Mancano due ore alla scadenza dei termini per gli apparentamenti. Entro oggi sapremo se le due anime del centro destra cittadino sono riuscite a trovare un accordo oppure no.
Da una parte abbiamo Maria Rosa Porta, sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che è giunta seconda al ballottaggio previsto per domenica e lunedì prossimi. Dall’altra Giacomo Perocchio (quello che secondo Salvini avrebbe vinto al primo turno) sostenuto da 4 liste: Lega, lista civica di Claudia Capodieci, lista civica lavoriamo per Novi e la lista civica di Diego Accili. Proprio sul nome di quest’ultimo si è consumato il confronto più aspro.
Accili chiede che venga riconosciuto il suo lavoro come vicesindaco e assessore ai lavori pubblici nella giunta Cabella, e chiede quindi che venga confermato – in caso di vittoria – in quella posizione. Richiesta che viene respinta da Maria Rosa Porta, che intende mostrare una discontinuità rispetto alla passata amministrazione.
Va precisato che l’apparentamento non si fa tra candidati sindaci, ma tra liste. Non sarà quindi formalmente Perocchio a firmare l’apparentamento con Porta, ma le liste che lo hanno sostenuto, che potrebbero essere tutte e 4 o al limite solo una.
Quindi, solo oggi sapremo se l’apparentamento si farà, e come. In base ai calcoli, se tutte le 4 liste si apparenteranno, l’accordo dovrebbe fare “saltare” in caso di sconfitta, il posto in consiglio comunale a Lucia Zippo. Ma se le liste non saranno tutte e 4, occorrerà rifare i conti.
Apparentamento o meno, sarà molto difficile ribaltare al ballottaggio il risultato del primo turno. Muliere e Porta sono distanti 27 punti percentuali.
Tutte queste trattative non fanno che confermare l’estrema litigiosità dei rappresentanti novesi del centro destra, e la loro distanza dai cittadini, che osservano perplessi queste sceneggiate elettorali, e si chiudano come sia possibile litigare per così tanto tempo (sono 4 anni) senza accorgersi la figura che si sta facendo davanti alla città.
Immagine di copertina: I negoziati del 1853 tra l’inviato russo, il principe Menshikov, e il sultano turco sulla protezione dei cristiani ortodossi nell’impero ottomano comportarono una serie di ultimata. Vignetta di Punch, 1853.
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