In questi tempi siamo stati testimoni di avvenimenti a livello nazionale che meritano una riflessione. Una riflessione su come declina il governare la maggioranza politica che guida il paese. Lasciamo perdere i casi inqualificabili che non meritano una riga della seconda carica dello stato, Ignazio Benito La Russa e del Ministro Santanchè; in nessun paese civile sarebbero rimasti al loro posto. Il ministro inglese Profumo, si dimise per una sveltina e un ministro tedesco per aver copiato la tesi di laurea; quest’ultimo rischio del tutto trascurabile per la compagine politica che ci guida per mancanza di tesi di laurea.Mi riferisco invece alla violenta e rozza reazione del Ministro Salvini alle parole di Don Ciotti, definito ignorante, le sue parole di pessimo gusto e vergognose, invitandolo in fine ad andarsene dall’Italia. Don Ciotti uomo del dialogo, dell’amore verso il prossimo. della lotta continua e coraggiosa contro la mafia anche a rischio della propria vita. Don Ciotti dice cosa pensa del ponte sullo stretto, e se ne può discutere, Salvini insulta la persona. Tutto qui l’abisso che separa i due personaggi. A proposito di illegalità/legalità ricordiamoci i 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato ora ridotti a 18,4 – miracolo! – in comode rate annuali di 600.000 Euri all’anno in 75 anni- settantacinque-!
Invece a Saviano è stato riservato un altro trattamento: una inedita censura preventiva. Il suo format non è ancora andato in onda ma è stato già sospeso. “Decisione aziendale” e “infrazione del codice etico” così è stato detto; siamo in attesa di dettagli più ampi.
Questa destra vede Saviano, Don Ciotti e tutti gli intellettuali critici e non schierati, pochi o tanti che siano oggi in Italia, come il fumo degli occhi, ossessionata com’è dal concetto di egemonia culturale, la cui conquista è uno dei veri obiettivi del suo programma. Vedi l’occupazione dei punti nevralgici dell’informazione pubblica mai così massiccia e arrogante, la riduzione dei programmi del giornalismo di indagine, e il recente progetto di legge che mette le mani sui più importanti musei italiani. Il problema è che non hanno nessuno di presentabile. La recente disavventura sgarbiana al Maxxi, diretto dal serafico Giuli, ne è testimonianza. Maximilian Weber come sempre ci può soccorrere ( La politica come professione, Piccolo Biblioteca Einaudi, 2004 .
“Se il mezzo specifico della politica è la violenza legittima – questa è la concezione della politica per Weber -, come tale nelle mani di gruppi umani, è ciò che determina tutti i problemi etici della politica”. Allora quale etica, quella dei “grandi principi assoluti” Tolstoiani, con cui “salvarsi l’anima” o “il principio della responsabilità” quella che conduce a delle soluzioni le “più umane possibili” anche a costo di scelte difficili e a volte tragiche, mettendo da parte i propri principi e le proprie convinzioni più salde. Questa, forse a malincuore, sceglie Weber, ma non in opposizione alla prima.
Oggi mi pare che siamo davanti ad una politica dei “grandi principi”, ma non quelli del Sermo de monte Evangelico o il Luterano “Qui sto fermo e non posso muovermi”, ma di grandi principi rozzi – al posto del Sermo il sermo spagnolo della Premier-, cuciti sul proprio particulare assolutamente indifferenti all’altro da se.
Weber scrive a proposito della lotta di classe (siamo nel 1919): agire secondo i grandi principi, può produrre “ … il soddisfacimento dell’odio e della sete di vendetta, e soprattutto del risentimento e del bisogno della propria pseudo-etica e dunque del bisogno di calunniare e infamare l’avversario.” Mi sembra, ceteris paribus, di scorgere qualche analogia con questi nostri poveri tempi.
Nel nostro paese quasi il 50% non vota, o perché deluso o perché “sono tutti uguali”, ma forse non siamo tutti uguali; torniamo a votare, senza tapparci il naso, ma perché convinti che qualcosa di meglio si possa fare.
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3 commenti su “Torniamo a votare, senza tapparci il naso”
Comments are closed.
Concordo pienamente con quando detto dal sig.Orlando. La deriva politica di questo paese è ormai inarrestabile e prendere di mira persone come don Ciotti è quanto di più vergognoso possa fare un “ministro” della repubblica.
ora capisco perchè Mino è stato e forse è ancora un grande medico.
per raggiungere l’eccellenza non basta la capacità tecnica, occorre umanità, sensibilità e visione politica. cioè una capacità anche filosofica di di uno sguardo a 360 gradi e a tre dimensioni. la così detta “egemonia della sinistra” se mai vi è stata veramente lo si deve a teste come la sua, diffuse ovunque. se la destra pensa di farlo occupando posti di potere senza quelle capacità subirà solo amare
delusioni. e sel a sinistra non adopera lo stesso metodo non risalirà la china.
mauro d’a
In politica, il mediocre, attacca chi riesce a far capire alle persone quanto sia mediocre il politico stesso. E’ istinto di sopravvivenza. I dittatori uccidono o mettono in carcere gli intellettuali proprio per questo. In Italia, per merito dei partiti democratici, per fortuna non arriviamo a questo ma la destra ha capito che si ottengono risultati pari o maggiori denigrando e insultando l’avversario. E’ l’unico modo non avendo argomenti.
Per quanto riguarda i 49 miliori, io lo ritengo il migliore investimento di sempre in quanto tale cifra frutta almeno il 2% annuo in media nei 75 anni. Quindi s’incassa 1 milione di Euro e se ne pagano 600 di restituzione all’anno. Quindi alla fine, con 49 milioni “presi in prestito dalle nostre tasche”, la Lega ne guadagnerà 30 milioni (al netto dello sconticino di ulteriori 30.000.000 che i nostri rigonfi portafogli riconoscono alla Lega. Quindi 60.000.000 milioni con un investimento iniziale di zero Euro. Che pacchia! Ma … la pacchia non era finita?