Il governo più a destra della storia dalla fine del secondo dopoguerra porta avanti ormai da anni con tanta retorica la sua visione di famiglia tradizionale vantandosi di difenderle e di incentivare la natalità (qui difendono solo la loro idea di famiglia).
In realtà di welfare e di politiche sociali per la famiglia neanche l’ombra ed è tutto alle spalle delle famiglie: hai un figlio? Occupatene tu, hai bisogno di assistenza? Occupatene tu, hai un genitore anziano? Occupatene tu, e così via.
Un esempio lampante è quello che riguarda i congedi.
Questo governo ha deciso di ignorare gli emendamenti proposti dalle opposizioni alla Legge di bilancio che avrebbero potenziato il congedo di paternità dando la possibilità di essere genitori “alla pari” e permettendo alle donne di avere una dignità che non hanno dato che ancora oggi sono viste come quelle che devono stare in casa con i figli e sentirsi dire ad un colloquio di lavoro domande scomode come “vuoi avere figli?”.
Anche noi in Consiglio Comunale a Novi ne abbiamo discusso e abbiamo votato all’ unanimità un documento per chiedere di introdurre una misura egualitaria, consapevoli del fatto che in Italia i giorni di congedo sono tra i più bassi d’Europa e non prevedono reali vincoli o sanzioni a carico dei padri per il loro mancato utilizzo.
Come scritto in quel documento, nel 2022 ci sono state solo 173.000 richieste di congedo di paternità a fronte di 393.333 bambini nati e sempre nel 2022 i dati sulle dimissioni delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri presentate entro i primi tre anni dalla nascita dei figli rivela che nell’anno ci sono stati più di 61.391genitori che hanno lasciato il proprio posto di lavoro aumento del 17.1% rispetto al 2021. Di queste dimissioni oltre 44.000 riguardano le donne con la maggior parte che dichiarano di avere difficoltà a conciliare lavoro e vita familiare mentre la stragrande maggioranza degli uomini dichiara che le dimissioni sono legate al passaggio a un’altra azienda.
In Italia una donna su cinque è costretta a lasciare la propria occupazione dopo essere diventata madre soprattutto al SUD dove mancano servizi essenziali fondamentali come gli Asili Nido. I soldi? Volendo ci sarebbero stati: l’investimento per il congedo di paternità è di circa un miliardo grossomodo la cifra utilizzata per costruire un centro migranti in Albania che non aprirà mai e che oggi svolge la funzione di canile per cani randagi e tieni occupate centinaia di migliaia di agenti quando ne avremmo bisogno nelle città italiane.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone