Il Crodino ormai si fa a Novi, cambiamogli nome. 

Quando nel 1965 la Società Anonima Terme di Crodo lanciò sul mercato un nuovo  aperitivo analcolico, pensò bene di chiamarlo Crodino, in onore della città di produzione. 

La società Terme di Crodo e i suoi relativi marchi vennero poi ceduti alla compagnia olandese attiva nel settore del bevande Lucas Bols (in seguito divenuta Bols Wessanen) nel 1983. Dal 1995 il marchio Crodino è di proprietà di Campari Group, dopo l’acquisizione di quest’ultima della divisione italiana della multinazionale olandese Bols Wessanen. 

L’annuncio che sancisce il termine della produzione nello storico stabilimento è stato dato da Jan Ankersen, senior vp South Europe di Royal Unibrew, la società danese che ha acquisito il sito produttivo di Crodo, senza però acquistare il brand Crodino, rimasto nelle mani del Gruppo Campari. 

Da tempo gran parte della produzione mondiale del Crodino viene prodotta nella stabilimento di Novi. Chiusa la storica produzione a Crodo, “l’analcolico biondo che fa impazzire il mondo” (così recita la pubblicità della bibita) verrà prodotto unicamente a Novi. 

A questo punto, perchè non cambiargli nome, chiamandolo “Novino”? Sarebbe un bell’incentivo promozionale in una città dove la maggioranza dei negozi sono… chiusi. 

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Moscone

2 commenti su “Il Crodino ormai si fa a Novi, cambiamogli nome. 

  1. NO VINO non mi sembra una bella idea in una zona di vigneti. Meglio NOVESINO 🙂

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