Gran bell’incontro quello di mercoledì sera tra Rocchino Muliere, con Simone Tedeschi e molti candidati delle cinque liste che li sostengono, e commercianti e abitanti del centro storico.
Il progetto del centro sinistra è concreto e formulato con i piedi per terra: un investimento di due milioni in opere per il miglioramento di illuminazione, arredo urbano, segnaletica; un piano di manifestazioni continuativo; “spazzino di quartiere” per uno spazzamento anche manuale in supporto a quello meccanico; controlli di sicurezza e sul comportamento dei proprietari di cani. Il tutto con un confronto sistematico con la popolazione che diventerà prassi dopo le elezioni.
Ma quello che più ha colpito è la qualità degli interventi, che hanno tutti dimostrato come cittadini e commercianti, almeno quelli presenti, hanno più coraggio e consapevolezza degli stessi politici, a volte timorosi di urtare suscettibilità e vecchi pregiudizi.
Avere un luogo di passeggio per famiglie e la possibilità di fermarsi davanti alle vetrine è ormai considerato dagli stessi negozianti più importate che arrivare in auto davanti al negozio, e sentirlo dire dagli operatori è una piccola rivoluzione (“in via Roma non si vendono più motozappe e neppure frigoriferi”).
Panchine, giochi per bambini, illuminazione adeguata e ovviamente chiusura al traffico è l’attesa delle famiglie.
E ancora: agire anche con la leva fiscale e con incontri e “pressioni” sui proprietari dei locali sfitti perché venga premiata la scelta di offrirli a canoni compatibili con la situazione del mercato. Il contrario, per inciso, di quanto leggiamo nel programma di altri candidati, che invece propongono ridurre il carico fiscale a chi i locali commerciali li tiene sfitti, chiedendo in cambio di tenere pulite serranda e vetrina.
Attirare con bandi e incentivi artigianato di qualità, microattività per i giovani. Organizzare fiere diffuse affittando per brevi periodi locali liberi. Del resto è quello che sta avvenendo in questi giorni con la “fiera della politica”, che ha aperto le sue vetrine proprio nel centro storico, da via Roma a via Girardengo a via G.C. Abba.
Favorire iniziative dei commercianti stessi, che facendo un “mea culpa” hanno riconosciuto la necessità di essere più propositivi e innovativi. E più uniti.
Smettere di guardare all’outlet come un “mostro” ma copiare idee e attivarsi per intercettare almeno una piccolissima percentuale dei visitatori. Che poi, suggerisco, potrebbero essere quelli che pernottano in zona e a questo proposito la carenza di sistemazioni alberghiere in città e il numero ancora limitato di B&B è un fattore di attrazione su cui intervenire.
Non sarà facile cambiare il volto del nostro centro, ma tutto sommato qualcosa sembra muoversi nella giusta direzione.
Gianfilippo Casanova – 20perNovi
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Un commento su “Rivitalizzare il centro storico: i cittadini e i commercianti sono più avanti delle prudenze dei politici.”
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Il centro storico di Novi ha molto da offrire all’Outlet…basta far girare le rotelline in testa. Novi ha bisogno di manager, di politici con capacità imprenditoriali.
Secondo voi chi ha queste caratteristiche?