La scorsa settimana in Alessandria un uomo è stato picchiato. Un uomo è stato aggredito solo perché cantava Bella ciao. Non era un insulto, non era una provocazione, non era un atto di violenza. Era una canzone. Una canzone che parla di libertà. Una canzone che nasce dal cuore della Resistenza, che racconta il sacrificio di chi ha dato la vita per liberarci dalla dittatura fascista, dal giogo nazifascista che ha insanguinato il nostro Paese e l’Europa intera.
Eppure, per qualcuno, questa canzone è una minaccia. Per qualcuno, cantare Bella ciao è diventato un atto da punire con le mani, con la forza, con la codardia tipica di chi non ha argomenti ma solo rabbia. È stato un fascista a colpire. Un uomo che si è fatto braccio della nostalgia peggiore, quella che rimpiange il manganello, l’olio di ricino, il silenzio imposto con la paura.Ma noi non abbiamo paura. Noi non ci zittiamo. Le forze politiche del territorio di sinistra, centro sinistra,le associazioni,hanno denunciato il fatto con comunicati di solidarietà, ma la cosa drammatica, oltre il fatto che un uomo è stato preso a testate solo per aver cantato “Bella Ciao”, è che il centro destra la destra per meglio capire i fascisti che ci governano NON hanno proferito parola,si dice”chi tace acconsente”. Questo atteggiamento appoggia palesemente il grave fatto avvenuto in Alessandria. Perché ogni volta che qualcuno canta Bella ciao, non sta solo intonando una melodia. Sta ricordando che in questo Paese c’è chi ha lottato contro l’oppressione. Sta difendendo la Costituzione nata dalla Resistenza. Sta opponendosi alla cultura dell’odio che vorrebbe farci tornare indietro, ai tempi bui della violenza politica, della censura, del terrore di Stato.
Chi aggredisce per silenziare una canzone, aggredisce la nostra democrazia. Chi alza le mani contro chi canta la libertà, non è solo un violento: è un nemico della civiltà. E noi, a quel nemico, rispondiamo con la fermezza delle nostre idee, con la potenza della nostra memoria, con la determinazione di chi non vuole che il passato ritorni sotto mentite spoglie. Perché il fascismo non è un’opinione. È un crimine. Lo è stato, lo è, e lo sarà sempre. E ogni gesto come quello di oggi ce lo ricorda con crudele chiarezza.
Ma noi, oggi più che mai, rispondiamo come hanno risposto i partigiani: con il coraggio. Con la voce alta. Con Bella ciao che risuona in ogni piazza, in ogni casa, in ogni scuola. Perché finché ci sarà qualcuno disposto a cantarla, ci sarà speranza. Finché ci sarà qualcuno pronto a difendere la memoria, nessuno potrà riscrivere la storia con le botte e con la paura.
Laura Robbiano PRC
(foto di apertura di Matteo Vignoli)
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