Se il Pd non ritrova l’etica della responsabilità sarà Game Over

Sembrerebbe che una delle prerogative del Partito Democratico, sempre più evanescente ed eterogeneo, vedi il recente reclutamento di Marco Tarquinio per tre lustri megafono della Compagnia Episcopale Italiana, sia quella di far volare in pubblico gli stracci di famiglia, proprio per questa sua eterogeneità, con gran tripudio della destra e dei suoi accoliti

Perché questa mia modesta riflessione? Perché è da poco uscita per i tipi di Donzelli la bella biografia “Umberto Terracini Un comunista solitario” di Claudio Rabaglino di cui consiglio la lettura, soprattutto ai giovani, autorizzati per motivi anagrafici a non conoscere le opere e i giorni di questo politico la cui firma spicca in calce alla nostra Carta Costituzionale (foto) alla cui stesura diede un grande contributo come politico e come giurista e che rimase per tutta la sua vita politica il punto di riferimento non trattabile.

Leggerebbero, i giovani, di un uomo che ha scontato la sua appartenenza ad una ideologia, o a un’idea o forse meglio ad un ideale, con una quindicina di anni di tra carcere e confino e che fu espulso dal partito che aveva contribuito a fondare per rivendicare la sua libertà a dissentire. Contro Stalin e lo stalinismo e l’imperialismo sovietico, contro la demonizzazione della socialdemocrazia, contro l’idea di mantenersi equidistanti, come partito, durante le seconda guerra mondiale. Fu per l’ascolto delle voci del 68 e per la trattativa con le BR durante il caso Moro (“solo chi è debole non tratta, chi è forte tratta”), fu vicino alle battaglie dei radicali e, di discendenza ebraica, si espresse contro certi posizioni del governo israeliano sul problema Israelo-Palestinese. Perché parlare di Terracini e delle vicende attuali del PD – abbastanza rincoglionito dagli anni continuo a pensare che il PD sia l’ennesima epifania del vecchio PCI.

Perché pur avendo passato tutta la sua vita politica “contro”, accettava la “linea“ perché “ anche quando ho dissentito da certe posizioni del partito ho evitato di farmi trascinare dalle mie idee, a tali passi che mi portassero a staccarmene definitivamente […] Avrei tradito la mia natura di militante. Non ho mai […] voluto essere un pensatore solitario, non amo il destino delle anime belle. So che per realizzare anche solo in parte il mio pensiero[..] devo innestarlo in quello di una grande forza della cui validità [..] non ho mai dubitato e non dubito “ 

Di lui Pertini disse: “se dovessi descrivere graficamente la vita di Umberto Terracini prenderei una penna e traccerei una linea retta”. Altre tempre, altri uomini.

Questo mi sembra il grande insegnamento che possiamo trarre dalla lettura della biografia di Umberto Terracini: bene posizioni culturali e politiche diverse, ma innanzitutto un collante ideologico comune, si diceva prima, o di idee meglio, o di ideali meglio ancora, smettendo di raccogliere per strada chiunque, purchè porti tre voti. Abbiamo visto cosa succede.
Se il PD non ritrova questo collante, non ritrova “l’etica della responsabilità” nella sua azione politica, sarà game over, sarà tutto burla, come dice Falstaff.

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Giacomo Orlando

Un commento su “Se il Pd non ritrova l’etica della responsabilità sarà Game Over

  1. Coerenza e etica.
    La linea retta ripudiata da tempo in una inarrestabile deriva ultraliberista atlantista, con affarismi individualisti sempre più evidenti. Dalla fornero al Jobs Act, fino ai manganelli contro le residue voci critiche, e alle armi vendute per le pulizie etniche. Urge una sinistra, nuova e vera. La sola speranza sono i giovani. Ma non i soliti polli d’allevamento in carriera agevolata.

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