L’articolo 21 della nostra costituzione cita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Purtroppo viviamo in un momento storico dove il governo ignora palesemente la nostra costituzione.
Questa volta tocca a Torino e ancora una volta alle giovani generazioni, sono state attaccate con cariche e manganellate da parte della polizia in tenuta antisommossa, sono stati esposti all’aggressione studenti inermi colpevoli di antifascismo, che manifestavano contro la guerra, sventolando bandiere palestinesi. È avvenuto durante il corteo degli studenti universitari.
I giovani, dei centri sociali e del collettivo Cambiare rotta, si sono diretti verso il castello del Valentino, dove si è tenuta la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali, alla presenza di numerosi ministri. La polizia li ha respinti utilizzando gli scudi, ma un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze è riuscito a fare irruzione al grido di “Palestina libera”.
La violenza contro gli studenti che manifestano è una questione seria e preoccupante che richiede l’attenzione di tutti. Gli studenti che scendono in piazza per manifestare le loro opinioni e preoccupazioni stanno esercitando un diritto fondamentale garantito dalle leggi democratiche di molti paesi. La loro voce dovrebbe essere ascoltata e rispettata, invece di essere soffocata con la violenza o l’intimidazione. Quando la violenza viene utilizzata contro gli studenti manifestanti, si attacca non solo la libertà di espressione, ma anche i principi democratici di tolleranza, dialogo e rispetto per le opinioni altrui. Questi attacchi minano la fiducia nella democrazia e possono avere effetti a lungo termine sulla partecipazione civica e politica degli individui.
È importante che le istituzioni educative e le forze dell’ordine rispettino e proteggano i diritti degli studenti durante le manifestazioni. Devono essere adottate misure appropriate per garantire la sicurezza degli studenti, senza ricorrere a tattiche violente o repressive. Inoltre, è fondamentale promuovere il dialogo aperto e costruttivo tra gli studenti, le istituzioni educative e le autorità governative. Questo può aiutare a prevenire conflitti e a trovare soluzioni ai problemi che stanno alla base delle manifestazioni. Infine, la società nel suo insieme ha un ruolo da svolgere nel sostenere gli studenti e nel difendere i loro diritti.
Dobbiamo essere solidali con gli studenti che manifestano e lavorare insieme per creare un ambiente in cui la libertà di espressione e l’ascolto reciproco siano valorizzati e protetti.
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