L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è un’associazione nazionale strutturata su tre livelli: nazionale, regionale e provinciale. Un’organizzazione storica di 104 anni, proiettata verso il futuro. La sezione provinciale di Alessandria, fondata alla fine degli anni ’50, dispone di sportelli territoriali ad Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada e Tortona, e il suo Presidente, il Dott. Valter Scarfia, racconta la storia e l’evoluzione dell’associazione.
«Sono iscritto all’Unione da 50 anni», afferma il Presidente Scarfia, «ma ho iniziato a frequentarla molto prima, quando ad Alessandria esisteva solo uno sportello, un distaccamento della sede di Torino. Ho un ricordo vivido di me bambino – racconta Valter sorridendo – mentre, mano nella mano con mia mamma, andavo a ritirare il panettone di Natale, un regalo dell’Unione. Grazie all’Unione, ho potuto frequentare l’Istituto dei Ciechi di Torino, conseguire il diploma e, infine, iscrivermi all’Università. Ricordo con emozione quando, a 18 anni, mi recai nella sede provinciale di Alessandria per chiedere aiuto per acquistare l’Opticon, un ausilio per leggere. Luigi Astesiano, membro del direttivo, mi disse subito di sì, e mi incoraggiò a proseguire nel mio percorso. Successivamente, ho ottenuto il cane guida, i primi approcci all’informatica – allora agli albori – che oggi è fondamentale per l’educazione dei disabili visivi. Grazie all’Unione, ho trovato un lavoro, mi sono laureato e sono diventato un esperto di nuove tecnologie. In breve, sono riuscito ad avere una vita piena e soddisfacente, ed è per questo debito di riconoscenza che, nel 2019, ho deciso di assumermi la responsabilità di presiedere la sezione di Alessandria».
Una delle caratteristiche distintive dell’Unione è che tutti i dirigenti sono disabili visivi. «Siamo noi i depositari del nostro destino», prosegue il Presidente. «Sin dall’inizio del nostro mandato, io e il Vicepresidente Giuseppe Bruzzese ci siamo posti l’obiettivo di mettere “i soci al centro”, offrendo servizi più efficaci ed efficienti e cercando di non lasciarli mai soli, neanche nel periodo difficile della pandemia. Le missioni dell’associazione sono tre: prevenzione, formazione e inclusione, e su queste tre direttrici abbiamo basato il nostro programma. Prevenzione, grazie alla collaborazione con il Centro di Ipovisione; formazione, tramite corsi di braille, orientamento e mobilità, e nuove tecnologie; inclusione, organizzando eventi, incontri e momenti conviviali».
Il Presidente scuote la testa, sconsolato, quando parla dei tagli ai fondi pubblici, che sono diventati un problema serio: «Abbiamo dovuto imparare a creare progetti per partecipare ai bandi delle diverse fondazioni private e abbiamo inventato nuove raccolte fondi. L’impegno e la fatica sono grandi, ma quando un socio che non usciva di casa ci racconta che ora va in giro da solo con il bastone bianco, o un giovane con orgoglio ci racconta di essersi diplomato o laureato, o i nostri anziani imparano a usare lo smartphone, la soddisfazione è tale che la fatica, come per magia, scompare».
«Una delle cose di cui sono più orgoglioso è la strategia di marketing che abbiamo implementato, investendo sul nostro sito internet per renderlo accessibile a tutti, anche a persone con disabilità diverse da quella visiva. Siamo presenti su tutti i canali social, da TikTok a Facebook, e su YouTube. È curioso che dei non vedenti promuovano le loro attività con dei video, ma abbiamo due obiettivi: dimostrare alla società che, anche senza la vista, la vita è degna di essere vissuta, e che, con la giusta formazione, si possono compiere molte attività in autonomia; e coinvolgere i giovani, sia disabili visivi che normodotati, usando i loro canali di comunicazione per incuriosirli».
Il Presidente conclude sottolineando l’importanza dei volontari, dei volontari civili e della segretaria Michela: «Senza di loro, la sezione di Alessandria non esisterebbe». «L’Unione è nel mio cuore», afferma il Presidente, «e nel cuore di tutti i membri del direttivo della sezione di Alessandria. Ma sappiamo che, per continuare, dobbiamo aggiornarci e rinnovarci per affrontare le sfide future, mantenendo fermo l’obiettivo che l’Unione persegue da 104 anni: difendere la dignità e i diritti dei disabili visivi».
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