In questa campagna elettorale si usa spesso la retorica della contrapposizione tra i giovani e gli anziani, tra il vecchio e il nuovo. C’è chi ha basato la propria candidatura su questo, sul fatto di essere giovane o di essere “nuovo” della politica.
Su questo permettetemi una battuta:
La retorica del giovane o del nuovo della politica come positiva è poco producente, se non addirittura errata, e lo dico io che sono considerato giovane.
Quello che serve, sono capacità amministrativa, visione politica e idee realizzabili per la nostra città.
Le elezioni comunali del 2019 ci hanno restituito un numero enorme di giovanissimi in molte posizioni di potere, dagli assessorati, alle nomine nelle partecipate, al consiglio comunale, sono stati talmente bravi questi giovani che han portato la Giunta Cabella a cadere con due anni d’anticipo lasciando che il Comune venisse commissariato.
Purtroppo, di capacità dei futuri amministratori, di Idee per la Città e di programmi si è parlato poco, a parte qualche eccezione.
In queste settimane ho avuto modo di partecipare a diversi incontri pubblici nei quartieri organizzati dal centro sinistra.
Le buche stradali, la spazzatura abbandonata, le deiezioni canine, la sicurezza, la cura del verde, queste sono le principali criticità presentate dai cittadini.
Insomma, richieste rimostranze per problemi quotidiani, che possono apparire banali ma la cui soluzione non è così banale.
Chi promette soluzioni semplici e veloci a questi problemi lo fa prendendo in giro i cittadini, lo abbiamo visto bene con la Giunta Cabella: nel 2019 in campagna elettorale avevano promesso sicurezza, pulizia, strade nuove e molto altro; ecco, dopo 3 anni, basta farsi un giro per Novi per vedere gli esiti delle promesse elettorali.
Sono invece stato positivamente colpito dall’incontro sul centro storico, avvenuto mercoledì 3 in biblioteca, un piccolo resoconto dell’incontro lo troviamo in questo articolo de Il Moscone:
Infatti, in questa occasione sono state dette cose per nulla scontate. I punti che più mi hanno colpito sono: disincentivare la proliferazione nei confronti dei negozi sfitti, il ragionare su una programmazione degli eventi e vedere l’Outlet come una risorsa e non come un problema da arginare o contrastare.
Dal mio punto di vista questi punti sono strettamente interconnessi; passando davanti alle vetrine dei negozi sfitti si può vedere il degrado davanti ad essi, quindi un negozio sfitto non è solo un problema di commercio, ma anche di pulizia e sicurezza, senza contare che dei negozi sfitti mettono in cattiva luce l’intero centro storico e gli altri negozi.
Se non la conosceste già vi consiglio la “Teoria delle finestre rotte”.
Per agevolare il commercio in centro storico e combattere il fenomeno dei negozi sfitti, la destra novese ha avuto la geniale idea di abbattere l’Imu per le attività commerciali, peccato che l’Imu non è una tassa che paga il commerciante, ma la paga il proprietario dell’immobile (dei muri), in questo modo la Lega e le altre forze di centrodestra che sostenevano Cabella hanno fatto lo sconto proprio a quei proprietari degli immobili che, magari, hanno il negozio vuoto e che chiedono affitti stellari.
Forse la soluzione potrebbe essere dare incentivi reali ai commercianti, e disincentivare i negozi sfitti, anche aumentandogli l’imposizione fiscale e/o facendo pagare una somma utile al mantenimento dignitoso della vetrina.
Si è poi parlato di creare una gestione continuativa di eventi e di cominciare a vedere l’Outlet come una possibile risorsa.
Finalmente!
Faccio parte di quella generazione che è cresciuta con l’Outlet, e pensare che dopo più di vent’anni dalla sua apertura ancora oggi venga data la colpa all’Outlet per i problemi di commercio nel novese mi fa rabbia.
Dall’Outlet passano circa 8 milioni di persone l’anno e se solo una parte di queste riuscissimo a portarle nel novese sarebbe ottimo.
Per farlo bisogna fare rete con il territorio e con gli altri comuni, bisogna creare attrattività. Gli enti per raggiungere questo obiettivo già esistono, Alexala o Distretto del Novese sono solo un esempio.
Solo facendo rete possiamo creare una reale attrattività turistica, commerciale e culturale nel nostro Territorio, ridando a Novi il suo ruolo di “centro zona”.
Bisogna rafforzare i trasporti pubblici, in particolare da e con i paesi circostanti, aumentando anche il trasporto serale, sarebbe poi bello creare degli eventi in collaborazione con la stessa proprietà dell’Outlet, che avrebbe solo giovamento nell’essere inserita in un contesto con una capacità attrattiva maggiore.
Bisogna creare e rendere in uso un portale provinciale degli eventi, in modo che chi avesse voglia di svago, di qualsiasi tipo, possa vedere in un punto unico cosa offre il Territorio.
Per far questo non si può prescindere da un’associazione dei commercianti che sia coesa con obiettivi comuni e che ragioni non solo del centro storico, ma che ragioni a 360 gradi delle possibilità commerciali e di creazione di eventi che Novi può offrire.
Questi sono solo degli esempi di proposte fattibili, per cui non ci sarebbe bisogno di fare grandi opere o investimenti, ma basterebbe gestire meglio quello che già abbiamo, incrementando le relazioni e la coesione delle parti coinvolte.
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3 commenti su “Occorre fare rete per rilanciare il commercio novese”
Comments are closed.
Molto bene. La strada non è del tutto quella giusta, ma l’iniziativa è veramente apprezzabile.
Le proposte costruttive e lontane dalle polemiche sono una rarità di questi tempi.
Personalmente ritengo che con l’Outlet non sia possibile sviluppare sinergie.
Secondo me occorrerebbe un nuovo piano del commercio per via Roma – la più disastrata – prevedendo generi di attività che escludano la concorrenza dell’outlet Serravalle (specialità alimentari, artigianali, prodotti non di abbigliamento).
Il Comune dovrebbe poi sensibilizzare adeguatamente i proprietari di immobili, invitandoli a ridurre sensibilmente i canoni di locazione per almeno un triennio.
Certo, la strada è molto impervia, se si considera che la città è ormai infestata dai centri commerciali e che, in ogni caso, i negozi di prossimità avranno vita dura.
Complimenti per l’interessante contributo.
88% del programma pubblicato ufficialmente da un altro candidato sindaco porta quanto riportato qui, mentre non risulta sul vostro, ma ci si può sempre pentire e ravvedere.
Fiduciosi che vi confrontiate con gli autori autentici perché vi possano trasferire anche le chiavi d’accesso.
Da cittadino a noi interessa l’esito.
Questo Sior Roberto sa proprio tutto.
Accidenti. Più avanti vado e più trovo gente che ha la verità in tasca.