Per valorizzare un territorio occorre fare rete

Tante volte, forse anche troppe, ci sono realtà e associazioni che operano negli stessi settori e che non si conoscono o che non sono attive nella ricerca di collaborare fra di loro. Alcune di queste associazioni operano principalmente o anche per quel che riguarda le rievocazioni storiche del periodo napoleonico.

A Novi vi sono l’Associazione della Picca e del Moschetto che ha la sede in via Solferino e dove si può vedere il plastico della battaglia di Novi o la Società Storica del Novese che nei mesi scorsi ha organizzato nella propria sede una mostra sui soldatini dell’epoca napoleonica. Ma per la verità non sono le uniche, basti riandare al programma realizzato nel 2019 per il bicentenario della battaglia di Novi. Basterebbe riandare ai soggetti che collaborarono a quelle manifestazioni che coinvolsero anche la Pro Loco Parco Castello e compagnie teatrali e realizzare altre iniziative, creando una sinergia che possa portare alla valorizzazione di aspetti della storia di Novi e nello stesso tempo a una promozione turistica della città e del territorio. Parlando di zona allargando la prospettiva anche a un altro soggetto ma che negli ultimi anni si è dimostrato molto attivo per quanto riguarda le rievocazioni del periodo napoleonico: il complesso monumentale di Marengo con iniziative promosse dal temporary manager Efrem Bovo. Ma non solo riguardanti il periodo napoleonico ma dove vengono tenuti eventi, conferenze, rievocazioni, mostre temporanee, presentazioni di libri, incontri istituzionali coinvolgendo il territorio e anche un pubblico internazionale.

Villa Delavo, l’attuale Marengo Museum, costruita nel 1847, fu il primo museo napoleonico al mondo. Il museo è aperto il sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 19 mentre la parte dell’Auditorium con cento posti a sedere è messa a disposizione tutti i giorni per gli eventi. Particolarmente significativa è la parte verde dell’intero sito e il parco piantumato da alberi secolari di 55.000 metri quadrati, con l’ossario dedicati ai prodi di Marengo e il busto del generale Desaix. E’ inserito anche nella lista del Fai dei beni da salvare.

Questo solo per fornire poche informazioni in merito a un soggetto e a una struttura dove peraltro ha anche la sua sede l’Unione dei giornalisti e dei comunicatori europei, che bene si può prestare a creare sinergie per una valorizzazione culturale e storica del territorio. E dato che anche a Novi e nel Novese si parla di rilancio del turismo, citando anche fonti di Alexala che annotano un numero crescente di visitatori, sarebbe opportuno creare sinergie e collaborazioni fra diversi soggetti. Non chiudendosi quindi in se stessi ma in una ottica di interessi comuni aprirsi a collaborazioni anche a soggetti non della zona del Novese.

Unione giornalisti e comunicatori europei

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