Era la fine del mese di luglio e, forse a causa della calura estiva, una notizia rimbalzava tra le contrade novesi. L’Assessore regionale alla Ricerca, Innovazione e Ambiente, Matteo Marnati, in quota Lega, secondo notizie di stampa, aveva dichiarato: “… l’intenzione di insediare in città un termovalorizzatore, sulla base di un sondaggio effettuato tra la popolazione”. Popolazione, scriveva il giornale, che “si immagina novese”. Del sondaggio, ad oggi, non si ha ancora – come dicono i saputi – contezza.
Erano all’oscuro di tale intenzione anche le opposizioni in Consiglio comunale, la cui reazione era stata presentare una mozione all’assemblea cittadina, nella quale si chiedeva quale fosse la posizione ufficiale della Giunta comunale, e sulla base di quali studi era stata manifestata l’intenzione dell’Assessore regionale, e di conoscere il sondaggio citato.
La questione, Presidente del Consiglio comunale permettendo, è stata discussa, “tempestivamente”, circa due mesi dopo.
Tutti insieme, uomini e donne del centro-destra, fuori e dentro la coalizione (assente il Mungitore: perché?), avevano votato contro la mozione di PD e 5S; tanta compattezza non si vedeva da mesi (per non dire da due anni e oltre). Spesso in disaccordo su ogni posizione e su come amministrare, gli sparpagliati consiglieri del centro-destra, una tantum (perché, come diceva Ernesto Calindri, “dura minga”), si sono ritrovati uniti “come un sol uomo” contro le opposizioni.
A quanto pare, il tema non è mai stato all’ordine del giorno della Giunta Comunale; l’Assessore all’ambiente aveva altresì dichiarato che non era un tema di competenza comunale. Però, considerato che le decisioni (e le fantasie) relative alla nostra città vengono assunte altrove, il leader maximo della Lega, nonché nipote del Sindaco, si è apprestato a dichiarare che a Novi verrà costituito un comitato favorevole all’ insediamento del termovalorizzatore.
Sorpresa: dopo circa una decina di giorni dalla roboante dichiarazione del giovane nipote del Sindaco, l’altrettanto giovane Assessore regionale Marnati dichiarava che: “…non esiste alcuna indicazione sulla realizzazione di un altro termovalorizzatore nella Regione”. Aggiungendo che, in primo luogo, la Regione deve realizzare il piano rifiuti e se (“e sottolineo se”, direbbe la cantante Mina) “i numeri diranno che è necessario un altro impianto” (uno esiste già a Torino, N.d.R.), “solo allora si deciderà dove realizzarlo”.
Tale retromarcia dell’Assessore regionale appare all’altezza di quelle cabelliane, cui noi novesi siamo avvezzi; ma non solo, costui ha anche dichiarato che “… oggi ci sono solo intenzioni territoriali, ma non c’è un progetto, questo non è ancora stato nemmeno minimamente visto attraverso l’iter burocratico e legislativo della Regione”. Tradotta, l’affermazione significa che non è competenza di un qualsiasi Comune decidere se si deve costruire un termovalorizzatore e dove collocarlo; quindi, se fosse vero che il Comune di Novi ha chiesto ad Acos di elaborare uno studio di fattibilità per realizzare l’impianto, si tratterebbe di risorse e tempo sprecati.
Da tutto ciò si desume che, da Formazza (Comune più settentrionale della regione Piemonte, sito nella provincia Verbano-Cusio-Ossola) in giù, non esiste alcun progetto per un secondo termovalorizzatore nel territorio regionale; anzi, non è neppure detto se ne verrà realizzato un secondo, la regione Piemonte non ne ha proprio discusso. Eppure i leghisti novesi candidano la città ad una eventualità che, allo stato, non esiste. Della serie: non si sa mai, noi intanto ci candidiamo. Alla stessa stregua si potrebbe candidare la città ad ospitare una seconda Mole Antonelliana: non si sa mai, appunto.
Allora, perché tanto soffoco novese? Perché istituire un Comitato per ospitare un termovalorizzatore, se non si sa neppure se sarà necessario?
Forse, a corto di idee e di programmazione, gli amministratori novesi hanno preso la palla al balzo, facendo propria quella dichiarazione regionale -diciamo incauta- di luglio, per dimostrare, prima di tutto a se stessi, che, perdindirindina, l’Amministrazione comunale esiste. Però la seconda dichiarazione regionale è paragonabile ad una doccia fredda (o, meglio, gelata): è come aver totalizzato zero al gioco dei dadi. Della serie: ritenta, sarai più fortunato.
Forse al Sindaco Cabella, o a chi per esso, sarebbe convenuto informarsi bene sulle intenzioni regionali, che non collimano con quelle auspicate dal nipote. Forse sarebbe bastata una telefonata … tra leghisti ci si dovrebbe intendere.
Infine, un quesito marzulliano: ha senso avviare la raccolta differenziata (seppur con il notevole ritardo causato dall’attuale Amministrazione cittadina, ritardo che ha provocato l’aumento della Tari) e poi auspicare la costruzione di un termovalorizzatore?!! Sarebbe come dichiarare solennemente di voler intitolare una piazza ad una emerita società sportiva, per poi accorgersi che l’intitolazione è già avvenuta decine di anni or sono (si fa per parlare, son cose che qui da noi non accadono).
Ripristini
Una Ditta sta posando in città i cavi per la fibra ottica, ovviamente facendo scavi ovunque siano necessari. Dopo lo scavo, altrettanto ovviamente, il manto stradale deve essere ripristinato, e l’operazione, ci permettiamo di aggiungere, deve essere svolta a regola d’arte. Consigliamo dunque al solerte Assessore ai Lavori Pubblici che, nei ritagli di tempo, dopo aver effettuato la ricerca delle cacche dei cani e dei rifiuti abbandonati, dia un’occhiata a tali ripristini (volendo, anche con qualche selfie). No, non sarebbe affatto male …
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