Non era ancora finito il clamore delle asfaltature e della coloritura delle strisce pedonali – sempre per la serie “cose mai viste a Novi” – che una gigantesca nuvola nera si addensava all’orizzonte, particolarmente sul percorso della Milano-Sanremo e, nello specifico, sul centro fieristico adibito, per la bisogna, per le inoculazioni anti-Covid.
Le vaccinazioni per sabato 20 marzo, al centro fieristico, sono state sospese, c’è chi dice perché davanti al Centro fieristico doveva transitare la Milano-Sanremo. Certo è che la città è finita sui giornali non solo locali e non certo per un fatto positivo.
Non vi è dubbio che la corsa ciclistica sia importante per Novi, città del ciclismo, ma non vi è altrettanto dubbio che le vaccinazioni sono ancor più importanti, per poter ancora vedere transitare la gara ciclistica nelle future edizioni.
Le opposizioni in consiglio comunale hanno protestato per la sospensione delle vaccinazioni, individuando la responsabilità o in chi comanda nell’Asl (Azienda Sanitaria locale) oppure nel Sindaco della città che, lo diciamo per chi non lo sapesse, è autorità sanitaria sul territorio e, aggiungiamo, non poteva non sapere di tale decisione. In soccorso del Sindaco, quando ormai si era scatenato il putiferio sulla stampa, è arrivata una comunicazione del Distretto Asl Novi-Tortona che ha fatto sapere che «la sospensione del vaccino Astra Zeneca ha richiesto la totale revisione della programmazione vaccinale” e che “Tutto ciò ha comportato l’interruzione delle vaccinazioni in alcuni centri vaccinali per il giorno di sabato 20 marzo”, notizia poi ribadita dall’Asl provinciale il lunedì successivo.
Per contro notizie di stampa date da un giornale che appare ben informato, riferiscono con forza che “in realtà, la chiusura del centro vaccinazioni, per evidenti ragioni di sicurezza collegate al passaggio della corsa e di tutto il seguito, era stata decisa ben prima dell’esplosione del caso AstraZeneca” quindi sostiene sempre lo stesso giornale:“Sbaglia però chi ritiene che la sospensione di sabato mattina non sia da mettere in correlazione con la Milano–Sanremo”.
Quindi delle due, una. Quale ?
C’è, a nostro parere, qualcosa, per dirlo alla lombarda, che non quadra. I comunicati ufficiali sarebbero stati chiarificatori se si fossero almeno indicati quali altri centri vaccinali erano stati sospesi, e se fossero stati preventivi e non successivi allo scoppiare della polemica. Peraltro la decisione della Regione di sospendere la somministrazione del vaccino Astrazeneca, fu presa il 14 marzo. Sei giorni prima del giorno incriminato. Lo testimoniano le dichiarazioni del Presidente Cirio che vantava di essere stato lungimirante, per aver assunto la decisione di sospendere Astrazeneca un giorno prima che lo facesse l’Aifa, l’ente competente che regola l’attività dei farmaci in Italia. Ma c’è di più: il sito della Regione Piemonte, accessibile a tutti, quotidianamente, a fine giornata, informa sull’andamento delle attività di vaccinazione sul territorio regionale.
Prendendo come riferimento la settimana successiva alla sospensione di quel vaccino (ripetiamo per i distratti, era il 14 marzo) si evince che l’andamento delle vaccinazioni sul territorio regionale è stato costante. Lunedì 15 marzo sono state somministrate 9569 dosi di vaccino, martedì 16 sono state inoculate 9355 dosi, mercoledì 17, 10.879, giovedì 18, 10.252, venerdì 19, 9.643 e infine sabato 20, 10.683. I numeri non si discutono ed è chiaro che, nonostante la chiusura del Centro di somministrazione novese per il giorno della Milano-Sanremo, il numero delle inoculazioni in regione è stato tra i più alti della settimana. Dunque, insistiamo, qualcosa non quadra.
Non ci nascondiamo che la Milano-Sanremo attiri molti spettatori, ma non possiamo altrettanto nasconderci che tutto il territorio della regione è stato dichiarato zona rossa da lunedì 15 marzo (quando si dice la combinazione, le date coincidono) e, come detto giustamente e ufficialmente, non potevano esserci lungo il percorso i soliti appassionati di ciclismo (altrimenti sarebbero stati multati ? così per saperlo). Forse, mettendoci “nu poco e fantasia” come dicono a Napoli, si sarebbero potute adottare, a scopo precauzionale, alcune misure.
Da uomini della strada, insieme a “Bastiano”, ne abbiamo individuate un paio. Ad esempio si poteva deviare, in accordo con gli organizzatori della corsa che crediamo sensibili al problema della pandemia, il percorso degli atleti per un breve tratto (anziché percorrere viale dei Campionissimi e poi via Ovada, si poteva far transitare i ciclisti per tutta via Pietro Isola, poi via Trattato di Bruxelles; spannometricanente sarebbero stati gli stessi metri da percorrere, asfaltature permettendo). Per quest’anno i ciclisti non avrebbero lambito il Museo dei Campionissimi, pensiamo facendosene una ragione, visto che l’anno scorso non erano nemmeno entrati in città. Alternativamente si poteva presidiare viale dei Campionissimi ai due vertici (come si fa per i mercati alimentari di via Garibaldi, sempre per fare un esempio), facendo transitare solo le persone vacinande (con auto-certificazione) e chiudendo completamente il transito sul viale per i pochi minuti in cui passavano i “curidui”. Lo sappiamo, l’abbiamo fatta troppo facile, meglio chiudere burocraticamente il centro fieristico, rintanandosi tra le carte polverose, si fa meno fatica e non si deve pensare poi tanto.
Invece, lo diciamo senza alcuna ironia, il vaccino non può attendere e tantomeno le persone, sempre per permettere loro di poter veder passare negli anni a venire le edizioni della Milano-Sanremo. Vacciniamoci (potendo) !!!
Il Malalingua
P.S: E il Mungitore cosa fa? A finito di “sbannattare” qua e là, convinto di tenere tutti sulla corda. Probabilmente è rintanato nella sua stalla e “rumina” , insieme alle sue mucche, ovvero mastica ulteriormente il recente (secondo lui) “glorioso” passato che, indubbiamente gli ha dato un momento di notorietà. Ma ruminare serve solo alle mucche. Voleva (si fa per dire), cambiare la Giunta comunale e invece, è stato cambiato lui. Chissà forse sta pensando di inventarne un’altra, ma il suo “schioppo” spara tappi, come quelli della nostra infanzia. Se va avanti così, alle prossime elezioni, sarà raccolto con il cucchiaino.
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