Come fu scritto nelle sacre scritture: “il Signore prima li acceca poi li fa precipitare nel burrone”. Non c’è definizione più azzeccata per rappresentare la stupidità del genere umano che si inventa proprio tutto per massacrarsi fino ad autodistruggersi. Nessun popolo sfugge a questa forma di pazzia collettiva, appena qualcuno si sente forte, vuole dominare il suo prossimo e possibilmente appropriarsi delle sue ricchezze, che in fondo in fondo è la reale motivazione delle guerre.
Questa volta con il cruento scontro tra ebrei e i palestinesi, è stato raggiunto il massimo della crudele stupidità, perpetrata da due popoli che la storia ci indica come i preferiti nella considerazione Divina. Soprattutto Israele, elevato a popolo prediletto, sottoposto nel corso dei millenni a persecuzioni e crudeltà di ogni tipo.
Un popolo che ha conosciuto sulla sua pelle la violenza, la crudeltà fino allo sterminio di milioni di soggetti, ivi compresa la parte più debole; perpetrata dai nazisti nell’ultima guerra, di milioni di persone. La cosiddetta fase terminale.
Questa orribile esperienza, avrebbe dovuto illuminare la mentalità collettiva e soprattutto quella dei governanti, di tutti, ma soprattutto quella degli ebrei per far sì che il male resti fuori dalla porta… Invece il popolo eletto è diventato espressione della crudeltà indiscriminata più effimera, massacrando indistintamente con armi di estrema potenza la popolazione più debole e indifesa palestinese.
Certo hanno subito un violente attacco dai cosiddetti terroristi che ha inorridito chiunque, ma rispondere ad uno scempio di ampia crudeltà, è lecito farlo con una violenza distruttiva all’ennesima potenza? E l’occidente che vuole essere la culla della civiltà e vuole impedire l’allargarsi del conflitto ad altre comunità, lascia che la strage continua, proteggendo le spalle dell’aggressore e non intimandogli di fermare lo sterminio.
Le ragioni del confronto sono tante, elencare non le modificano, provengono da lontano e sono talmente aggrovigliate che trovarne il bandolo è quasi impossibile. Le ragioni dell’uno corrispondono alle responsabilità dell’altro e viceversa.
La verità ha tre facce: la mia, la tua e quella giusta. Va trovata mentre si fanno tacere le armi
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