Appennino Futuro Remoto: a Connio la grande chiusura con “Innesti, musica, mestieri”

“Innesti, Musica, Mestieri”. Questo il titolo dell’evento che sabato 4 novembre a partire dalle 15, nella Sala Scagneletti di Connio di Carrega Ligure, vedrà protagonisti il regista e documentarista Sandro Bozzolo insieme al gruppo musicale Emisurela con Angela De Leo alla fisarmonica, Anna de Leo violino e Lorenzo Baldini voce e cajón.

Attenzione: la frazione di Connio purtroppo è raggiungibile solamente percorrendo la viabilità Ligure e non quella Alessandrina a causa dei lavori ancora in corso per la frana

L’appuntamento rientra all’interno del programma del Festival ‘Appennino Futuro Remoto’, che ha finora raccolto un successo strepitoso, mettendo in calendario appuntamenti al di fuori dei periodi canonici estivi di frequentazione dell’Alta Val Borbera. L’obiettivo è far conoscere il territorio anche in autunno, stagione in cui la natura offre una straordinaria esplosione di colori.

Abbiamo voluto fortemente offrire la possibilità di vedere il film ‘Innesti’ perché la castagna e i boschi di castagni sono un’eccellenza del territorio di Carrega e lanceremo un concorso per la creazione, attraverso il recupero di ricette antiche, di un nuovo dolce a base di castagne. Innesti è una storia vera – afferma Laura Parodi, direttore artistico di AFR –. Una storia di rinascita, ovvero uno degli obiettivi che stiamo cercando di realizzare con il nostro lavoro. La storia di un padre, un figlio, una foresta condivisa e di un castagneto, apparentemente condannato, che torna a fiorire attraverso l’aiuto umano. Sarà con noi il regista Sandro Bozzolo, che nel film ripercorre il rapporto personale col padre Ettore, ex casellante autostradale e castanicoltore, un uomo in grado di commuoversi davanti all’immensità della foresta, dove recupera castagni secolari abbandonati. Le immagini testimoniano vent’anni di vita, ostacoli e prese di coscienza. Il filo rosso è l’innesto, la pratica agricola con cui si migliora l’albero esistente tramite una nuova linfa. Un innesto che è anche generazionale. Il borgo e la foresta si ripopolano e così, un mondo che sembrava destinato a svanire, rinasce”.

Allo stesso modo, abbiamo invitato anche il trio musicale le cui fondatrici Anna e Angela De Leo, originarie di Faenza, hanno appena ricevuto il Premio Tamburini. Sono musiciste di estrazione classica che, innamorate della musica di Secondo Casadei, lo hanno fatto proprio senza abbandonare gli altri repertori – aggiunge Parodi -. Per noi è importante far scoprire i mestieri nella loro interezza e trasmettere i percorsi per creare le competenze indispensabili per entrare nel mondo del lavoro. Fare spazio a giovani professionisti, che grazie alla loro preparazione possono realizzarsi in diversi campi di uno stesso ambito. Capita sempre più spesso, come in questo caso, che laureati dei Conservatori musicali suonino in ambiti differenti rispetto alle loro specializzazioni”.

Luca Silvestri, sindaco di Carrega Ligure, sottolinea “l’intensa attività portata avanti a un anno dall’avvio del progetto Appennino Futuro Remoto nonostante i cambiamenti forzati dalla presenza della frana. Le attività hanno permesso a molte persone di lavorare, compresi gli esercizi commerciali, scambiarsi esperienze e rimanere sul territorio. Il Festival è stato realizzato, oltre che a Carrega, anche in altre frazioni ottenendo un ottimo successo. Il “biglietto di ingresso” corrisponde, per chi ha piacere, alla donazione di un libro e a oggi sono stati dati alla biblioteca circa 800 volumi poi catalogati grazie al lavoro di Elvezia Guerinoni, coadiuvata da Flavia Concari. Abbiamo svolto attività nella scuola di Rocchetta Ligure, iniziata da settembre 2022 con laboratori ed escursioni didattiche curate da Irene Zembo, che verrà estesa ad altre scuole che ne stanno facendo richiesta. Il festival, da maggio a novembre, ha proposto numerosi eventi fra concerti, laboratori, incontri, escursioni guidate e percorsi in e-bike a cura di Silvia Gogna. Sono stati affidati a diversi progettisti i lavori di ristrutturazione delle case rurali che diventeranno albergo diffuso e del museo che sarà realizzato a Connio, con i rilievi conoscitivi seguiti dal vice sindaco Fausto Crosetti e dall’assessore all’Urbanistica Marco Guerrini. Giovanni Chiesa ha poi raccolto materiali fotografici e informativi per la realizzazione del museo stesso. Sono inoltre stati affidati i lavori di ristrutturazione dei trogoli e abbeveratoi”.

Sono iniziate anche le raccolte dei canti tradizionali della valle – aggiunge Silvestri –. L’attività vede impegnate Emma Borriello, Valentina Bozzini e Laura Parodi. C’è poi la ricerca delle ricette tipiche della cucina valligiana con Flavia Concari, Gianna Ravaglia e Gemma Guerrini. A metà novembre partirà la collaborazione con il Dafist (Dipartimento di antichità, filosofia e storia) dell’Università di Genova per un contributo di ricerca per il museo diffuso. I Comuni vincitori del Bando Borghi Storici, come il nostro, hanno avuto un’altra grande opportunità: partecipare al bando imprese per presentare progetti di investimento di nuove attività all’interno del territorio urbano. Sono stati presentati cinque progetti e gli esiti verranno resi noti fra circa un mese. La visione di Appennino Futuro Remoto deve essere complessiva e va considerato anche lo sviluppo economico. Grazie a un’economia sana, le persone possono rimanere sui territori”.

A Connio si parlerà anche di quanto è stato realizzato e di quanto si deve ancora realizzare. Fondamentale è il supporto degli abitanti, con molti volontari impegnati a collaborare e con grande passione in ognuno dei paesi. Dal loro impegno sono nati anche due musei dei ricordi, uno a Daglio creato da Giorgio Macchello chiamato “Il Tempo ritrovato”, già oggetto di interesse della trasmissione televisiva Geo e Geo su RAI3, e uno a Connio a cura di Gemma Guerrini che sarà visitabile sabato 4. Senza questa forza motrice, non sarebbe possibile realizzare quanto sta prendendo forma.

I volontari dell’associazione ricreativa di Connio prepareranno anche una merenda per l’occasione.

Come recita uno degli slogan di Appennino Futuro Remoto: “C’era una volta un Festival/un sogno che oggi è diventato realtà con un progetto di rigenerazione culturale e sociale per riattivare i luoghi di cultura, il patrimonio immateriale e l’economia locale frenando lo spopolamento”.

Per informazioni e dettagli sulle modalità di partecipazione:

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