Il recente rapporto Pendolaria di Legambiente dipinge un quadro preoccupante delle condizioni del trasporto pubblico in Piemonte, evidenziando carenze strutturali e gestionali che si riflettono negativamente sulla quotidianità dei pendolari. Domenico Ravetti, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, ha commentato i dati sottolineando come le esigenze reali del territorio siano spesso trascurate a favore di grandi opere che rimangono principalmente annunci.
Investimenti al minimo storico
Uno degli aspetti più critici emersi dal dossier riguarda l’impegno economico per il servizio ferroviario regionale. Tra le Regioni del Nord Italia, il Piemonte si posiziona all’ultimo posto con uno stanziamento pari allo 0,01% del bilancio complessivo, un dato nettamente inferiore rispetto ad altre regioni come Valle d’Aosta (1,35%) e Lombardia (1,08%). Questo scarso investimento si traduce in infrastrutture obsolete e servizi inadeguati.
Treni vecchi e meno viaggiatori
Un altro indicatore allarmante riguarda l’anzianità del parco mezzi. In Piemonte, il 47,2% dei treni in circolazione ha più di 15 anni, una percentuale che supera di gran lunga altre regioni del Nord, come la Liguria (9%) e la Lombardia (24%). Le conseguenze di questa situazione sono evidenti: negli ultimi cinque anni, il numero di viaggiatori in Piemonte è diminuito di oltre il 10%, segnale di un sistema che non riesce a rispondere alle esigenze degli utenti.
La linea Alessandria-Mortara-Milano: un simbolo del degrado
Tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia, il rapporto di Legambiente cita la tratta Alessandria-Mortara-Milano. Con circa 19 mila pendolari al giorno, questa linea rappresenta un asse strategico per il collegamento tra Piemonte e Lombardia. Tuttavia, è caratterizzata da frequenti guasti ai convogli, disservizi ai passaggi a livello e altre criticità che compromettono gravemente l’affidabilità del servizio. La situazione penalizza ulteriormente la città di Alessandria, già colpita da difficoltà croniche nel raggiungere Milano.
L’appello di Ravetti
«Questi dati – ha dichiarato Ravetti – dimostrano il siderale distacco tra la realtà e la narrazione ufficiale. Gli effetti sui viaggiatori sono drammatici e non possono essere ignorati». Ravetti ha sottolineato la necessità di un cambio di passo, con un aumento degli investimenti e una maggiore attenzione alle esigenze concrete dei pendolari. Solo così sarà possibile invertire la rotta e garantire un trasporto pubblico dignitoso e sostenibile per il Piemonte.
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