La povertà in Italia, nel 2023, ha raggiunto livelli preoccupanti, trasformandosi in un fenomeno strutturale e complesso. Secondo le stime preliminari dell’Istat, il 9,8% della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta, pari a oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie. Questi numeri riflettono una realtà in cui interi nuclei familiari non riescono ad accedere a beni e servizi essenziali per una vita dignitosa, come cibo, alloggio e cure mediche.
Oltre a questa condizione drammatica, altre 13,4 milioni di persone, pari al 22,8% della popolazione, si trovano in una situazione di rischio di povertà o esclusione sociale, con un’incidenza particolarmente elevata nel Mezzogiorno (39%). Sebbene si sia registrata una leggera riduzione rispetto al 2022, la condizione rimane grave, soprattutto se consideriamo l’aumento della “grave deprivazione materiale”, che, al contrario, è cresciuta del 4,4%.
L’impatto dell’inflazione e la perdita di potere d’acquisto
Il 2023 è stato un anno segnato da un’inflazione in rallentamento, ma ancora alta (+5,9%). Ciò ha provocato un calo del potere d’acquisto delle famiglie italiane, che, pur vedendo aumentare il proprio reddito, hanno dovuto fare i conti con una riduzione effettiva della capacità di spesa. Questo scenario è stato confermato anche dalla Banca d’Italia, che ha sottolineato come il tasso di risparmio delle famiglie sia sceso ai minimi storici dagli anni Sessanta.
L’intervento di Caritas Italiana
Nel corso del 2023, Caritas Italiana ha fornito supporto a 269.689 persone attraverso i suoi 3.124 centri di ascolto, distribuendo oltre 3,5 milioni di interventi. Si tratta di un aumento del 5,4% rispetto al 2022, ma il dato più allarmante riguarda l’incremento del 40,7% rispetto al 2019, a dimostrazione del fatto che la povertà sta diventando sempre più radicata.
Le persone assistite sono prevalentemente di nazionalità straniera (57%) e si nota un aumento delle povertà intermittenti e croniche. Molti dei beneficiari oscillano tra il “dentro e fuori” la condizione di bisogno, e uno su quattro è accompagnato da Caritas da oltre cinque anni. Inoltre, il profilo demografico delle persone assistite evidenzia un’età media di 47,2 anni, e una grande percentuale di loro ha figli (66,2%).
Povertà infantile e il dramma delle famiglie con minori
La povertà colpisce duramente anche i bambini: il 14,7% dei bambini tra 0 e 3 anni vive in condizioni di povertà assoluta, un dato significativamente superiore alla media nazionale. Questo fenomeno preoccupa particolarmente perché nascere e crescere in una famiglia povera può condizionare negativamente l’intero percorso di vita di un bambino, sia dal punto di vista economico che educativo.
Le famiglie con bambini assistite da Caritas sono spesso caratterizzate da bassa istruzione, precarietà occupazionale e difficoltà economiche che compromettono l’acquisto di beni di prima necessità come pannolini, vestiti e alimenti per neonati. Oltre il 64% delle famiglie è costretto a rinunciare a opportunità formative e lavorative, soprattutto le donne, su cui grava maggiormente il peso della cura familiare.
Senza dimora e anziani: nuove emergenze
Nel 2023, le persone senza dimora sostenute dalla rete Caritas sono state 34.554, un numero in aumento rispetto al 2022. Quasi il 70% di queste persone sono straniere, e il 47,2% vive in condizioni di celibato o nubilato, spesso senza alcun supporto familiare. Le principali difficoltà che affrontano riguardano l’accesso a servizi essenziali, come l’abitazione e l’assistenza sanitaria.
Infine, si registra un aumento anche tra gli anziani assistiti: 35.875 persone nel 2023, pari al 13,4% dell’utenza complessiva. Molti di loro vivono soli (46%) e il 50,3% sono pensionati. L’isolamento e la mancanza di un adeguato sostegno sociale rendono questa fascia particolarmente vulnerabile, soprattutto di fronte alle difficoltà economiche e sanitarie.
Conclusioni
Il quadro della povertà in Italia appare estremamente complesso e in costante evoluzione. Nonostante alcuni segnali di ripresa economica, le famiglie, i bambini e gli anziani continuano a soffrire a causa di disuguaglianze sociali ed economiche profonde. L’intervento di organizzazioni come Caritas è cruciale, ma resta fondamentale una risposta strutturale a livello nazionale per affrontare efficacemente questa emergenza sociale.
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