Caro Luigi
La cosa è passata inosservata. Però, il recente e modestissimo articolo che ho scritto sul Moscone – Il volo del calabrone – ha ricevuto ben due commenti. È un evento straordinario, tanto da giustificare un ripasso della questione: non che il fatto in sé riguardi molti, tra i lettori, ma non sfugge a nessuno che l’estate è incipiente e con parole crociate e romanzi d’evasione si può anche, sotto l’ombrellone, consultare il pensiero di Luigi il commentatore.
Tutto ha origine nel giudizio che ho fornito sull’esito elettorale, riassumibile in queste parole: “la destra novese è uscita con le ossa rotte”. Aggiungendo per dovere di cronaca che “FdI non ne esce male”, ha un consigliere. Il caro Luigi ne deduce che “elogiare i neofascisti anche a Novi fa capire con chiarezza il vizio assurdo di una finta sinistra” eccetera. Di qui, una certa perplessità: se esiste una “finta” sinistra ci sarà anche una sinistra “vera”. Beh, il dibattito è aperto.
Nel merito, però, non si capisce dove Luigi abbia letto di “elogi” ai neofascisti. FdI ha ottenuto un consigliere, tutto qua. E questo consigliere è Marco Bertoli, uno che in Comune, all’opposizione, è stato per decenni senza sollevare scandali. Non si è neanche mai travestito da nazista, altrimenti sarebbe come minimo sottosegretario. Se vi è qualcosa da notare, piuttosto, è che Bertoli è stato vittima di un tentativo di defenestrazione da parte della Lega, ha resistito, ha fatto cadere la giunta Cabella, ha trovato una lista che lo avrebbe ospitato a costo di dividere lo schieramento di destra. Muliere ha ringraziato, ma Bertoli ha dimostrato comunque una certa accortezza: è sopravvissuto politicamente.
Nella replica al solito Luigi mi permettevo di scrivere che “chi agisce con accortezza, in politica, va valutato per quel che fa, non per quel che vorremmo o quel che suggeriscono i nostri pregiudizi”. Apriti cielo. Ecco Luigi che tuona: “considerare l’antifascismo un ‘pregiudizio’, anziché l’essenza fondante della Costituzione della Repubblica Italiana …” E vabbè, un altro che non sa leggere l’italiano.
L’antifascismo, nel mio pensiero, è un valore e non un pregiudizio. Forse, però, è il nostro caro Luigi a coltivare un intero campo di pregiudizi. A partire dalla questione della sinistra “vera” e di quella “finta”, come se fossimo ancora alla “svolta” dell’Internazionale comunista del 1928, imperante Stalin, che inventava una parola come “socialfascismo” con cui etichettare tutti quelli di sinistra – senza virgolette – che non fossero fanatici o sgherri. In Italia, pian piano, le cose sono migliorate ma, si sa, ci sono anche quelli che arrivano tardi al traguardo. E poi, a rigor di logica, si può essere antifascisti e nello stesso tempo anche coglioni, poiché le due cose non derivano una dall’altra ma qualche volta si accoppiano.
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7 commenti su “Caro Luigi, l’antifascismo è un valore, non un pregiudizio”
Comments are closed.
La piccata reazione del “compagno” montessoro, che anzichè rispondere ai commenti di merito alla sua opera di articolista del Moscone in calce ai commenti stessi si sposta ad altro articolo, forse per cercare di depistare il lettore, tradisce un certo nervosismo da coda di paglia, in questi giorni di caldo decisamente infiammabile.
Per chi si fosse perso la puntata precedente, meglio ribadire che la parola “pregiudizio” per definire una posizione ferma rispetto al partito della meloni, di larussa e di lollobrigida l’ha usata il prode articolista. Per me l’antifascismo è e resta un valore fondante della Costituzione. Come il rifiuto della guerra, e la libertà di opinione, per dire.
Valutando i FATTI, l’esaltazione della figura del capogruppo in Comune del partito meloniano, diretto erede dei fasti di borghese, almirante coviello rauti e camerati, a mio parere conferma che, a colpi di “arte del possibile” e di sconti buonisti e voti conformi da parte di chi si erge a innovatore e riformista a prescindere, il fascismo sia tornato sempre più prepotentemente al potere.
Non mi intendo di antifascisti coglioni come Lei, egregio Montessoro.
Ma di certo credo che essere antifascisti ammirando contestualmente gli esponenti del partito postfascista risulti impresa più ardita della più impavida arrampicata sugli specchi.
Comunque non esistono due sinistre. A meno di usare a sproposito quell’antico sostantivo per definire certi svolazzi creativi mirati a smantellare le conquiste sociali per favorire le elite finanziarie. Gli svolazzi, per essere chiari, dei vari blair, biden, monti, draghi, o delle quinte colonne toscane degli emuli del piano di rinascita di gelli verdini e compari.
La Sinistra, per quanto poco visibile negli attuali partiti, esiste nelle persone. Chissà, magari si annida in quel 50% di Italiani che non votano più.
Stia sereno, Montessoro. Spero di farla felice con questa storica locuzione.
Inutile, non riesco proprio a leggere elogi o pregiudizi (le due parole non compaiono neppure con buona pace del Sig. Luigi) negli articoli del Sig. Montessoro. Mi pare una descrizione degli avvenimenti chiara ed anche abbastanza “neutra”. E’ chiaro che ognuno la vede in modo più o meno diverso dagli altri.
D’altra parte non ho capito nulla (ma è sicuramente colpa mia) delle accuse che il Sig. Luigi rivolge al suo interlocutore. Anzi non riesco proprio a capire cosa voglia dire, mi sembrano (ma non lo sono sicuramente) parole messe in fila senza un ragionamento logico e filante. Per esempio, da una valutazione delle votazioni locali, si vola ai massimi sistemi mondiali senza un costrutto logico.
Mi piacerebbe fosse più chiaro per le persone che, come me, vorrebbero avere più informazioni chiare per poter esprire un proprio parere.
A questo livello, che ormai è arrivato alle offese personali, posso solo dirvi: vedetevi in un bar e chiaritevi tra voi. A noi le vostre diatribe personali (ormai si è capito), non c’interessano.
Grazie
signor Carlos, che lei non capisca o non sia interessato ci sta, ma vorrebbe spiegarmi dove avrebbe visto “offese personali”? Non ce ne sono nell’articolo del signor Montessoro, e meno che mai nel mio commento, visto che cito soltanto frasi già presenti nell’articolo medesimo.
Per quanto riguarda la sua voglia di silenziare il confronto, credo che eventualmente tocchi al responsabile e proprietario di questa pagina farlo, se lo ritiene. Per noi lettori, se non interessati o non comprendenti, la soluzione al problema è semplice: basta non leggere.
Basta che legga il suo commento per vedere dove sono le offese personali ma, se lo riterrà opportuno, sarà il Sig. Montessoro a risponderle.
Io non voglio silenziare nessuno (magari lo vuole lei quando mi dice di non leggere gli articoli se non “sono del mestiere”), mi permetto di dire che, finchè si faranno discorsi nei quali noi poveri comuni mortali non ci capiremo nulla, l’astensionismo aumenterà e la sinistra non vincerà mai se non per “merito” della destra.
Comunque seguirò il suo consiglio, non leggerò più i suoi commenti, contento?
Prima di dare un qualsiasi riconoscimento al Sig. Bertoli, al posto dell’articolista, ci avrei riflettuto molto bene e avrei finito per girare molto alla larga. Dalle parti di FDI non si fanno sconti.
Da sinistra (sinistra?) invece, si elargiscono con grande disinvoltura riconoscimenti e si finisce per stendere tappeti.
Sarei rimasta volentieri fuori dalla polemica, ma, quando emergono affermazioni discutibili, alle quali si cerca di porre riparo giocando sulle parole, credo che sia il momento di disapprovare.
Ritengo inoltre che il Sig. Montessoro sia in grado di difendersi benissimo da solo e che i suoi sostenitori (vero Sig. Carlos?) alla fine non facciano che portare acqua al mulino di FDI. Due opinioni fanno già tendenza.
Ed ora, apriti cielo, avanti con gli attacchi personali.
Sottoscrivo in gran parte il suo commento. Nel caso però del Sig. Montessoro (che, le assicuro, non conosco come non penso lei sia una sostenitrice del Sig. Luigi), ritengo che abbia descritto una situazione di fatto, non che abbia avallato la politica della destra. E’ la mia impressione.
In ogni caso però penso che finchè continueremo a spennarci per le virgole e a dividerci su qualsiasi parola, non andremo lontano. Per andare avanti bisogna prendere atto della situazione, valutare gli sbagli fatti e prendere una direzione condivisa e chiara a tutti considerando che bisogna parlare a tutte le persone e non solo a chi ci vota già.
Non sono propriamente virgole. Lei è un tipo curioso. Si infila in un dibattito, dopodichè consiglia ai due litiganti di andare a chiarirsi in un bar, ultimamente stigmatizza tutti quanti perchè, secondo lei, si tratta di sciocchezze. Poteva risparmiarsi l’intervento.
La destra destra non merita nessun ammiccamento. Non si tratta di disprezzarsi vicendevolmente, ma siamo su mondi opposti.
Proviamo, invece, tutti insieme – magari anche Lei che non conosce personalmente i contendenti – ma forse è un buon amico di Bertoli, a trovare temi comuni, a ricercare le cose che potrebbero unirci e cercare di combinare qualcosa di buono.
Pensa di farcela? Per quanto mi riguarda non credo proprio.