L’assessore al bilancio del comune di Novi Ligure, Maurizio Delfino, è un nostro fedele e attento lettore. Ma l’articolo pubblicato ieri relativo alla bocciatura del piano di salvataggio del Cit da parte della autorità di regolazione dei trasporti non gli è piaciuto. Una risposta al nostro articolo è stata mandata al sito alessandria24. Lo ripubblichiamo, sperando di fargli cosa gradita.
La risposta di Delfino:
In merito al confuso, erroneo e strumentale articolo apparso su un blog locale in merito alla Nota di riscontro Autorità Regolazione Trasporti alla lettera del Comune di Novi Ligure del 19 maggio 2021 sulla vicenda CIT trasporti, lo stupore di fronte a tanta insipienza è davvero enorme.
Questo è il sintetico commento dell’Assessore alle società partecipate dott. Maurizio Delfino, che lunedì prossimo in Consiglio comunale spiegherà tecnicamente la questione, anche per chi non sa o non vuole leggere la documentazione di riferimento.
“Innanzitutto devo evidenziare che il vero “male” del CIT deriva dal fatto che molti parlano senza approfondire le questioni, causando danno al CIT, al Comune, alla collettività e manifestando preoccupanti segnali di autolesionismo. Inoltre mi preme evidenziare che il piano di risanamento cui si riferisce l’Autorità di Regolazione Trasporti è quello che ha presentato la precedente amministrazione nel 2018, dimenticando, guarda caso di mandarlo alla stessa Autorità di regolazione dei Trasporti e alla Corte dei Conti, come invece avrebbe dovuto fare. Quel piano tra l’altro era supportato dai pareri tecnici favorevoli, anche se la precedente amministrazione ha omesso – fatto gravissimo – di far precedere l’approvazione del piano in assemblea dei soci alla necessaria approvazione del Consiglio comunale, in spregio al senso istituzionale che ogni amministratore dovrebbe possedere.
Quel piano è stato poi aggiornato il 21 ottobre 2020, prevedendo la soluzione “C) Sopravvivenza in perdita” che non aveva i caratteri di un effettivo piano di risanamento, non per nulla era limitato al 30.06.2021, ma solo quello di una soluzione ponte, per giungere alla prevista conversione del CIT in società mista. Le soluzioni per il rilancio del CIT erano demandate al piano industriale dell’operatore economico selezionato come socio operativo.
Occorre poi ricordare che l’Autority sui trasporti non ha formalmente adottato alcuna bocciatura del piano e del suo correttivo. Nella nota citata, ART si limita a evidenziare che “l’esercizio delle competenze di cui alla norma richiamata non può che essere subordinato all‘acquisizione di un Piano di risanamento adeguatamente formulato e comunque redatto in conformità a consolidate prassi aziendali e contabili”.
Ci permettiamo un piccolo commento e, soprattutto, qualche domanda all’assessore Delfino.
Innanzitutto, ci chiediamo perché la risposta al Moscone venga mandata ad un altro sito. La nostra mail è ronza@ilmoscone.it, la prossima volta mandatecela direttamente. Non vorremmo che ci sfuggisse, per fortuna ci hanno segnalato il sito di cui non conoscevamo neppure l’esistenza. Ma questa è solo una curiosità.
Veniamo alle cose serie. L’assessore Delfino dice che il piano bocciato è quello presentato dalla precedente amministrazione, che non è mai stato inviato. Sinceramente, facciamo fatica a capire: se non lo hanno ricevuto, come hanno fatto a dire che non va bene?
L’autorità per la regolazione dei trasporti, nel suo pronunciamento, fa riferimento alla lettera del Comune di Novi Ligure del 19 maggio 2021. Quindi, o il comune si è sbagliato e ha mandato all’autorità il piano vecchio, oppure l’autorità parla proprio del piano nuovo, aggiornato al 21 ottobre? Nella lettera dell’Arc si fa riferimento al piano “C.I.T. S.p.A. – Revisione del Piano di risanamento e ristrutturazione 2018-2021/2023 –Aggiornamento a seguito dell’Assemblea degli Azionisti del 25/08/2020 e degli indirizzi del Comune di Novi Ligure”. Quindi, pare proprio che stia parlando proprio del piano nuovo, e non di quello vecchio.
L’autorità fa riferimento inoltre alla delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 3 maggio 2021, avente ad oggetto “Revisione Piano risanamento e ristrutturazione 2018-2021/2023 di CIT SpA”. La stessa delibera che verrà posta nuovamente all’attenzione del consiglio convocato per domani.
L’Arc scrive espressamente che “quanto approvato con la citata d.c.c. n. 37 del 3 maggio 2021 non corrisponde di fatto ad alcuna opzione di “risanamento” della Società in oggetto”. Visto che ci accusate di essere confusi, erronei e strumentali, attendiamo con ansia che facciate chiarezza domani sera.
Il pronunciamento dell’Arc è riferito a quanto prodotto da questa amministrazione, caro Assessore. Crediamo che Lei lo sappia bene.
Ancora una domanda: il precedente piano dell’amministrazione Muliere era stato approvato dalla giunta. Il nuovo piano deve essere invece approvato dal consiglio comunale: perché?
Infine, ci permetta di condividere una riflessione. Le perplessità avanzate dall’Art sono sostanzialmente le stesse avanzate dalla corte dei conti, dei tecnici comunali, dal collegio sindacale, e dall’opposizione Dem e 5S in consiglio. Sono tutti confusi, erronei o strumentali?
Comunque, lasciamo ai lettori la facoltà di documentarsi, allegando la nota diffusa dall’Autorità per la regolazione dei trasporti, che potete scaricare nel link di seguito.
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