Approvato in modo silente il 6 marzo 2025 in Commissione Sanità del Senato, forse – dico forse – perché da questo governo ci si può aspettare qualsiasi cosa, un emendamento vergognoso e malvagio proposto dalla Lega. Una vera brutalità contro disabili gravi e non autosufficienti con patologie cronico-degenerative. Le loro famiglie dovranno sobbarcarsi le spese di assistenza socio-assistenziale.
Infatti, il testo della legge emendata (730/1983, art. 30, comma 1) concretizzava il principio costituzionale e metteva a carico del fondo sanitario nazionale gli oneri delle attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali. Invece, la senatrice Cantù della Lega capovolge la norma e mette a carico del Servizio Sanitario Nazionale solo la parte sanitaria. Quindi, le famiglie – o al massimo i Comuni, se le famiglie sono indigenti – dovranno pagare, perché questo decreto separa le spese sanitarie dalle spese socio-assistenziali di rilievo sanitario, escludendole dal budget della sanità pubblica.
Si tratta di tutte quelle prestazioni di cura della persona – come igiene, vestizione, nutrizione, mobilizzazione – che per alcuni malati, a causa della loro gravissima patologia e/o disabilità, sono indissolubilmente connesse con le prestazioni sanitarie. La questione è di particolare impatto economico per le prestazioni residenziali di lunga assistenza rese alle persone con disabilità grave o gravissima e agli anziani non autosufficienti con malattie cronico-degenerative (come l’Alzheimer), che necessitano di cure sia sanitarie sia assistenziali in un’unica e inscindibile soluzione.
Questa modifica, così come è stata decretata, non solo è anticostituzionale, ma rappresenta un passo indietro rispetto ai principi di equità e giustizia che dovrebbero guidare il nostro ordinamento, rischiando di generare conseguenze dannose per i cittadini e le loro famiglie. La legge 730/1983 è stata creata per garantire che le attività sanitarie e socio-assistenziali fossero a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Eppure, la riforma proposta dalla senatrice Cantù indebolisce questi principi. Con questa decisione si aumentano le spese per le famiglie, che difficilmente potranno sostenerle.
Non possiamo permettere che una misura del genere venga portata avanti senza una forte protesta. La senatrice Cantù ha fatto ciò che i poteri forti e l’Europa vogliono: usare i soldi pubblici per il riarmo e la guerra, senza minimamente riflettere sulle ripercussioni sociali ed economiche che il nostro Paese dovrà affrontare. Si tratta, però, anche dell’ennesima conferma dell’idea di sanità e di assistenza ai più fragili che ha questa destra: “meno pubblico e più privato”, ma soprattutto più costi per chi soffre e per le loro famiglie.
Laura Robbiano – PRC
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi

Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone
Analisi accuratissima