Una famiglia scrive su facebook, in uno dei gruppi che riportano la parola Novi nella loro denominazione, dicendo che sta valutando di trasferirsi a vivere appunto a Novi, fa presente di avere una bambina di 6 anni, che dovrà iniziare il ciclo scolastico, e chiede consigli e opinioni.
Con il perfetto stile autolesionista che caratterizza non tanto o non soltanto i novesi quanto piuttosto il popolo di facebook, le risposte sono prevalentemente urla di sconforto, con l’invito a starsene nella città di provenienza (che non viene dichiarata e quindi potrebbe essere l’epicentro della criminalità più efferata), con il consiglio di scegliere piuttosto Serravalle o Arquata e con la consueta lagna di ricordi, rimpianti e lamentele.
Mi sono vergognato di queste reazioni, mi sono vergognato come novese e come amministratore e quindi, insieme con un’amica, che condivideva gli stessi sentimenti e anzi è stata la prima a leggere e proporre un contatto con questa famiglia, abbiamo messo a loro disposizione il tempo di un caffè e di una chiacchierata, resa piacevole dalla bella giornata di sole e dalla ricchezza di esperienze internazionali dei nostri interlocutori.
Giovani professionisti con lavori praticabili a distanza, che oggi vivono a Milano ma che hanno vissuto in Brasile, in Portogallo, in Spagna, in grandi città e in piccoli villaggi di montagna e che per motivi legati al percorso di vita e di studio che immaginano per la loro vivacissima e molto socievole figlia, stanno valutando Novi come luogo in cui fermarsi qualche anno. Complice anche il fatto che il cognome di lei, che qui non riferisco, fa intuire un lontano legame con una nobile famiglia genovese che anche a Novi e nei dintorni ebbe ville, castelli e possedimenti.
Comunque finisca questa storia, quale che sia la loro decisione, è stata una bella esperienza, che ci ha consentito di leggere la città, il centro storico, la zona dei nostri grandi viali alberati, con gli occhi di chi ha davvero visto il mondo e sa valutare e apprezzare una realtà come la nostra.
Esperienza positiva per loro, che hanno apprezzato il centro, il viale Saffi, i giardini, un bel Bed and Breakfast dove hanno soggiornato, le colline circostanti e, ci auguriamo, ma questo non lo sappiamo ancora, la scuola che hanno visitato.
Esperienza positiva per noi, che ci siamo sentiti per un’ora ambasciatori di Novi.
La prossima volta (capita abbastanza spesso) che leggerete una richiesta del genere sui social, provate a mettervi a disposizione. Forse alla fine, ma solo dopo aver compreso quali sono le attese e le motivazioni del trasferimento, potrete rimanere fermi nell’idea di dover sconsigliare di cercare casa a Novi, ma forse anche no.
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Io sono un toscano trasferito a Novi e ci sto bene. Tanta gente parla perché ha la bocca.
Riservare del tempo per raccontare la nostra città e farla conoscere attraverso le parole e le sensazioni di chi la vive: questo è un modo di amare Novi. E si sa, amare richiede impegno; molto più facile criticare e lamentarsi.
Si sta bene a Novi ! C è ancora da fare , ol compito è fi noi cittadini .