Viva Viva Palestina, la rete di artisti italiani per la libertà del popolo palestinese

“Viva Viva Palestina” è una rete di artisti e professionisti dello spettacolo residenti in Italia che hanno scelto di prendere posizione per chiedere giustizia, libertà e pace per il popolo palestinese. 

il gruppo è coordinato da Alessandra Ravizza, Eugenia Amisano, Eva Cambiale e Mirna Kassis, insieme alla collaborazione di  una cinquantina di artisti provenienti da diversi ambiti come musicisti, attrici, fotografe, danzatori, videomaker, traduttrici, grafici, fonici, poeti.

L’intento del gruppo è quello di dare voce al popolo palestinese divulgando la sua storia e la  sua cultura attraverso eventi teatrali, performance, concerti, presentazioni letterarie di autori e poeti palestinesi.

Il primo evento “FREE FREE PALESTINE” del 18 dicembre 2023 ha riempito la Sala Agorà del Teatro della Tosse di Genova, raccogliendo più di 2000 euro in donazioni in contanti (e moltissimi contributi con bonifici online che non possiamo quantificare) per sostenere Rete Emergenza Gaza, MAP (Medical Aid for Palestinians) e Gazzella Onlus. 

Diversi artisti sono saliti sul palco per dimostrare la loro vicinanza al popolo palestinese e chiedere pace e giustizia: un incontro di linguaggi e culture nel nome di una cultura da conoscere e difendere.

La serata è stata trasmessa in diretta su Goodmorning Genova e sulla radio palestinese Alhara ed è stata promossa dall’associazione Senza Paura che da anni si batte contro ogni forma di discriminazione razziale, religiosa, sociale e di genere. La vicepresidente di Senza Paura, Bice Parodi, si distingue per un’assidua attività di educazione ai diritti umani nelle scuole di ogni ordine e grado e per la sua importante testimoninza contro gli orrori del nazifascismo e dell’antisemitismo attraverso la storia di sua madre Piera Sonnino: ebrea deportata ad Auschwitz dove venne reclusa e dove perse i suoi cinque fratelli e i suoi genitori.

Dall’inizio di febbraio 2024 Viva Viva Palestina ha avviato un progetto di supporto per le famiglie di Gaza arrivate attraverso corridoi umanitari per la cura di minori presso l’Istituto ospedaliero pediatrico G. Gaslini.

Si tratta in tutto di una ventina di persone che necessitano di sostegno non essendo previsto per loro un programma di accoglienza specifico in quanto profughi di guerra e ricevendo dalle strutture incaricate di seguirle lo stretto necessario alla sopravvivenza.

È stata  avviata una prima raccolta fondi per provvedere ai bisogni primari come l’acquisto di abiti, articoli per la cura della persona, telefoni cellulari, ricariche telefoniche e specifiche esigenze di minori e adulti.

Sono passati quattro mesi e queste persone non sono state inserite in un serio programma di accoglienza volto a creare le condizioni affinché possano raggiungere una lenta ma strutturata autonomia.

Viva Viva Palestina risponde alle richieste più disparate, eppure tutte necessarie al raggiungimento di un’esistenza dignitosa in cui tutti i diritti della persona vengano rispettati. 

Uno dei problemi più grandi è l’accesso alle cure sanitarie. Nonostante si tratti di profughi di guerra portati qui dal Governo Italiano per curare dei minori, non sono previste esenzioni, eccetto per i primi 60 giorni. Dunque l’accesso alle cure per i maggiorenni è totalmente a loro carico, quando le somme ricevute per provvedere ai bisogni primari si aggirano intorno a 40 euro a settimana a persona. il problema non si presenta solo per i maggiorenni; un adolescente che ha subito un importante intervento di ricostruzione del nervo sciatico a seguito delle ferite riportate dalle schegge di una bomba, secondo le norme vigenti, dovrebbe pagare le sedute di fisioterapia una volta terminato il periodo di esenzione ( tra pochi giorni). 

La mamma di due bimbe, entrambe operate agli arti inferiori, ha ancora delle schegge nel corpo, ma deve pagare tutti gli esami e le successive cure.

Questi solo due esempi per comprendere quanto sia fondamentale il nostro supporto e la nostra presenza.

Con le cifre raccolte si acquistano  medicine, pannolini, abbonamenti ai mezzi pubblici, a volte cibo; organizziamo momenti di convivialità in cui le famiglie possano trascorrere delle giornate insieme rendendoci disponibili per gli accompagnamenti e cerchiamo di rispondere a tutte le loro esigenze lanciando richieste in rete.

Al momento il gruppo ha  ricevuto all’incirca 4000 euro in donazioni, oltre ad una bicicletta nuova per un ragazzo che ne aveva bisogno per la sua riabilitazione e tre computer.

Abbiamo organizzato delle serate a raccolta fondi ed è in preparazione un nuovo grande evento che si terrà in autunno inoltrato a Genova, ma abbiamo bisogno di supporto e di aiuto per non lasciare sole queste persone.

Il loro destino è ignoto, vivono ogni giorno nell’angoscia di perdere tutta la famiglia che ancora si trova a Gaza, alcune donne sono arrivate da sole con i bambini, senza i mariti perché feriti e impossibilitati a muoversi. Sono donne e uomini animati da una dignità e da uno spirito resistente che di fronte alla loro quotidiana e immane tragedia ci lascia spiazzati. Sono nati rapporti umani di incredibile valore tra di noi e confidiamo che un giorno queste persone possano tornare nella propria terra e ricongiungersi con i propri cari, loro più grande desiderio. Ma la situazione in questo momento è tragica e sarà difficile che questo accada in tempi brevi.

– Per chi desiderasse contribuire con una donazione al progetto, l’iban è:
Postepay Evolution: IT10A3608105138284308584327 intestata a Eugenia Amisano
Causale – Raccolta per donazione –

– Inoltre, in questo momento cerchiamo una bicicletta per un bimbo di cinque anni e un tablet.- 
Per ulteriori informazioni contattare:
Eva Cambiale 3492216599

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