Un intrigante dibattito si ripresenta periodicamente sui più popolari profili social di Novi. Da un lato abbiamo chi osanna l’ennesima e benemerita opera di volontariato civile dell’instancabile signora Fiorella, angelo dei marciapiedi che fronteggia con le sue buone azioni il dilagante malcostume di tanti cittadini indisciplinati.
Dall’altro lato c’è chi sentenzia che “già paghiamo le tasse” e quindi “grazie Fiorella, ma stai facendo un’azione di supplenza non dovuta”, forse persino controproducente.
E’ ben vero che la pulizia strade rientra tra i servizi pubblici, nel caso specifico affidata dal comune di Novi a Gestione Ambiente nell’ambito del più ampio servizio di ritiro e trasporto rifiuti, il cui costo complessivo (circa 6 milioni e mezzo, incluso il trattamento e la gestione in discarica, di cui poche centinaia di migliaia di euro per la componente spazzamento standard delle strade e delle piazze) è posto a carico dei cittadini.
Ma è altrettanto vero che forme di collaborazione dei cittadini stessi, quelle che la Costituzione definisce “adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” sono non solo utili e doverose, ma di fatto indispensabili per una civile convivenza. E ciascuno adempie, dovrebbe adempiere, a questi doveri con le risorse, le possibilità, le capacità che può mettere a disposizione.
La signora Fiorella lo fa nell’ambito che le è congeniale e gliene diamo merito. Non è la sola, penso ad esempio, per rimanere nell’ambito del decoro urbano, ai commercianti che si prendono cura degli spazi antistanti al loro negozio e anche alle immediate vicinanze, a chi cura il verde vicino a casa, ma anche a chi non trascura di abbellire con fiori o luci natalizie i davanzali e i terrazzi.
Quando vedo la signora Fiorella, mi sovviene una frase citata in varie versioni e talvolta attribuita a Martin Luter King, che dice pressappoco così (cito a memoria): “Cerca di essere il meglio di quello che sei… se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina (mi pare che a volte sia stata tradotta “una piccola scopa”, che ben si attaglia al caso specifico) in fondo alla valle, ma sii la miglior piccola saggina sulla sponda del ruscello”.
Arriviamo al dunque: sono partito dal dibattito sull’operato della signora Fiorella, dibattito che lei stessa liquida con le giuste parole dimostrandosi infastidita dell’uso strumentale del suo operato, preso a pretesto dal popolo di Facebook per attaccare l’amministrazione in carica piuttosto che per denigrare l’opposizione, ma avevo in animo di celebrare le mille Fiorelle e Fiorelli che ci sono e per sollecitare le Fiorelle e i Fiorelli che potrebbero esserci e (ancora) non ci sono: senza il senso di solidarietà, la passione per la città, il desiderio di dare un contributo alla cultura, all’assistenza sociale, all’educazione dei giovani, all’integrazione dei nuovi cittadini… nessuna comunità potrebbe esistere. E Novi sotto questo profilo può fare ancora passi avanti, ma già oggi è migliore di quanto potrebbe apparire leggendo certi commenti rancorosi. Ne è una testimonianza l’incoraggiante ripresa dei lavori della Consulta del Volontariato, immagine di una realtà -quella delle decine di associazioni che operano nel sociale, nella promozione della cultura, della musica, nell’assistenza sanitaria, con centinaia di volontari – che a volte sottovalutiamo.
Per concludere, quindi, un’altra celebre citazione, la cui attribuzione in questo caso è certa, trattandosi del discorso di J. F. Kennedy in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca nel 1961: “È sicuramente tempo di mutar rotta, è tempo di destarsi, di stare all’erta, di mostrar vigore, di non rimasticare più le stesse frasi fatte, di non pestare più le stesse tracce … Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese”.
Un pizzico di retorica, in questa torrida fine estate, in fondo ci sta bene.
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