È da poco disponibile l’ultimo rapporto di Legambiente dedicato ai “Comuni ricicloni“, cioè quei comuni in cui la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dai cittadini è uguale o inferiore ai 75 chilogrammi prodotti da ogni abitante all’anno.
Anche quest’anno la sua lettura può essere molto interessante, soprattutto la parte che riguarda le buone prassi avviate in alcuni territori che sono state evidenziate nel rapporto e che possono essere fonte di ispirazione anche per la nostra zona.
Veniamo prima ai dati. Il comune più riciclone della nostra Regione è in Provincia di Alessandria. Si tratta di Malvicino, dove i (soli) 76 abitanti superano di pochissimo i 30 kg all’anno di indifferenziato procapite. Nella classifica dei comuni al di sotto dei 5mila abitanti, i primi 8 classificati sono comuni della nostra Provincia. Purtroppo, in nostro territorio sparisce nelle classifiche riservate ai comuni più grandi.
Nella sezione “storie di ordinaria buona gestione” del rapporto ci sono esempi di innovazioni nel campo della raccolta rifiuti che possono essere fonte di ispirazione anche per il nostro territorio. Ad esempio, quanto fatto nel Comune di Baronissi, in provincia di Salerno. Qui è stato implementato un sistema di incentivi ai cittadini più “virtuosi” che sta dando ottimi risultati.
A Baronissi i cittadini che conferiscono direttamente i rifiuti differenziati presso l’Isola Ecologica si vedono riconoscere degli “eco-punti” corrispondenti ad una somma spendibile presso gli esercizi commerciali convenzionati sotto forma di buoni acquisto con valore nominale prepagato. Al negozio convenzionato il Comune riconosce il 90% del valore dell’eco-buono mentre il restante 10% è a carico dello stesso a titolo di sponsorizzazione dell’iniziativa.
Si è introdotto anche un riconoscimento per i cittadini che raccolgono in maniera corretta l’olio vegetale esausto, che troppo spesso viene sversato negli scarichi di casa: con il progetto “Con il cambio d’olio il mondo gira meglio” ogni 5 litri di olio vegetale esausto conferito all’isola ecologica viene riconosciuto 1 litro di olio extravergine d’oliva proveniente dal territorio circostante, con un tetto massimo di 4 litri all’anno che ogni utenza può riscattare annualmente.
Infine, grazie alla collaborazione con dei pastifici locali, nasce il progetto “Pasta d’alluminio”, attraverso il quale i cittadini ricevono 500 gr di pasta fresca ogni 3 kg di alluminio conferiti al Centro di Raccolta.
Il dossier completo qui: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/07/comuni-ricicloni-2023.pdf
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone
2 commenti su “Raccolta rifiuti, e se copiassimo da Baronissi?”
Comments are closed.
La raccolta differenziata spinta porta a porta nasce proprio con l’applicazione di un incentivo al cittadino riciclatore che si vede riconosciuto uno sconto in bolletta in base alla quantità di differrenziato conferito. Fino ad oggi tale agevolazione non è stata implementata lasciando la quantità di differenziato al senso civico di ognuno di noi. Sicuramente buona strategia per avere una misura indiretta del saper vivere civile di ogni Comune, ma che purtroppo non potrà incrementare più di tanto la quota procapite di differenziato.
Volendo fare una similitudine in tema, la raccolta differenziata porta a porta senza un incentivo è un pò come il Natale senza Babbo Natale. Da qualunque parti la si guarderà, ne mancherà comunque un pezzo.
Quando entrerà in vigore la tariffa puntuale è quasi certo che si passerà dal sistema ‘porta a porta’ al sistema ‘finestra’. L’aumento degli abusivi e dell’abbandono dei rifiuti sarà pressochè inevitabile.