Nel museo, al Consiglio si accede,
e Patelli, il più “anziano”, presiede.
Un minuto, la Porta prevede,
di silenzio per Silvio, richiede.
Ma Vignoli propone anche Lizzi, candidato dei Venti,
e di lui ricorda… gli intendimenti,
«la sua campagna, con dignità ha svolto,
senza far trapelare il risvolto».
Gabriele e Zippo, son sostituiti,
con Reale e Coscia, al Consiglio uniti.
L’assise, al completo, or si prepara,
ad eleggere il Presidente, ma senza cagnara.
Cattaneo, a nome della maggioranza:
«Teresa Mantero!» Dice con speranza
Il Consiglio l’accoglie, pur con diffidenza,
giacchè quattro s’astengon, a rimarcar divergenza.
Con un bell’intervento, la Teresa risolve,
l’incertezza di quelli… i cui dubbi dissolve.
Ma Poletto accende, un fuoco di paglia,
che Lolaico rimprovera : «Poletto sbaglia».
Con sicurezza, ma anche con un po’ d’ardore,
risponde all’Oscar: »Teresa ha cuore!».
La Porta ritorna, sulle sostituzioni,
ma è su Gabriele, che fa osservazioni,
dimenticando, che anche la Zippo,
ha lasciato il consiglio, ma li non vede l’inghippo.
Lolaico risponde: «affari del candidato»
e Di Bella rilancia: «il punto è passato»
Ma Porta insiste su Gabriele preposto,
«alle partecipate, quello sarà il suo posto».
Rocchino infin giura con semplicità e fermezza,
sulla Costituzione, pilastro di grandezza.
Il Vice Presidente viene eletto a seguire,
Bertoli propone: «sia la maggioranza a adempire».
Lolaico sottolinea l’importanza del Vice:
«la maggioranza non sia accentratrice».
Ma alla fine, Reale, su proposta Patelli,
viene eletto… e i voti son sempre quelli.
I capigruppo si congratulano con calore,
e Patelli, al Pd, offre il suo valore.
Il consiglio che si svolge, con sincera passione,
e le decisioni, rendono chiara l’azione.
E tra dibattiti, sostituzioni e onoranze,
si conclude l’assise, con buone speranze.
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