Nel corso delle ultime settimane, il centro destra cittadino ha “inondato” il consiglio comunale di mozioni, interpellanze, interrogazioni su quasi ogni aspetto dell’attività della macchina comunale e non solo. Il livello del confronto tra la maggioranza comunale e i rappresentanti dell’opposizione di centro destra appare da un lato sempre più litigioso, e dall’altro molto demagogico.
Siamo di fronte al rischio di una paralisi dei lavori del consiglio comunale? Lo abbiamo chiesto al capogruppo del maggiore partito di maggioranza (Pd), Luca Patelli.
«Nel corso del primo consiglio comunale, maggioranza e l’opposizione si trovarono d’accordo su un punto: la preoccupazione legata all’astensionismo, il numero sempre maggiore di cittadini che si astengono dall’esprimere il loro voto alle urne. In quell’occasione dissi che maggioranza e opposizione erano in consiglio con la stessa dignità, e che se da un lato eravamo molto contenti del risultato elettorale, dall’altro eravamo molto preoccupati dalla sempre maggiori distanza dei cittadini dalla politica.
Per questo, consigliai di mettere da parte i continui litigi che avevano caratterizzato la precedente amministrazione, che l’hanno portata alla caduta e al conseguente commissariamento, e di cercare di dare ai cittadini la possibilità di scegliere una o l’altra visione e programmazione politica in maniera franca e rispettosa delle parti».
Invito non raccolto, a quanto pare.
«Per nulla. L’opposizione, soprattutto quella rappresentata da Lega e Forza Italia, ha iniziato a fare polemica su qualsiasi cosa, cercando di mettere la discussione politica sempre sulla rissa, spargendo odio, invidia e soprattutto fake news. Sono arrivati ad accusarci addirittura di non discutere le loro interrogazioni quando invece, come è successo nell’ultima riunione dei capigruppo convocata per stendere l’ordine dei lavori del consiglio, abbiamo proposto una data per discutere senza limiti di tempo le loro interrogazioni e loro si sono opposti. L’impressione è che l’obbiettivo sia solo quello di rallentare i lavori del consiglio comunale».
Forse questa destra si senta a suo agio solo nel confronto duro, e fatica ad entrare nel merito dei provvedimenti amministrativi, magari proponendo altre strade.
«Tornando all’avvio della consigliatura, sostenni che una delle ragioni del loro insuccesso fu il dire che tutto fatto dalla sinistra negli anni precedenti era sbagliato, era uno schifo, e che noi non avremmo avuto un comportamento di questo genere. Se nel nostro percorso amministrativo avremmo trovato qualcosa di buono fatto qualcosa di buono, non lo avremmo negato per partito preso, e così è stato: pensate ad esempio ai ringraziamenti del vicesindaco Tedeschi all’ex vicesindaco Accili sul parcheggio della stazione».
Quindi?
«Noi andiamo avanti per la nostra strada, seguendo il programma elettorale che abbiamo presentato ai cittadini e che è stato premiato con il loro voto. Abbiamo scritto che uno dei punti saldi della nostra azione sarebbe stata la ricerca continua di confronto con i cittadini, che per noi vuole anche essere un antidoto alla disaffezione dalle urne. Lo stiamo facendo: in questi giorni ad esempio abbiamo messo in campo 10 incontri nei quartieri in soli 18 giorni per discutere sui problemi riguardanti la raccolta differenziata e spiegare cosa è successo con la Tari. Non solo: abbiamo fatto subito una assemblea pubblica sul parco castello, partiremo presto con le Consulte, faremo una assemblea anche sulla Cavallerizza ma soprattutto faremo un regolamento specifico sul dibattito pubblico.
Sempre sul fronte della partecipazione, su impulso del Sindaco Muliere stiamo organizzando un consiglio comunale aperto sul problema dell’ex Ilva. È una situazione che ci preoccupa molto, come preoccupa tutti i novesi. Purtroppo su questo tema percepiamo una assenza di iniziativa dal governo di centro destra, oltre che un disinteresse da parte dell’opposizione novese, e la solita scarsa attenzione rispetto alla gravità della situazione».
All’ordine del giorno c’è anche una mozione sulla crisi in medio oriente.
«Vero, ma sinceramente non ho ancora avuto tempo di leggerla con attenzione. Posso dire che siamo tutti molto preoccupati per l’acuirsi del conflitto in medio oriente, così come della prosecuzione della guerra in Ucraina. Ma, purtroppo, non credo siano problemi che possono essere risolti dal consiglio comunale di Novi».
Quindi non siete preoccupati per la marea di interpellanze del centro destra.
«Per nulla. Se vogliono passare le loro giornate a fare le pulci a quello che facciamo, andando persino a sindacare sulla pubblicazione all’albo pretorio dei nomi dei vincitori dei concorsi pubblici, o su 240 euro spesi per un trasloco di un ufficio, facciano pure. Loro sono molto attenti alla forma, e anche noi lo siamo, ma ci preoccupa anche la sostanza delle cose. Ci piacerebbe avere con l’opposizione un confronto nel merito delle scelte amministrative, come abbiamo cercato di fare noi quando siamo stati messi all’opposizione dai cittadini novesi. Ma è un loro diritto chiedere, ed è un dovere dell’amministrazione rispondere, anche se questo significa affrontare sfilze di consigli comunali infiniti. Sono ben altre le cose che ci preoccupano e ci spaventano, come la già citata crisi dell’Ilva o la crisi del commercio cittadino, tanto per citare due “problemini” forse più urgenti».
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