A proposito del work-shop sulla case di terra della Frascheta, di cui leggo su queste pagine. Queste iniziative si ripetono regolarmente, nell’intervallo alcune trunere scompaiono, letteralmente si volatilizzano, non ne rimane più traccia.
Ad esempio quella che faceva bella mostra di se prima di entrare in Merella, dopo la curva della Federica, o quella della Strada del Mulino di Sotto, più o meno all’altezza della cascina Cosma. Mi sembra di ricordare che qualche anno venne discussa una tesi sul recupero e il riutilizzo della Cascina Tolentina, presso la facoltà di Architettura e Design dell’Università di Genova. Bene, anche la magnifica Tolentina sta andando in pezzi, il tetto è crollato. Rimane la Cappella con il suo piccolo campanile che oserei definire civettuolo.
Pigliate la bici e andate a vederla. La troverete facilmente sulla vostra sx. dopo aver superato i Cascinotti, i Folletti, il Benefizio e la Veneziana, e girato poi a sx all’altezza di una delle tante edicole fraschetane, verso il cavalcavia della Cipollona, E’ inconfondibile, ne distinguerete il campanile. Se potete, entrate nella corte, che vi riserverà alcune sorprese, di quando la Frascheta era tutta una vigna. Insomma, più se ne parla e più ne crollano, di trunere.
E’ bello girare in bici in Frascheta, si possono fare chilometri su strade pochissimo trafficate, in mezzo alla campagna, ammirare l’affresco di Cesare Viazzi nella chiesa di Bettole di Tortona, andare all’Abbazia di Rivalta ad esempio (sempre chiusa, ma è sufficiente fermarsi nella vasta corte per entrare nell’ atmosfera di Citeaux).
Fa bene alla salute e allo spirito. Sarà che il bisnonno Bic veniva di li, ma amo quella campagna.
Per saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Case_di_terra_della_Fraschetta
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