Consiglio comunale, la protesta di Campanile: chiediamo le dimissioni del commissario per il terzo valico

Nel marzo del 2023 accadde una gravissimo incidente nel cantiere del terzo valico a Voltaggio. Un operaio calabrese 33enne, Salvatore Cucè (nella foto), restò ucciso dall’esplosione di una sacca di gas, e un alato operaio fu gravemente ferito.  Pochi giorni fa, durante un convegno a Genova, il commissario di governo  per il terzo valico Calogero Mauceri ha dichiarato che la colpa di quell’incidente fu degli operai che ne furono vittime. Una dichiarazione forse imprudente, visto che il processo deve ancora celebrarsi e le indagini sono ancora in corso. 

Il commissario straordinario Calogero Mauceri ha affermato sulle pagine del quotidiano La Stampa che “l’incidente nel cantiere di Voltaggio in cui è morto l’operaio di 33 anni Salvatore Cucè, nel febbraio 2023, è stato determinato da una sorta di contingenza dovuta forse alle operazioni messe in atto dagli operai”.

A Mauceri ha risposto duramente Antonio di Franco, segretario generale della Fillea Cgil:  «Le dichiarazioni del commissario di Governo risultano inopportune, soprattutto ad indagini ancora in corso. Pertanto chiediamo che vengano smentite, perché gravi e offensive nei confronti di tutti i lavoratori e delle famiglie delle vittime che aspettano giustizia. Il cantiere non è mai stato sequestrato. Registriamo un grave atteggiamento da parte di un rappresentante di Governo su una vicenda che raccoglie un tema piuttosto delicato nel nostro Paese».

Salvatore Campanile

Lunedì sera, durante l’analisi del punto del consiglio comunale di Novi riguardante appunto i fondi compensativi del terzo valico, il consiglierei di Verdi e sinistra Salvatore Campanile ha condannato duramente le parole di Mauceri. «È gravissimo che a indagini ancora in corso, il rappresentante del governo abbia dato la colpa alle vittime dell’incidente» ha detto Campanile, annunciando che nei prossimi giorni depositerà una mozione con cui chiederà le dimissioni immediate del commissario governativo. La proposta di Campanile ha ricevuto il plauso dei consiglieri del Pd e di Marco Bertoli, capogruppo di Fratelli d’Italia. 

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Moscone

2 commenti su “Consiglio comunale, la protesta di Campanile: chiediamo le dimissioni del commissario per il terzo valico

  1. L’assurdità del progetto ultra miliardario di una linea ad alta velocità di soli 56 km per dei treni merci a servizio delle aree logistiche a Rivalta del gruppo gavio, progettista e allora anche appaltatore unico senza gara del medesimo progetto, fu denunciata con dovizia di particolari da molti cittadini che, contrariamente ai politici e ai sindacati che la appoggiarono incondizionatamente, quelle oltre 5000 pagine di progetto le avevano lette.
    Furono segnalate gravi carenze, a partire dall’assenza della Gara prevista dalle normative europee, fino alle bufale sottoscritte da geologi senza scrupoli (hanno fatto carriere negli enti pubblici) e ai rischi di infiltrazioni mafiose nei subappalti (verificatesi puntualmente a più riprese, sempre con la compiacenza di certi politici). Si segnalarono anche rischi per la salute pubblica a causa dei veleni chimici nelle schiume di scavo (Pfas e altri) e dell’AMIANTO che sarebbero stati dispersi nell’ambiente. Veleni negati per anni con durezza e azioni legali e di polizia, con sdegno, dai politici “amici” degli appaltatori (di ogni colore politico).
    Uno dei mantra usati dagli sponsor del TAV era quello dei mirabolanti “posti di lavoro” portati dalla “grande” opera: oltre 6000 concittadini sarebbero stati assunti direttamente, per lo scavo e i cantieri, e poi milioni di euro di ricaduta sull’indotto, che avrebbe generato altre decine di migliaia di spettacolari posti di lavoro in zona.
    Personalmente, in un Consiglio Comunale che discuteva sul TAV, fui attaccato violentemente dall’allora capo della CGIL, su questo punto.
    Ricordo che il sindacato si era portato a quell’incontro, per difensersi da noi “facinorosi ambientalisti” una claque di operai Cementir, a cui era stato raccontato che il TAV gli avrebbe salvato il posto di lavoro.
    Ora la verità, pezzo per pezzo, emerge per FATTI incontestabili.
    L’amianto e i Pfas CI SONO.
    I geologi a libro paga hanno periziato il FALSO, e 20 giorni fa perfino mauceri, uomo della meloni al comando, ha dovuto ammettere, per giustificare cantieri fermi, nuovi costi esorbitanti e ritardi non quantificabili nel fine lavori, le “sorprese” geologiche che erano state segnalate già nel 2012 dai facinorosi medesimi.
    I mirabolanti “posti di lavoro” e i milioni portati dall’indotto si sono rivelati, come previsto, una balla colossale. La Cementir è chiusa da anni, il disastro ambientale e i danni alla salute si sono verificati, e peggioreranno nel tempo. La nostra zona si è riempita di discariche, e le nostre acque sono le più inquinate d’Italia dai Pfas.
    I “terroristi notav terzo valico” avevano all’epoca chiesto chi e come avrebbe controllato i cantieri. Lo avevano chiesto anche nell’interesse dei poveri operai che sarebbero arrivati, DA FUORI, a fare il lavoro sporco e rischioso.
    Ora sappiamo che la “grande” opera ha già fatto morti (non solo quello di cui si parla in questo articolo) e invalidi. E chissà quando e come l’amianto. i Pfas e i gas mefitici a cui le maestranze in subappalto sono CON CERTEZZA esposti faranno danni.
    Ma perchè in Italia le porcherie si scoprono sempre DOPO? perchè mai non si può, come fanno i paesi civili, valutare rischio e rapporto costi-benefici PRIMA che sia troppo tardi?
    Possibile che la parola PREVENZIONE resti bandita dalla gestione dei denari pubblici? e che si debbano sempre fare tardive commemorazioni “a babbo, magari anche operaio, morto”?
    “Prevenire è meglio che curare”. Era uno dei principi della Scuola Medica Salernitana, la prima in Italia. Un principio ripreso nel 1711 da Bernardino Ramazzini, medico e scienziato di Carpi e poi docente a Padova, considerato universalmente il Padre della Medicina del Lavoro.
    Per i tanti SI TAV, oggi ipocriti, sarebbe stato perseguito come “terrorista”.

  2. Che dire…..ha già detto tutto lui. Posso solo aggiungere che la famosa a”analisi costi benefici” per un’opera da 6 e rotti miliardi (anzi se lo dico in lire, valuta dei tempi in cui fu pensata l’opera, fa più effetto “dodicimila miliardi di lire” ) consiste in un foglio A4 in cui viene rappresentato il grafico della crescita esponenziale del traffico merci. Se lo chiedete posso fornirvelo volentieri…….

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