I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) sono un gruppo di composti chimici artificiali, utilizzati in molteplici applicazioni industriali e commerciali grazie alle loro proprietà uniche, come la resistenza all’acqua, al grasso e al calore. Tuttavia, sono anche noti per essere altamente persistenti nell’ambiente e negli organismi viventi, motivo per cui vengono spesso definiti “sostanze chimiche eterne” (forever chemicals).
I PFAS si trovano un pò dappertutto. Sono usati per rivestimenti antiaderenti (es. Teflon per pentole), tessuti resistenti all’acqua e alle macchie (es. Gore-Tex), imballaggi per alimenti (es. carte oleate), schiume antincendio, vernici, detergenti e prodotti cosmetici.
Essendo sostanze relativamente nuove, non esiste la certezza che queste sostanze siano dannose, ma diversi studi hanno collegato l’esposizione a PFAS a problemi al fegato, disturbi del sistema endocrino, riduzione della fertilità, cancro e alterazioni del sistema immunitario.
Al momento in Italia non ci sono limiti di legge per la presenza di queste sostanze nell’acqua, e quindi non sono stati ancora effettuati monitoraggi su larga scala sulla presenza di Pfas nell’acqua potabile.
A colmare questa mancanza ha provato Greenpeace, che ha condotto uno studio prelevando l’acqua del rubinetto in molte città italiane. L’analisi di Greenpeace ha coperto comuni dell’intero territorio nazionale, e di tutte le Regioni, andando alla ricerca di 58 sostanze vietate (è il caso del Pfoa) o considerate potenzialmente pericolose per la salute dalla comunità scientifica.
Per il Piemonte, è stata analizzata l’acqua del rubinetto di 25 comuni, tra cui tutti i centri zona della Provincia di Alessandria tranne Novi Ligure (non conosciamo il motivo di questa esclusione). I risultati non sono per nulla confortanti per il nostro territorio. Il comune piemontese in cui è stata rilevata la maggior concentrazione di PFAS è Tortona (39,8 nanogrammi per litro), mentre per quanto riguarda i TFA (acidi trifluoroacetici) il comune con i valori più alti è Castellazzo Bormida (539,4 ng/l).
Sotto, la tabella dei rilevamenti piemontesi.
L’indagine nazionale di greenpeace: https://www.greenpeace.org/italy/comunicato-stampa/26177/greenpeace-presenta-la-prima-mappa-della-contaminazione-da-pfas-delle-acque-potabili-italiane/
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