Durante un breve soggiorno nella riviera ligure di levante, scorrendo il Secolo XIX ho letto che a Zoagli (GE) è sorto un comitato di salute pubblica contro il rumore, definito inaccettabile di una fontana (nella foto di apertura). Sì, di una fontana! Mi è venuta in mente l’Oraziana fonte Bandusia, splendidior vitro…
Tornato a Novi leggo della situazione drammatica della divisione di neurologia, divisione che è sempre stata un fiore all’occhiello, fin dalla sua istituzione e nel vero senso della parola, del nostro ospedale. Lo dico senza tema di essere smentito.
Non mi pare che stia sorgendo a Novi nessun comitato di salute pubblica che chieda conto a Lor Signori della situazione, e in seconda battuta chieda loro di togliere il disturbo. Perché qualcuno sarà ed è stato responsabile di questa situazione. Questi sono i due livelli di attenzione del cittadino italiano: prima la garrula fontana e poi l’Ospedale, forse.
Abbiamo voluto Aziendalizzare – orribile termine- la sanità equiparando la tutela della salute alla costruzione del tondino alla Lucchini, terribile errore; allora di fronte ad uno sfacelo funzionale di questo genere e per di più con i conti in rosso, mi chiedo quale azienda non provvederebbe ad un cambiamento dei quadri dirigenti. Ora arriverà il privato, così si legge, ma io mi chiedo, se non ci sono medici per il pubblico, quelli del privato cosa sono, forse geometri, o sono medici anch’essi? Allora perché preferiscono il lavoro del gettonista lautamente retribuito, molto più del medico strutturato che lavora al suo fianco. Proviamo a darci una risposta.
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2 commenti su “Quando un comitato di salute pubblica per il nostro ospedale?”
Comments are closed.
Quella domanda ce la facciamo tutti, è la risposta che manca. Bisogna pagare di più i medici? Bene lo si dica chiaramente e si lavori per quell’obiettivo. Poi si aggiunga che un dipendente ospedaliero, ben pagato, debba svolgere la propria attività per la sanità pubblica in esclusiva e non eserciti la libera professione per far soldi. L’ingegnere che produce il tondino è pagato dall’azienda e non può esercitare altrimenti la sua professione: verrebbe licenziato. Se è un dirigente lavora però le ore necessarie per raggiungere gli obiettivi aziendali, non lascia l’azienda a fine orario per correre a fare il professionista privato. Sarà poca cosa ma che ne dici se cominciassimo da qu: pagare di più i medici ospedalieri con un rapporto di lavoro in esclusiva per la sanità pubblica.
Condivido quanto scritto da Mino Orlando
ma purtroppo continuiamo a cercare collaborazione ed individuare responsabilità senza prendere atto con grande rammarico che le rappresentanze dei sindaci nell’asl 20 non si riuniscono da 8 anni.
Chi può ,meglio dei sindaci, rappresentare le criticità e cercare di risolverle insieme a Regione e Stato. Giusto lamentarsi ma bisogna soprattutto proporre per risolvere.