Da spettatore forzato seguo le vicende politico-amministrative della mia Città. Devo dire che da questa parte la noia è una illustre sconosciuta visto il turbinio di dichiarazioni eccessivamente disinvolte rilasciate da alcuni amministratori . Durante il mio “secondo tempo”, per dirla alla Max Pezzali, si susseguono fatti e dichiarazioni giornalistiche a giro continuo come quando, da bambini, facevamo girare “a giordura”, finito un giro ne comincia un altro. Da quando Marco Bertoli ha lasciato la maggioranza, un pò si e un pò no, è iniziato un giro di valzer da far girare la testa anche ai ballerini provetti. Per sedicenti raffinati, addirittura, si tratterebbe di giri di arabesque da far invidia a “Le tre Grazie” di Antonio Canova. I giovani rampanti leghisti, alla esasperata ricerca di un nuovo romanticismo estetico, già espresso con stesura di striscioni e lenzuola pieni di poetici insulti, richieste di dimissioni e striscianti segnali di avvicendamenti, sono partiti da lontano. Il sindaco, come Quinto Fabio Massimo “Il Temporeggiatore”, ha aspettato qualche mese poi, visto il susseguirsi di dichiarazioni di aspiranti stregoni locali sui giornali, e non solo, sull’argomento ha stigmatizzato il pettegolezzo estivo che preconizzava rimpasti di giunta. Leggasi a questo proposito un suo messaggio WhatsApp di fine estate dove il sindaco diceva apertamente che non ci sarebbe stato alcun rimpasto e invitava tutti a smetterla altrimenti le dimissioni le avrebbe date lui mettendo tutta la maggioranza, allora ancora unita, si fa per dire, nella palta. Dopo aver ripetuto io su un giornale locale, solo due settimane dopo, le stesse parole che aveva sottoscritto il sindaco, lo stesso me ne fece rimprovero. Forse lo tradiva la memoria? Forse è stato fulminato sulla via di Damasco come San Paolo? Si sa come è finita, solo un mese e mezzo dopo il sindaco ha fatto esattamente l’opposto per poi farne un motivo fondante di un fantomatico “cambio di passo” con un rimpasto di giunta. Orbene dopo di allora è successo di tutto. Dopo aver ripetuto come un disco rotto che tra consolidato e fabbisogno persisteva uno scostamento prossimo ai due milioni di euro, ha tenuto a stecchetto diversi settori per quasi un anno con capitoli a zero o giù di lì e facendoci fare i salti mortali per rabberciare qualche iniziativa. Col nuovo assessore i soldi hanno fatto la loro ricomparsa e nemmeno in modo timido ma sbandierando la loro provenienza da attribuire alla gestione precedente. Sembrava che cantassero… “Rocchino siamo figli tuoi”. Fine dei giochi?…manco per idea. Da quel momento è iniziato un nuovo ballo, dai giri di valzer, o arabesque, al ballo del quà quà.
Fughe dai partiti, composizioni e scomposizioni di gruppi consiliari, richieste di modifiche di regolamenti in corso d’opera, proposte di “spacchettamenti” per gestione impianti sportivi, illegittimi, che Bertoli ha ricacciato in gola a sindaco e nuovo assessore con minaccia di voto contrario sul bilancio. Ultimo “spacchettamento” poi è quello proposto per “salvare” il CIT e che ha portato a delibere di impegni senza legittimità e contro il parere di Segretario, Capo Contabile e Revisori dei Conti. La cosa sembrava delineare un “percorso” per la stesura del bando di gara, ma qui i nuovi guru hanno dato il peggio. Senza considerare che l’operazione economico finanziaria, propedeutica per la gestione di bilancio, è un atto squisitamente politico, come sosteneva sempre il compianto Oreste Soro che senza essere un professionista era uno che se ne intendeva, eccome, pensando di risolverla con sfoggio di ragioneria e senza il necessario confronto con tutti i comuni soci e senza tenere il alcun conto le reiterate richieste delle parti sociali…. sono andati a sbattere. La correzione di un errore che per Lor Signori non era un errore ma che “con estrema urgenza” doveva essere corretto non è stato corretto. Come la grappa nel caffè per gli astemi. La delibera ha messo in luce una maggioranza che non è mai stata tale e che percorre un sentiero lastricato di sabbie mobili. Questo ed altro, mica male come “cambio di passo” visto che hanno convocato d’urgenza un consiglio comunale per correggere un dato che avrebbe dovuto far invidia a Jaques Chabanne monsieur de La Palisse invece di farlo rivoltare nella tomba, il comune di Novi può solo deliberare la vendita delle quote sue e non di altri comuni. Elementare Watson, ma ci ritorneremo e con l’aggiunta di altri episodi per chi, come me, la memoria l’ha conservata intatta. Saranno raccontati con dovizia di particolari diversi altri episodi, anche basati su palesi falsità. La musica continua come sul Titanic mentre Lor Signori continuano a ballare senza tenere in alcun conto che il grammofono è vecchio e la puntina, spuntata fin dall’inizio, da tempo non suona più.
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