E così, alla fine, hanno fatto l’ennesima retromarcia, seppur parziale, malgrado i roboanti diktat del nipote del Sindaco, il quale non ne voleva più sapere dello sportello immigrati, sull’onda della parola d’ordine: “prima i novesi ‘d Neuve”. Dopo che, si dice, abbia“sbirciato” – insieme a colui che vorrebbe portargli via lo scettro – la manifestazione di protesta del 1° maggio. Dopo aver tentato di ridimensionare l’evento e il dissenso che lo ha preceduto, con levata di scudi trasversale, da sinistra a destra e viceversa (e se ne faccia una ragione). Infine, nel silenzio silenzioso che contraddistingue il Sindaco e la sua Assessora, è stato bandito “l’affidamento mediante trattativa diretta della gestione del servizio immigrati” ridimensiondone la spesa, ridotta da 26.000 euro a 11.200 e portando le ore del servizio dalle ventuno precedenti a sole sei settimanali. Una miseria, forse atta a salvare la faccia e “dare un contentino” a qualche scalpitante tra quel che resta della maggioranza? Come si dice: non c’è pace tra i rovi (di ulivi no, non ne hanno).
Nel provvedimento, scritto dalla dirigente, si legge: “Da anni l’Amministrazione Comunale di Novi Ligure si adopera per favorire l’integrazione e facilitare la comunicazione delle persone straniere presenti sul nostro territorio”. Ci si chiede se il “conducator” di via dei Mille (da taluni chiamato Pinocchio) sia d’accordo con la scelta, dopo aver dichiarato che il servizio andava eliminato in quanto istituito da Muliere & Co. … affermazione peraltro fallace, in quanto funzionante da almeno due decenni.
Naturalmente il contenuto in “soldoni” deve essere stato dettato dalla Assessora; ci si rifiuta e di pensare che la differenza di circa 15.000 euro non potesse essere reperita fra le pieghe del bilancio comunale che, si ripete, cuba intorno ai venticiquemilioni di euro.
Alcuni sostengono che, diabolicamente, tutto è stato ridimensionato per far fallire la gara, essendo il compenso troppo misero; altri, invece, sostengono che ci sarebbe qualcuno/a già pronto ad accettare (forse un altro credito elettorale da riscuotere ?… ).
Non sappiamo, vedremo cosa accadrà. Certo è che il Sindaco – ormai definito dal volgo Signor Tentenna – e la Giunta leghista si dimostrano sempre assai esperti in retromarcie. E’ certo altresì che il “conducator” debba fare una ragione delle proteste, giunte da varie parti della società civile: Novi è democratica! Le parole ed i fatti dei giorni scorsi hanno pesato, quel che resta della maggioranza dimostra sempre più di non essere in grado di decidere una mazza (eufemismo utilizzato per evitare volgarità).
Si può anche aver vinto le elezioni per una manciata di voti, ma poi essere politicamente minoranza in città.
Il Malalingua
P.S.: …e il Mungitore (lui che risolve sempre tutto) continua a parlare ai calcinacci .
Residuati bellici
Lo sprovveduto turista esquimese, attratto a Novi dall’acciliano programma “turismo più turistico”, si sarà chiesto il significato della “installazione” posta in via Paolo da Novi (si veda foto), ormai anche ricettacolo di rumenta. Lo sprovveduto turista si sarà domandato, non avendo trovato informazioni sul manufatto nella guida Touring, se lo stesso fosse testimonianza del drammatico bombardamento del giorno 8 luglio 1944. Si tratta invece di una “installazione” recente, che risale, all’incirca, ad un anno fa, regnante Diego ai Lavori pubblici, atta a tamponare il muro di cinta di palazzo Dellepiane che, come dicono i tecnici, “spanciava”. Da allora, però, di tempo ne è trascorso parecchio: sarebbe il caso che colui il quale è sempre intento ad informarci se si asfalta una strada (ne riconosciamo il merito: non se ne poteva più delle strade bianche di cui era disseminata la città, via Girardengo compresa), togliesse di mezzo quel baraccone posto sulla via intitolata al nostro concittadino, eletto Doge di Genova nel 1507. Così il turista esquimese sarebbe attirato dal nome della via e potrebbe persino chiedersi chi fosse stato Paolo da Novi.
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