Acos S.p.A. comunica che, a fronte delle recenti determinazioni assunte dall’Egato6 Alessandrino, in data 17 gennaio 2025, la controllata Gestione Acqua S.p.A. ha deliberato di procedere al ricorso contro la delibera dell’Egato6 n. 42 del 30 dicembre 2024, in quanto illegittima e contraddittoria rispetto alle istanze di revisione in autotutela e successivi ricorsi in sede amministrativa radicati dallo stesso Ente di Governo contro i provvedimenti del MIT che hanno escluso i gestori dell’ Egato6 dai fondi PNRR e PNIISSI.
Sul punto, si ricorda come anche Regione Piemonte, il 25 luglio 2024, abbia ribadito la legittimità della concessione idrica così come estesa nel 2018.
Acos S.p.A. stigmatizza, pertanto, la decisione assunta dall’Egato6, in quanto essa intende, illegittimamente, mettere in dubbio il ruolo di gestore affidatario del servizio idrico integrato, in capo a Gestione Acqua fino al 31 dicembre 2034.
Peraltro, detta decisione fa venire meno le condizioni per realizzare un’integrazione industriale del settore idrico sul Territorio dell’Egato6, e si prefigge, da un lato, di instaurare nuove forme gestorie contrarie alla vigente normativa; dall’altro, di escludere l’unica società dotata di requisiti manageriali e organizzativi nonché di solidità finanziaria idonei a garantire la gestione del servizio nel lungo periodo.
Siamo convinti che nell’attuale contesto storico, anziché deprimere il patrimonio aziendale espressione di un territorio, sia opportuno agevolare l’attuazione di un percorso che garantisca:
- la realizzazione di efficienze economiche del servizio, unificando in un unico soggetto i tre attuali gestori (che, si ribadisce, sono forti di un affidamento fino al 31.12.2034) ponendosi come fine il contenimento degli incrementi tariffari e il miglioramento qualitativo del servizio; il tutto a beneficio dei cittadini;
- la realizzazione di una realtà industriale per il settore idrico di ragguardevoli dimensioni che diventi il secondo operatore del Piemonte ed uno fra i primi a livello nazionale, in grado di disporre di una capacità di investimento adeguata agli interventi programmati ed occorrenti.
In un simile contesto, riteniamo doveroso affermare la nostra missione, volta a garantire la massima efficienza in tutti i servizi pubblici da noi presidiati, tanto nel settore idrico quanto in quello ambientale, ove si riscontra una gestione virtuosa della raccolta e del conferimento dei rifiuti solidi urbani che, nel perimetro presidiato dalla nostra controllata Gestione Ambiente S.p.A., raggiunge riconosciuti valori di eccellenza: 78% di raccolta differenziata e 94 kg di rifiuti indifferenziati per abitante all’anno (valori migliorativi rispetto agli obiettivi normativi contenuti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e nella Legge Regionale 1/2018 per l’anno 2025, che sono pari al 70% di raccolta differenziata e a 126 kg di rifiuti indifferenziati per abitante all’anno).
Tale premessa è necessaria per interpretare in modo corretto il nascere del disegno – del quale abbiamo appreso dagli organi di informazione – che ambirebbe a far ricadere sul territorio del Consorzio Servizi Rifiuti (C.S.R.), l’inefficienza di altri soggetti, estranei a C.S.R. ed operativi in Provincia di Alessandria.
La nostra priorità è seguire un preciso piano industriale caratterizzato da obiettivi di efficienza e votato a raggiungere positivi effetti di lungo termine in ambito tariffario e, allo stesso tempo, valorizzare le competenze già dimostrate come operatori di eccellenza del settore.
Parallelamente è nostra convinzione che la non corretta trattazione, da parte degli organismi preposti, dell’altrui inefficienza, comporterebbe conferimenti abnormi di rifiuti nelle discariche locali, alterando l’attuale equilibrio raggiunto all’interno del nostro bacino di riferimento, con ricadute negative sulla tenuta delle discariche di Novi Ligure e Tortona ed un prevedibile incremento dei costi di smaltimento che, inevitabilmente, graverebbero sulle tasche dei cittadini.
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