Fa notizia, a livello nazionale, l’accanimento contro il reddito di cittadinanza ed a livello locale il passaggio della consigliera da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Si vocifera anche che ci sia un tentativo di risucchiare nelle file degli eredi di Alleanza Nazionale anche il neo gruppo guidato da Marco Bertoli.
Alcune considerazione sull’accanimento del reddito di cittadinanza, sopratutto a livello politico da parte di esponenti di primo piano di Fratelli d’Italia, supportato da prenditori che si lamentano, versando lacrime di coccodrillo, non trovando disponibilità di mano d’opera stagionale .
C’è da rimanere stupefatti che una forza politica che si vuole rifare alla giustizia sociale, alla difesa del diritto, della italianità ed a quei sentimenti di orgoglio e onore nostrano, che denigra un strumento legislativo che permette un minimo di difesa versa una sopraffazione economica morale di gran parte della popolazione lavorativa, sopratutto giovanile.
I presunti prenditori, i quali considerano il profitto come obbiettivo irrinunciabile da raggiungere a qualsiasi costo, si possono capire, non certamente giustificabili per il loro egoismo, che fa leva perfino sulle situazioni più misere, per imporre le proprie condizioni al prestatore d’opera. Ma il politico, che dovrebbe avere una visione generale ed un’etica morale, come può arrivare a dichiarare che il reddito di cittadinanza è una maledizione che non fa trovare operai? (dichiarazione dell’on. Santachè, esponente di primo piano della destra).
Il redditto di cittadinanza è una vera conquista sociale, uno strumento previsto dalla costituzione con il quale la società si dimostra solidale verso chi attraversa un periodo di difficoltà che per infinite ragioni non è in condizione di produrre un minimo reddito da consentirne il superamento con decoro.
Inoltre permette una riqualificazione verso occupazioni innovative che il progresso sociale tecnico logico, continuamente elabora e richiede.
Certo ci sono degli abusi, come chi si finge invalido. In un paese dove l’arte di arrangiarsi è considerata una furbizia, questi abusi non sono una novità e vanno certamente scoperti e severamente sanzionati.
Le società e gli imprenditori rivolgano al centro per l’impiego la richiesta di personale e diano agli stessi centri, mandato a stipulare i contratti con le adeguate retribuzioni, anziché gridare ai quattro venti che per colpa del reddito non trovano personale disposti a lavorare. I comuni utilizzino i percettori, nei lavori socialmente utili come prevede la legge. Per far funzionare il sistema bisogna che ognuno faccia la sua parte.
La consigliera che è transumata, mi fa specie che lega il suo nome ad una compagine che porta avanti politiche di sfruttamento verso i prestatori d’opera e di solidarietà verso la categoria dei privilegiati ma forse, avendo avuto per padre un grande politico, non ha dovuto lottare per una posizione sicura per cui la politica del nuovo schieramento le è congeniale, magari incoraggiata dai sondaggi in ascesa.
Che dire del raggruppamento politico solo Novi: la politica ha perso , da tempo, l’anima dell’appartenenza, basta l’esempio dei rappresentanti al parlamento, in 200 hanno cambiato casacca per cui se si avverasse quello che si vocifera non sorprenderebbe nessuno. La promessa di qualche candidatura di prestigio è una grande attrattiva ma, conoscendo l’acume politico e l’esperienza di Bertoli, non credo possibile una tale eventualità. Al momento si trova in una posizione che si può definire comodamente equidistante che gli permette di muoversi su due scacchiere ed a secondo da come si posiziona l’elettorato, durante la seconda parte del mandato di marca leghista, può decidere su quale parte puntare.
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