Il passaggio di Francesca Chessa a Fratelli d’Italia avrà ripercussioni sulla vita politica cittadina, e quali? Perchè dopo la conferenza stampa un delegazione di Fd’I si è recata a casa di Marco Bertoli?
Nella conferenza stampa di martedì scorso, in cui Francesca Chessa ha ufficializzato il suo passaggio nelle file di Giorgia Meloni, sono state dette molte cose. Ma le cose più importanti non sono state dette. Parliamo innanzitutto di chi c’era, e di chi non c’era. C’era Federico Riboldi, sindaco di Casale, e non c’era Gian Paolo Cabella, sindaco di Novi. Visto che a tenere la conferenza era un suo consigliere (e anche di punta, visto che era capogruppo di maggioranza) e visto che era presente il sindaco della seconda città della provincia, come numero di abitanti, il sindaco di Novi avrebbe ben dovuto essere presente. Invece, non c’era. Questo è un segnale molto chiaro. Ma come interpretarlo?
Alle scorse elezioni Fratelli d’Italia a Novi non raccolse neppure i voti per esprimere un rappresentante in consiglio, merito anche del poco appeal dei candidati messi in lista. Oggi invece ne ha ben due. Ma chi teme di più la campagna acquisti di Fratelli d’Italia, la Lega o Forza Italia?
Subito dopo la conferenza stampa, Francesca Chessa, Riboldi, Baldi (presidente della provincia anche lui recentemente passato a Fd’I) e Saracino si sono recati a casa di Marco Bertoli, suscitando l’irritazione di qualche membro di Fratelli d’Italia che non è stato né invitato, né avvisato dell’incontro.
Cosa si sono detti i vertici di Fd’I e Bertoli? Che anche il politico-contadino stia valutando di passare nelle fila della Meloni? C’è chi mormora che ci siano in ballo le candidature al senato.
Chi deve preoccuparsi dell’asse tra Chessa e Bertoli è Cabella, ma sopratutto il presidente del consiglio comunale Oscar Poletto, notoriamente inviso a Bertoli. Ora Poletto è rimasto l’unico consigliere di Forza Italia, e non potrà che rivestire anche la carica di capogruppo. Carica che a regolamento del consiglio comunale non è incompatibile con quella di presidente del consiglio, ma che stona parecchio. Se quello del presidente è un ruolo di garanzia verso tutti i consiglieri comunali, è normale che non rivesta altri incarichi politici. Potrebbe essere l’occasione per Bertoli per far saltare la presidenza di Poletto, mettendo sul suo scranno o Chessa (che dovrebbe passare l’incarico di capogruppo a Saracino) oppure Saracino stesso. In questo modo si andrebbero un poco a riequilibrare le posizioni in consiglio comunale, dove Forza Italia è sicuramente iper – rappresentata rispetto ai consiglieri che ha.
Nei prossimi consigli ne vedremo ancora delle belle, questo è certo.
C’è anche chi, come Alfredo Lolaico del gruppo Dem, storce il naso davanti ai passaggi di casacca: «Il problema è di democrazia. Gli elettori novesi hanno avuto modo di votare Fratelli d’Italia alle elezioni, e non lo hanno fatto. Ora, un partito che è stato respinto alle urne, si ritrova ad essere il secondo partito di maggioranza, alla faccia della volontà degli elettori»
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