A Serravalle “Il frutto del silenzio” di Carlo De Benedetti

Venerdì 6 settembre alle 17.00 presso la Biblioteca comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia, si terrà la presentazione del volume “Il frutto del silenzio. L’ascolto, la missione, il servizio” di Carlo De Benedetti.

Gli scritti raccolti in questo piccolo libro – spiega l’autore– sono il risultato della collaborazione con un settimanale della provincia di Alessandria, pubblicati nella rubrica ‘Il frutto del silenzio’ che, per circa sei anni (dal 2004 al 2010), è uscita puntualmente tutte le settimane collezionando 300 «frutti» con la firma di Tacens che l’autore aveva scelto come pseudonimo ritenendo la propria identità troppo esposta politicamente a livello locale. 

Era un’occasione per mettere in luce i suoi pensieri, le idee, le preghiere di un uomo qualunque che aveva ritrovato la fede dell’infanzia e della giovinezza a 50 anni, dopo aver percorso in libertà altre strade. 

Per questo libro sono stati scelti 88 testi, quelli che parevano più significativi e di interesse generale, suddivisi in tre grandi capitoli, senza nessun particolare ordine e senza nessuna vel­leità di delineare un percorso spirituale: sono solo le idee che, settimana dopo settimana, alcune frasi tratte dalle letture domenicali, suggerivano all’autore in un costante rapporto con la realtà sociale e culturale del momento”.

Carlo De Benedetti insegnante elementare, consigliere comunale per molti anni, già direttore esecutivo delle pubblicazioni Edibrico,  catechista, coordinatore diocesano e territoriale del movimento Cursillos di Cristianità.

Dalla prefazione dell’autore:

“Devo il mio grazie a don Marco se mi è stato consentito di rian­nodare i fili con una fede infantile e adolescenziale abbandona­ta ormai da più di vent’anni, per ritrovare in Gesù la via da seguire con entusiasmo in un cammino che mi riserva ogni giorno nuove gioie e nuove sorprese. 

A quel tempo, nella primavera del 2002, quando don Marco entrò nel ristorantino che gestivo con alcuni amici per smaltire le delusio­ni della politica, in aggiunta al mio lavoro in una casa editrice che pubblica riviste e libri di bricolage, avevo deciso di darmi intera­mente al privato, ai “fatti miei” dopo lunghi anni di militanza e di impegno politico a livello locale. 

Perché quello che era il mio parroco, che né conoscevo né frequen­tavo, scelse proprio me per invitarmi all’esperienza del Cursillo, un ritiro spirituale di tre giorni riservato a persone lontane dalla fede? 

Perché io accettai quella strana e misteriosa proposta e mi conces­si quei tre giorni tutti per me, lasciando famiglia, lavoro, amici? 

Partii con la ferrea convinzione che nessuno avrebbe potuto mina­re l’edificio di convinzioni e certezze che avevo costruito paziente­mente in cinquant’anni di vita; certo nessun uomo avrebbe potuto, ma fu facile per lo Spirito Santo spingermi a una totale revisione di vita, impormi nuovi e avvincenti obiettivi, liberarmi di tutto ciò che aveva fino ad allora condizionato la mia esistenza e lanciarmi in una nuova strada tutta da esplorare. In questa strada oggi cammi­no a velocità alterne, pregando, studiando, condividendo. 

In uno dei tanti incontri per proporre ad amici e conoscenti il Cursillo sono finito, con don Marco, in casa di Mauro e Carmen: è stata una bellissima serata conclusasi con l’invito dell’editore di un settimanale allora molto forte nel Basso Alessandrino a scrivere qualcosa per lui. È nata così la rubrica “Il frutto del silenzio” che, per circa sei anni, è uscita puntualmente tutte le settimane collezio­nando 300 frutti con la curiosa firma di Tacens: l’avevo tratta dal­l’evangelista Luca, “Ecce eris tacens” (Ecco sarai muto) che l’an­gelo intima a Zaccaria incredulo per la maternità annunciata di Elisabetta, ma prima ancora dal meraviglioso romanzo di Thomas Merton “La montagna dalle sette balze” che su questa frase decide di farsi monaco trappista. 

Per questo libro ho scelto i frutti che mi parevano più significativi e di interesse generale, suddivisi in tre grandi capitoli, ma impaginati senza nessun particolare ordine né logico né spirituale (è consiglia­ta una lettura “a piccoli bocconi”), sperando che altre persone pos­sano trovare in essi stimoli per riflettere sulla Parola e per accostar­si alla strada di Gesù”. 

Tacens (Carlo De Benedetti)

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