellissima rivista ma considerata frivola e di elite. I mezzi di comunicazione giustificano i fini. Ce lo insegna Liliana Segre che ha twittato con Chiara Ferragni pur di divulgare la Shoah.

Comunque, per gli amanti del gossip, Elly ha pernottato in un modesto albergo Novese, senza che nessuno lo sapesse.

Del suo discorso, mi ha colpito soprattutto l’attenzione per gli ultimi, quelli che hanno difficoltà con affitto, bollette ed i bisogni primari. L’hanno definita una radical chic. Anche suo nonno materno, Agostino Viviani, poteva esserlo, per censo o storia familiare ma questo non gli ha impedito di essere l’avvocato della plebe. Antifascista azionista, membro del Cnl, difese i mezzadri nel dopoguerra, fu tra i promotori della 194 per assicurare alle donne il diritto di abortire in sicurezza. Spesso le più povere perdevano la vita sui tavoli delle “mammane”.

Un altro tratto della Schlein è la semplicità, una ragazza raffinata ma lungi dall’essere la donna immagine che per decenni ci ha propinato la politica berlusconiana.

Quel che contava allora, nelle donne in politica, era una bellezza assoluta ottenuta anche a colpi di bisturi, donne sensuali, pronte a tutto pur di sostenere quello che diceva il capo (il Cavaliere). Alcune ci hanno stupito, per avere anche delle opinioni proprie, ribadite solo pagando il prezzo di aderire ad un altro partito.

Elly è bella così com’è, senza trucco, pronta a fermarsi a parlare, per strada, con chiunque. Ha fatto, giovanissima, la volontaria per il comitato elettorale di Obama, primo presidente di colore negli USA. Ha a cuore i problemi legati all’ambiente. Fa parte della generazione, 1985, che visse, forse inconsciamente, la tragedia di Chernobyl. Attraverso le ansie di noi genitori, che, all’epoca, andavamo alla ricerca di latte e alimenti non contaminati, i nostri figli hanno maturato un rispetto particolare per il nostro fragile pianeta.

Dopo tutte queste considerazioni, la mia opinione su questa giovane donna è positiva. Le faccio gli auguri perché possa condurre il Pd attraverso i marosi di una destra che ha paura di pronunciare la parola antifascista ma soprattutto vuole riportarci indietro rispetto alle conquiste sociali sinora ottenute.

Buon lavoro Elly, avrai il nostro sostegno!

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Vilma Borra

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