Fubine, chi ha paura dei manifesti del Pd?

In data 20 luglio 2024 il segretario cittadino del Pd di Fubine, Mauro Antonio Longo, si è recato presso la locale caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. 

Ancora una volta sono stati strappati i manifesti fatti affiggere dal Pd con l’intenzione di informare i cittadini circa la lunga vicenda che ha visto protagonisti tre consiglieri di opposizione, trascinati nella aule dei Tribunali dal Sindaco, allora onorevole e oggi segretario provinciale della Lega Lino Pettazzi. L’intento è chiaramente quello di impedire che i cittadini possano leggerne il contenuto. Strappare o sfregiare nottetempo un manifesto politico può sembrare una piccola violenza che però sarebbe sciocco sottovalutare, per due ragioni ben precise: sempre di violenza si tratta e talvolta (la storia insegna) è solo l’anticipo della violenza sulle persone.

Così sta succedendo a Fubine. 

È nota la vicenda che ha visto il Comune, in persona del sindaco Lino Pettazzi, reiterare azioni amministrative e giudiziali nei confronti dei tre ex consiglieri di minoranza Chiara Longo, Lino Accardi e Jacopo Garlasco, subire sconfitte in ogni grado di giudizio e ricevere una severa condanna al pagamento delle spese processuali. L’importo a carico delle casse comunali potrebbe avvicinarsi ai 200.000 euro ma il Comune non ha mai pubblicamente esposto quanto pagato ai propri avvocati e quindi così si stima. Quello che è certo, anzi certissimo, è che, ad oggi, non sono state restituiti i 96.000,00 euro spesi dai tre consiglieri per difendersi, come decretato dalla Corte di Cassazione. 

Abbiamo quindi un Comune che non esegue una disposizione della Suprema Corte, un Comune che si sta sottraendo ad un obbligo di legge, esponendosi ad una ulteriore crescita delle spese: il sospetto è che le casse comunali siano in sofferenza e che si sia affrontata una vertenza con poca prudenza contabile.

Tutto ciò è stato evidenziato e portato a conoscenza dei fubinesi dal Circolo PD di Fubine con l’affissione di manifesti, un metodo forse un po’ antico nell’era dei social ma efficace alla luce delle reazioni scatenate.

Dapprima il segretario di questo Circolo (insieme ad altri estranei) è stato querelato per diffamazione dal sindaco pro tempore ma la vicenda è finita nel nulla. Nel contempo l’amministrazione ha anche risposto come corretta dialettica democratica sancisce.

Simile invece la sorte delle ultime due affissioni: la prima è stata sfregiata con oggetto da taglio (coltello, roncola?) alla sede del circolo nel fine settimana che va dal 21 al 23 giugno 2024. Il secondo episodio, venerdì scorso, vede lo strappo violento dei manifesti esposti nella piazza del mercato prima del momento di maggior visibilità dei medesimi. Vigliacco il gesto e vigliacco chi ha paura di una verità che continueremo a ribadire con forza: la violenza politica degli ultimi due episodi descritti non ci fermerà.

il manifesto che è stato strappato

3 risposte a “Fubine, chi ha paura dei manifesti del Pd?”

  1. Avatar TuaMadreInCorsoItalia
    TuaMadreInCorsoItalia

    Quello che impedisce ai cittadini di leggerlo è l’impaginazione del contenuto, dai facciamo i seri, chi ha creato quel manifesto come sperava di attirare l’attenzione del lettore? Un wall of text del genere richiede almeno 10 minuti di lettura, restando in piedi, magari sotto al sole, davanti a un manifesto con un font infimamente piccolo, per un paese come fubine che conta 1600 anime con un che età media non proprio giovanissima.

    1. Avatar carlos
      carlos

      Quindi, perchè strapparlo? Forse non è proprio così. Noi anziani leggiamo i manifesti molto più dei giovani che preferiscono informarsi semmai su internet. Forse è un pò troppo prolisso, ma sempre meglio dei manifesti di Novi con i soliti slogan che raccontano una realtà immaginaria, fatta di bugie ed omissioni, ai soli fini di una sterile campagna elettorale infinita.

  2. Avatar Patrizia
    Patrizia

    non era proprio un “foglino” o un “foglietto”… le dimensioni del figlio consentivano una lettura, anche selettiva. Evidentemente, per qualcuno è legittimo strappare un’affissione pubblica, se il suo contenuto non è condiviso.

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3 commenti su “Fubine, chi ha paura dei manifesti del Pd?

  1. Quello che impedisce ai cittadini di leggerlo è l’impaginazione del contenuto, dai facciamo i seri, chi ha creato quel manifesto come sperava di attirare l’attenzione del lettore? Un wall of text del genere richiede almeno 10 minuti di lettura, restando in piedi, magari sotto al sole, davanti a un manifesto con un font infimamente piccolo, per un paese come fubine che conta 1600 anime con un che età media non proprio giovanissima.

    1. Quindi, perchè strapparlo? Forse non è proprio così. Noi anziani leggiamo i manifesti molto più dei giovani che preferiscono informarsi semmai su internet. Forse è un pò troppo prolisso, ma sempre meglio dei manifesti di Novi con i soliti slogan che raccontano una realtà immaginaria, fatta di bugie ed omissioni, ai soli fini di una sterile campagna elettorale infinita.

  2. non era proprio un “foglino” o un “foglietto”… le dimensioni del figlio consentivano una lettura, anche selettiva. Evidentemente, per qualcuno è legittimo strappare un’affissione pubblica, se il suo contenuto non è condiviso.

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