Lo spirito cittadino

L’ultimo giovedì di ottobre transitavo per via Cavallotti, diretto al mercato della frutta. Attraversando il sottopasso ferroviario, noto un signore anziano che, con un fazzoletto di carta, strofinava energicamente sui pannelli raffiguranti vecchie cartoline delle caratteristiche novesi.

Mi fermo con l’intento di aiutarlo a cancellare le righe scarabocchiate fatte con il gesso e la sporcizia che, naturalmente, si deposita lì.

Questo solerte cittadino, di nome Marco (vuole rimanere anonimo), si lamentava del fatto che i genitori degli immigrati non riprendano i loro bambini, i quali, forse invogliati dalle immagini rappresentate, tracciano delle linee con il gesso, cercando, con intento artistico, di imitare le rappresentazioni, senza rendersi conto che così deturpano le opere, le quali rendono storicamente interessante e attraente il breve tragitto del sottopasso.

Purtroppo, questo fenomeno avviene con una certa frequenza e non è certamente positivo, a prescindere dall’azione dei bambini, che non possono essere ritenuti responsabili. È ai genitori, però, che spetterebbe intervenire per impedirne la deturpazione.

Probabilmente, la loro educazione cittadina è piuttosto carente, comunque diversa dalla nostra.

Ho letto da qualche parte che un’associazione ha preso a cuore l’integrazione dei cittadini immigrati per aiutarli a inserirsi nella nostra socialità, migliorando la loro conoscenza del nostro vivere quotidiano.

Contribuire a mantenere la città ordinata e pulita, preservare le opere d’arte, gli abbellimenti, gli arredi e i suppellettili è una condizione, oltre che un dovere, di educazione di base per ogni cittadino, se si vogliono migliorare le condizioni per una sempre migliore qualità di vita.

Sarebbe oltremodo utile se nel programma di integrazione fosse esteso anche questo tipo di educazione.

L’azione della signora Fiorella, che sovente, incoraggiata dai cittadini, pulisce i pannelli, è un esempio che merita un tacito plauso, così come il nostro concittadino Marco.

L’allestimento cartellonistico del sottopasso, con pannelli raffiguranti immagini di vecchie cartoline che rappresentano momenti evolutivi del progresso novese, fu una grande iniziativa. Se la memoria non mi inganna, avvenne durante l’amministrazione del sindaco Robbiano, attorno al 2007, sostituendo un eccellente murales che purtroppo le infiltrazioni avevano irrimediabilmente danneggiato.

Si optò per i pannelli per garantire una migliore resistenza al tempo e alle infiltrazioni, attingendo alla vasta collezione di cartoline storiche dei celebri Mori e Acri.

L’iniziativa fu molto apprezzata, e ora tocca alla sensibilità dei cittadini conservarla nelle migliori condizioni, immigrati compresi.

Tuttavia, non sarebbe inopportuno che la nostra valente polizia municipale prestasse maggiore attenzione a questi aspetti, magari dedicando una parte del tempo attualmente impiegato per il controllo dei veicoli in sosta.

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Francesco Giannattasio

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