Lasciateci dormire!!

L’altra mattina, dal Circolo Ilva, è partita una corsa podistica. Alle 5 del mattino la partenza è stata accompagnata da musica che avrà rallegrato i partecipanti, ma che ha svegliato il vicinato. Vicinato che giustamente si è lamentato: “a quell’ora, c’è gente che deve dormire” hanno scritto in tanti sui social, lamentandosi. 

Qualche tempo fa si è corsa invece la Stranovi, che vista l’ora (le 20) ha dovuto bloccare il traffico veicolare e anche in questo caso ci sono state proteste: c’è chi ha dovuto aspettare decine di minuti in auto prima di tornare a casa, e si è lamentato: “Devo andare a dormire, che domani mi alzo presto”. 

Altro caso, forse più interessante, è quello della scuola media Boccardo. Un gruppo i cittadini si è lamentato del fatto che nel primo pomeriggio, se gli alunni del corso pomeridiano di musica si esercitano con le finestre aperte, disturbano. “A quell’ora c’è gente che deve dormire”, ha scritto una indignata sui social. “Alle tre di pomeriggio?” Ha chiesto qualcuno. “A casa mia vado a dormire quando voglio!”, gli è stato risposto. 

Per non parlare dei mezzi della raccolta della spazzatura! Se passano all’alba, svegliano tutti. Se passano in altri orari, bloccano il traffico.

Insomma, avete capito già: qualunque cosa si faccia a Novi, spunta uno (o tanti) che giusto in quel momento stava dormendo, ed è stato svegliato. 

Molti spesso dicono che ormai Novi è diventata una città dormitorio. Forse non è giusto: Novi è diventata molto più semplicemente una città di dormiglioni. 
Il bello è che a Novi ci sono anche persone che si lamentano che in Città non succede mai nulla. 

Lasciamoci con una citazione poetica. 

La città addormentata  – Enrico Cavacchioli (Pozzallo, 15 marzo 1885 – Milano, 4 gennaio 1954) 

Come la rete intricata delle strade violette,
sulle quali un asino pigro sferraglia nella penombra,
con le finestre chiuse e qualche beghina, in piedi,
su la porta, che scruta il cielo orientale,
la città che dorme, ha stamane un profumo  di convalescenza.

Ma dalla campagna lontana, giungono strani carriaggi,
che sanno di verdura e di concime. Schiocca una frusta
dietro lo zoccolante passo di un ronzino da fiera,
ed una canzone, a mezza voce, accompagna l’apparizione.

Piccolo borgo paesano, pare questa città nell’alba con le bandiere
dei cenci che l’adornano da una finestra all’altra;
con due caffè che spalancano le loro luci beffarde
prima delle chiese, e le campane malinconiche,
sguinzagliate a chiamar fedeli, di porta in porta…

Se non fosse la sua scenografia da Bastiglia,
se non fosse l’artiglieria delle sue ciminiere,
questa città sembrerebbe una ridicola messa in scena borghese
crescita e morta su di una fossa:
in cui per fortuna, un pesco distende a gran pena
un braccio tutto fiorito della sua gloria rossa…

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Pisolo

2 commenti su “Lasciateci dormire!!

  1. Intanto grazie per la poesia che non conoscevo. E poi Novi è così: “Se la fai cotta la vuole cruda, se la fai cruda la vuole cotta”. I suoi cittadini non sono mai contenti. Forse hanno appreso l’arte del mugugno dalla vicina Genova. Ben vengano queste manifestazioni oltretutto a fine benefico!

  2. Purtroppo è così un po’ dappertutto, non credo sia solo un problema di Novi. E il mugugno sta davvero diventando di moda. Bella la poesia.

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