La commissione bilancio convocata mercoledì 13 settembre è stata l’occasione per fare chiarezza sul nuovo metodo di calcolo delle tariffe relative alla Tari, la tassa rifiuti relativa sia alle utenze domestiche che non domestiche.
Grazie alla presenza dei tecnici di Gestione Ambiente e del Consorzio Smaltimento Rifiuti, è stato possibile prendere in esame l’intero ciclo di raccolta e smaltimento rifiuti, i relativi costi, e il modo in cui viene costruita la tariffa a carico dei cittadini e della aziende.
Il nuovo metodo di raccolta “porta a porta spinto” è stato deciso dai Sindaci dei 115 comuni che fanno parte del nostro bacino nel 2016. Ad oggi, il nuovo sistema è stato avviato in tutti i comuni tranne uno. Questo sistema ha sostituito la raccolta stradale, che purtroppo non ha permesso di raggiungere i limiti di raccolta differenziata fissati per legge. Limiti che, se non rispettati, comportano per i cittadini della sanzioni.
Il nuovo sistema ha permesso di fare un enorme balzo in avanti dal punto di vista della percentuale di rifiuti differenziati raccolti. A Novi Ligure, come spiegato in commissione, si è passati molto rapidamente da una percentuale di rifiuto differenziato del 50%, all’attuale risultato che è del 77%, riducendo contestualmente il peso dei rifiuti indifferenziati prodotti da ogni cittadino, che si attesta a 88 chilogrammi all’anno, contro gli oltre 230 del vecchio sistema di raccolta.
Questo risultato è molto importante per una serie di fattori ambientali ed economici. Il primo, è quello ecologico: riducendo i rifiuti che vanno in discarica, abbiamo allungato di molto la vita utile dell’impianto di Novi Ligure.
Inoltre, abbiamo evitato le multe che la normativa regionale prevede per i comuni che non superano la soglia di legge della raccolta differenziata. Multe che, lo ripetiamo, non sono a carico dei comuni ma dei cittadini. Se non si fosse avviato il nuovo sistema, oggi ci troveremmo a pagare ancora di più, senza alcun risultato dal punto di vista ecologico.
Purtroppo, nei giorni scorsi abbiamo registrato molte lamentele da parte dei cittadini relativamente agli avvisi che stanno ricevendo, che in alcuni casi presentano aumenti molto evidenti.
Le nuove tariffe sono state deliberate nella primavera scorsa, nel periodo in cui la città era sotto la gestione del commissario straordinario. Questo non significa per noi sollevarci dalla responsabilità di dover gestire al meglio questa fase, ma per correttezza intellettuale dobbiamo dire che queste tariffe non sono state scelte dalla nostra amministrazione, in carica da giugno.
Il metodo di calcolo della tariffe è variato in maniera significativa. Si è passati da un sistema che aveva ancora l’impostazione della vecchia Tarsu, e prevedeva un pagamento solo ed esclusivamente in base ai metri quadrati, ad una tariffazione mista, detta Tari binomia.
Questa nuova tariffa viene calcolata sia in base alla superficie delle abitazioni, che in base al numero di componenti del nucleo familiare. Questa modo di calcolo dipende da una precisa indicazione di legge, che impone una tariffa che dipenda il più possibile dalla quantità di rifiuti prodotti. Questo è facilmente comprensibile: a produrre rifiuti non sono i “metri quadrati” delle case, ma le persone che le abitano.
La nuova tariffa ha provocato evidenti variazioni. Molti cittadini si sono trovati davanti ad aumenti, e hanno protestato. Altri cittadini però si sono trovati davanti a riduzioni della quota annuale, e questo ovviamente non ha dato luogo a proteste.
Dai dati presentati in commissione si evince che circa un terzo dei cittadini ha pagato meno che lo scorso anno. Il 25% quanto lo scorso anno o lievi aumenti, e il restante 40% ha subito aumenti significativi.
Occorre precisare i limiti di legge in cui i comuni si muovono all’interno della normativa dei rifiuti. Innanzitutto, la legge impone che tutti i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti debbano essere coperti integralmente dai cittadini e dalle aziende che hanno sede in città, vietando ai comuni sia di immettere risorse per far abbassare le tariffe, sia dall’altro canto di “far cassa” sul sistema rifiuti. Chi oggi racconta, con spirito di propaganda, che avremmo potuto intervenire immettendo altre risorse economiche per far scendere le tariffe, mente sapendo di mentire solo per fini elettorali.
La normativa che regola il sistema della tariffe è estremamente precisa e lascia ben pochi spazi di manovra agli enti locali. Non solo tutti i costi del sistema (che rispetto all’anno precedente sono aumentati di un fisiologico 5,5%) devono essere a carico dei fruitori del servizio, ma esistono precisi indici tariffari all’interno cui muoversi con limitato margine di azione.
Il comune è sì il soggetto che stabilisce le tariffe, ma in base al Piano economico finanziario (PEF) stabilito dall’ente regolatore, nel nostro caso il Csr, e al Metodo di Calcolo (MTR) stabilito da Arera, l’autorità nazionale regolatore della tariffe.
Questo non significa che i comuni, e la nostra amministrazione nello specifico, non possano far nulla per migliorare il sistema.
Dobbiamo innanzitutto mettere rimedio all’inazione della precedente amministrazione su questo tema. Innanzitutto, occorre al più presto dar vita ad una campagna di informazione ai cittadini, che solo a Novi – tra tutti i comuni del bacino – non è stata fatta al momento dell’avvio del nuovo sistema di raccolta.
Dobbiamo lottare con ancora più forza contro il fenomeno degli abbandoni, perché il costo della rimozione dei rifiuti gettati lungo le strade grava su tutti i cittadini.
Dobbiamo procedere sul lavoro di emersione dei “furbetti della spazzatura”, persone che ad esempio risiedono a Novi ma che non sono registrate al sistema tributario e che si liberano dei loro rifiuti domestici intasando i cestini della raccolta lungo le vie.
Dobbiamo infine procedere ad una attenta analisi della tariffe, al fine di cercare, per quanto possibile, di rimodularle e di “normalizzare” i costi a carico dei vari nuclei familiari.
Dobbiamo anche comunicare ai cittadini che già da oggi è possibile, in caso di redditi bassi, essere esentati dal pagamento.
Infine, Novi è l’unico comune, tra tutti quelli che sono partiti con il nuovo sistema di raccolta, che non è ancora passato alla cosiddetta “tariffa puntuale” che calcola le tariffe anche in base al rifiuto effettivamente prodotto (grazie al sistema di misurazione implementato da Gestione Ambiente), andando a penalizzare economicamente chi meno differenzia.
In ultimo, come ha detto il sindaco Muliere nel corso della commissione, occorre lavorare per uniformare le società di raccolta. «Nel 2016 ho cercato in tutti i modi di evitare che il servizio di raccolta nel nostro bacino fosse diviso su tre aziende (Gestione Ambiente, Econet e 5 Valli) perché ritenevo che questo avrebbe portato un aumento dei costi e ritardi nell’avvio del sistema. Il tempo mi ha dato ragione, e oggi occorre lavorare anche per rimediare a quell’errore, unificando il sistema di raccolta con una sola grande azienda a maggioranza pubblica».
Spiace, in questa situazione, che ci sia chi approfitta di questo problema per soffiare sul fuoco, cercando di cavalcare il malcontento per interesse di propaganda elettorale. Spiace tanto più perché sono proprio le stesse persone che, quando erano al governo della città, hanno perso molto tempo a litigare e ben poco per occuparsi di questo problema, con i risultati che vediamo oggi.
I consiglieri di maggioranza – Comune di Novi Ligure
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Un commento su “Tari, facciamo chiarezza”
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C’erano, se non sbaglio, i tecnici di Gestione Ambiente e del Consorzio Smaltimento Rifiuti.
Allora perchè non chiedere loro (e poi scriverlo “per fare chiarezza”)
– quanto costava il servizio nel 2022?
– quanto avete incassato dai cittadini nel 2022?
– quanto costa il servizio 2023?
– quanto si prevede di incassare nel 2023?
– come vengono calcolate quest’anno le tariffe per le attività economiche? (bar, uffici, negozi, stabilimenti industriali, ecc.)
Perchè per fare chiarezza occorre far sapere alla città queste cose.
Il resto (quello che avete già scritto più volte) ormai l’abbiamo capito quasi tutti.
Però, visto che facciamo la differenziata – e a quanto pare la stiamo facendo con un certo impegno – vorremmo sapere se i nostri soldi vengono spesi bene e, soprattutto, se a Novi pagano tutti quanti, oppure, come spesso avviene, pagano i soliti fessi.
Un abbraccio.