Sono moltissimi i progetti in cantiere per Novi. Tutti importantissimi: il nuovo scolmatore che limiterà il pericolo di alluvioni, la tangenzialina che diminuirà il traffico nel centro cittadino, il recupero della Cavallerizza, il progetto di rigenerazione urbana sul parco castello (il 26 giugno si terrà l’assemblea pubblica aperta ai cittadini), il rilancio del commercio con gli investimenti sul centro storico.
In questi giorni stiamo assistendo ad un risveglio culturale della città: ogni giorno c’è l’inaugurazione di una mostra d’arte, la presentazione di un libro, uno spettacolo al teatro Giacometti. SI fa fatica a stare dietro a tutto.
Tra gli interventi “promessi” sul programma elettorale del centro sinistra, c’è la costruzione del nuovo museo civico, che “abbia come nucleo una pinacoteca contenete le opere della collezione cittadina, moderna e contemporanea”. Un progetto che qui sul Moscone abbiamo rilanciato 6 mesi fa (vedi articolo in fondo) raccontandovi di come se ne sentisse già l’esigenza un secolo addietro.
Crediamo che questo sia il momento giusto per iniziare davvero a progettare uno spazio che possa contenere i tesori cittadini, a partire dai quadri della quadreria cittadina, ospitati in questo momento presso il museo dei campionissimi.
Sarebbe anche l’occasione per dare una giusta collocazione a tante opere di proprietà del comune (e quindi di tutti i novesi), a partire dal putto realizzato da Michele Sansebastiano che adornava la fontana davanti alla chiesa di San Pietro, in via Roma. Nel 2008 venne danneggiato da un vandalo e al suo posto si mise una copia, che è quella che vedete oggi davanti alla chiesa. L’originale, restaurato, è oggi custodito in qualche magazzino comunale e meriterebbe di essere visibile ai novesi.
In questi anni, in assenza del museo civico, si è sopperito con il Museo dei campionissimi, che ha giusto compiuto 20 anni e che – credo – deve tornare ad occuparsi di sport e della memoria dei nostri campionissimi.
Ma, come giustamente dice il programma di Muliere: “il Museo dei Campionissimi dovrà essere dotato di una strategia di medio periodo capace di continuare l’importante lavoro di collaborazione con il territorio ormai consolidato, e, parallelamente, riprendere iniziative di ampio respiro legate allo sport: dalla ripresa di manifestazioni come la “Granfondo” all’organizzazione di eventi legati ai campioni dello sport di ieri e di oggi”.
Il nuovo museo dovrà essere uno spazio che non solo accoglie le opere pubbliche, ma che dà spazio anche a collezioni private e a mostre di alto livello, come quelle realizzate al museo di Arman o sul barocco piemontese, che avrebbero trovato una collocazione più consona in un museo civico anziché vicino alle bici di Coppi e Girardengo.
È questo il momento per portare avanti un progetto di cui si parla da un secolo. Il nuovo assessore alla cultura Stefano Moro ha le spalle larghe (in tutti i sensi), ma questo non è un progetto che può basarsi solo su di lui, ma deve poggiarsi sulla vera base di ogni città e società: la cultura, intesa come somma degli attori pubblici e privati, formali e informali, che rendono viva dal punto di vista culturale e non solo, Novi.
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2 commenti su “Ora al lavoro per il Museo Civico”
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Va bene. Ma va fatto a Palazzo Dellepiane perchè possa contribuire, quale attrattiva, al rilancio del centro storico.
Non si deve costruire più nulla di nuovo perchè ogni nuovo edificio pubblico fa inevitabilmente aumentare i costi di manutenzione.
La cultura è sempre benvenuta