Nonostante le numerose promesse da parte di varie istituzioni sulla normalizzazione del ciclo economico, chi va a fare la spesa constata quotidianamente che i prezzi sono aumentati. Lo confermano anche i dati dell’Istat sul costo dei beni di prima necessità. A ottobre, infatti, i prezzi dei beni di prima necessità – alimentari, per la cura della casa e della persona – hanno registrato un aumento del +2,2%. Gli aumenti colpiscono soprattutto le persone con redditi medio-bassi.
Negli ultimi anni, i fattori che hanno contribuito maggiormente all’aumento del costo di alimenti, beni essenziali e servizi di base sono stati i costi di produzione, legati soprattutto al rincaro dell’energia e delle materie prime; la crisi climatica, che sta influenzando le produzioni agricole; e l’instabilità geopolitica, che ha avuto impatti significativi sulle catene di approvvigionamento globali. In particolare, l’aumento del prezzo dell’energia ha avuto un effetto a cascata su tutto il sistema produttivo, poiché molte industrie dipendono dal carburante e dall’elettricità per far funzionare i macchinari e trasportare i prodotti.
Inoltre, i cambiamenti climatici stanno riducendo la resa di molte colture, portando a una diminuzione dell’offerta di alimenti di base come grano, riso, frutta e verdura. Anche le tensioni geopolitiche, come quelle legate alla guerra in Ucraina, si sono fatte sentire su scala globale. Il conflitto ha provocato un aumento del prezzo dei cereali, poiché l’Ucraina è uno dei principali produttori mondiali di grano. Questo ha avuto ripercussioni su molte filiere alimentari.
Tuttavia, il governo, per finanziare le guerre e l’invio di armi, taglia i fondi destinati ai servizi essenziali per la comunità; ma per aumentare i salari, aiutare le piccole e medie imprese e investire nella sanità e nell’istruzione pubblica, i fondi non si trovano mai, anzi. È veramente una situazione scandalosa.
Per le famiglie a basso e medio reddito, l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità rappresenta un problema serio, in quanto riduce il potere d’acquisto e rende sempre più difficile coprire le spese quotidiane. Questo fenomeno ha un impatto diretto anche sulla qualità della vita: molte persone sono costrette a fare sacrifici sul piano alimentare e a rinunciare a prodotti salutari e nutrienti, sostituendoli con opzioni più economiche, ma meno equilibrate.
L’aumento dei prezzi dei prodotti di prima necessità è un fenomeno complesso, causato da fattori economici, politici e ambientali. Dovrebbe essere prioritario per il governo cercare di stabilizzare i mercati e garantire l’accesso ai beni essenziali per tutti.
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