Il Ministro Valditara: “metodo Novi” per l’insegnamento della fisica e della matematica

La recente visita a Novi Ligure del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara è stata produttiva, tanto che forse porterà ad una piccolo (o grande?) rivoluzione nella scuola italiana. Il Ministro, nel corso della sesta puntata della rubrica ministeriale di video interviste “Il Ministro Risponde” (video in fondo), ha detto: “Stiamo concludendo un percorso di riforma dell’insegnamento della matematica e della fisica. Mi è piaciuto un esperimento in una scuola a Novi Ligure, per dare concretezza all’insegnamento della matematica”.

Durante la sua visita al Liceo Amaldi, Valditara ha incontrato gli studenti coinvolti nel progetto del “liceo matematico”. Si tratta di una sperimentazione, avviata in collaborazione con il corso di laurea in matematica dell’Università di Torino, che prevede un potenziamento per gli studenti che desiderano approfondire gli aspetti della matematica da un punto di vista più pratico e concreto. 

Referente del progetto è la professoressa Maura Lupori. «Quest’anno siamo al 5° anno, e chiudiamo per la prima volta un intero ciclo didattico, visto che il progetto coinvolge gli studenti di tutti gli indirizzi di ogni anno di corso. Il ministro, in visita, ci ha visto che eravamo in cortile, a tracciare assi cartesiani sul terreno, e si è incuriosito. Ma è importante dire che questo progetto non è una esclusiva novese, ma è guidato dall’università e coinvolge anche altre scuole nel Piemonte e del resto d’Italia». 

Oltre a Maura Lupori nel progetto lavorano i docenti Gianluca Balbi, Danilo Ferrarotti, Antonella Patrizio, Martina Cornagliotto, Riccardo Scopigno e Claudia Lucon. Le attività seguono una metodologia laboratoriale che favorisce la progettualità degli studenti e l’interazione, favorendo un apprendimento collaborativo ei nclusivo e il confronto tra pari, al fine di potenziare la capacità di risolvere problemi, e le abilità argomentative e dimostrative.

L’iniziativa è nata su proposta dell’Università degli studi di Torino, in particolare del Dipartimento di Matematica, che promuove e sostiene l’esperienza del Liceo Matematico negli istituti secondari che ne fanno richiesta. Il Liceo Amaldi, nel 2018/19 ha accolto la proposta, stipulando una convenzione con l’Università, allo scopo di valorizzare le eccellenze tra i suoi studenti e di proporre un approccio insolito e appassionante per affrontare lo studio della matematica.

La proposta è trasversale a tutti i corsi di studi dell’Istituto: gli alunni delle classi prime di tutti gli indirizzi che a settembre ne fanno richiesta, partecipano ad un test di selezione grazie al quale si forma un gruppo misto (che, nelle diverse classi, contiene studenti dei licei scientifici, del liceo classico e del liceo linguistico). L’idea di mischiare le classi e gli indirizzi non è casuale, ma è una scelta precisa e costituisce una peculiarità rispetto alle altre scuole della regione che propongono la stessa esperienza. Il gruppo di lavoro che segue il progetto ha pensato che dalle differenze avrebbe potuto nascere una ricchezza ulteriore, e la possibilità di mettere in comune punti di vista diversi ma ugualmente interessanti e proficui.

Gli studenti del Liceo potenziato in matematica frequentano mediamente un’ora settimanale in più rispetto all’orario curricolare. Le lezioni si svolgono in incontri pomeridiani da due ore, a settimane alterne, da ottobre a maggio.

Le lezioni procedono in modo decisamente diverso rispetto alle ore curricolari in classe: gli studenti, divisi in piccoli gruppi, ricevono problemi-stimolo su cui lavorare in modo laboratoriale, discutendo e proponendo soluzioni da valutare prima con i compagni del gruppo, per poi sottoporle a tutta la classe. Si usano strumenti poveri (carta e forbici, torte cucinate a casa, chiodi e pezzi di legno, corde) e tecnologici (software applicativi, sensori e strumenti di laboratorio). In questo modo vengono allenate e valorizzate la progettualità del singolo e del gruppo, l’interazione tra gli studenti (favorendo l’apprendimento collaborativo e inclusivo e il confronto tra pari), la capacità di risolvere problemi, e le abilità argomentative e dimostrative.

Nelle attività affrontate si approfondiscono i procedimenti caratteristici del pensiero matematico ma, nello stesso tempo, si favoriscono collegamenti e confronti concettuali e di metodo con molte altre discipline (fisica, scienze, arte, letteratura).

Il lavoro è seguito da un piccolo gruppo di docenti di matematica e fisica della scuola che partecipano mensilmente agli incontri di formazione presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, programmando e sviluppando le diverse attività, ed alternandosi nel seguire i ragazzi.

«Il risultato, alla fine del primo quinquennio, per me è entusiasmante per una lunga serie di motivi – ha detto Lupori – per cui è difficile e riduttivo elencarli tutti. Posso solo dire che vedere questi ragazzi, alcuni bravissimi, altri nella media, che capiscono davvero concetti fondamentali e li fanno propri, tanto da riuscire a usarli in contesti completamente diversi e “non scolastici”, è esattamente quello che ogni insegnante vorrebbe vedere ogni giorni nei propri studenti. E l’esperienza che vivo partecipando a questo progetto, come tutte le esperienze umane davvero significative, per me è stata contagiosa: ha cambiato il mio modo di guardare ciò che mi sta intorno, e ha cambiato il mio modo di insegnare anche al di fuori del progetto, risvegliando la mia passione per le discipline che insegno e per l’insegnamento stesso. Ringrazio gli studenti, i colleghi e i docenti universitari che hanno scelto di intraprendere questo percorso rendendo possibile tale esperienza. In particolare ringrazio gli studenti della quinta classe del Liceo potenziato in matematica di Novi: sono loro i primi, su cui abbiamo fatto “esperimenti” didattici di tutti i tipi. Auguro davvero a tutti loro che i semi caduti diano molto frutto, e li rendano forti nei percorsi diversi ma, spero, ricchi che sceglieranno di seguire».

Al minuto 7:30 il ministro parla di Novi

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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