Che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) sia in crisi è ormai certificato da autorevoli agenzie terze e dai media, in questo caso in maniera del tutto sporadica; sicuramente questa crisi è assente nel dibattito politico, per lo più incentrato sulla Signora Santanchè, sul caso Sgarbi o La Russa a scelta.
Credo che prima di parlare di problemi che potremmo definire tecnici si debba porre con forza sul tavolo il problema “politico”.
Facciamo tre ipotesi:
1) difesa senza se e senza ma, come si suole dire oggi, del SSN ( legge 883/1978) e dei criteri di universalità equità e giustizia che lo caratterizzano e dell’art. 32 della Carta Costituzione che informa la legge stessa, criteri che sono ormai assolutamente disattesi (cosa facilmente dimostrabile, e se ne potrebbe parlare)
2) dare più spazio alla medicina privata che è già di fatto diventata supplementare del SSN,
3) un sistema misto dove la medicina privata sia complementare e non supplementare, con un definizione precisa dei singoli ambiti di intervento.
Inoltre a mio avviso si pongono altri due problemi su cui argomentare: la delega alle Regioni della sanità così com’ è oggi e il sistema di governance dei Direttori Generali; non è peccato parlarne.
Posta con chiarezza la scelta politica (ogni scelta sia chiaro è legittima) tutti quei problemi che possono sembrare decisivi (esclusività del rapporto tra medico e SSN, migliori retribuzioni ad esempio, sia per il personale medico che infermieristico) si risolverebbero in automatico.
Il problema è che di fatto una riforma sanitaria occulta sta avvenendo, il privato ha sempre più preso campo, approfittando di 10 anni di definanziamento del SSN (decennio 2010-2019 tra tagli e definanziamenti sottratti al SSN circa € 37 miliardi) di chiusure di strutture ospedaliere (tagli ai posti letto tra il 2007 e il 2017 pari a 35.797 unità) e depotenziamento della medicina del territorio (questo è un grande problema a parte). Il SSN, come la scuola, sembra essere da decenni il settore privilegiato per tagli finalizzati a politiche di “bilancio”. Scuola e sanità; se ci pensiamo un attimo…
Inoltre non è solo un problema tecnico o politico, ma sociale (anche per questo aspetto i dati sono facilmente consultabili in rete) e aggiungo io, etico.
L’aspetto etico non è secondario; mentre la riflessione etica sul rapporto “personale” tra medico e paziente in questi ultimi anni ha visto un cambiamento culturale importante ( Legge Lenzi 219/2017 sul consenso informato, il cosiddetto testamento biologico) e la liceità in condizioni date del suicidio medicalmente assistito (Sentenza Corte Costituzionale n. 242 del 22/11/2019 ), la recente epidemia di Covid ci ha dimostrato come l’etica della medicina pubblica abbia grande importanza, con il dibattito aspro che si è aperto sulle vaccinazioni e sulla loro obbligatorietà per certe categorie di cittadini. Questa scelta politica è fondamentale e ci è dovuta; dopo potremo parlare di tutto il resto.
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Un commento su “La nostra sanità non è né equa né giusta”
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Molto più semplicemente stanno costruendo, da oltre 20 anni, la sanità privata. Chi avrà i soldi potrà curarsi, gli altri si arrangeranno. Probabilmente alla gente va bene così. Come in uno splendido film di Ugo Tognazzi, ” I viaggiatori della sera” nel quale le persone, raggiunta l’età di 50 anni ,vengono fatte sparire, per una legge dello stato. Ovviamente senza alcuna reazione da parte del popolo.