Dal veglione di capodanno del 1952, ultimo evento pubblico avvenuto (finora) al Teatro Marenco, al 6 novembre 2021, data fissata per la riapertura al pubblico del teatro, con una prima serata a cui sarà possibile partecipare solo su invito. I novesi hanno aspettato 25147 giorni, quasi 70 anni, per poter ritornare nel loro teatro.
«Dopo anni di fatica siamo finalmente riusciti a ridare alla città uno dei suoi luoghi più importanti» ha scritto il sindaco Cabella nella sua pagina facebook.
La rinascita del teatro Marenco comincia il 25 marzo 2004, quando il sindaco di Novi Mario Lovelli e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Gianfranco Pittatore (scomparso nel 2009) danno vita alla fondazione Teatro Marenco. Primo presidente della fondazione è il Maestro Gian Marco Bosio. Nel 2011, sotto l’amministrazione di Lorenzo Robbiano, si trovano le risorse necessarie per l’avvio dei lavori di restauro grazie sopratutto all’interessamento dell’onorevole Sandro Bondi.
I lavori cominciano con il sindaco Rocco Muliere nel 2015. Nel 2019, quando diventa primo cittadino Gianpaolo Cabella, il più è fatto. Chi è venuto prima ha trovato le risorse economiche, ha fatto i progetti, ha avviato i lavori.
Infatti il sindaco Cabella, sempre su facebook, ha voluto “ringraziare le amministrazioni precedenti e i CdA che si sono susseguiti, tutti hanno messo un tassello per questa grande riapertura”.
Nel 2017 il compianto Poppi Posillipo ideò la campagna “adotta un poltrona” che portò molti novesi a mettere mano al portafoglio e raccolse 75mila euro per l’acquisto degli arredi del teatro. Una sottoscrizione popolare di forte valenza non solo simbolica ma anche pratica. Ci tocca sottolineare però che nessuna delle persone che oggi hanno dato vita alla conferenza stampa, che si sono fatte fotografare sul palco (foto di apertura), figura nell’elenco dei tanti novesi che hanno contribuito a quella raccolta fondi. Clicca qui per scaricare l’elenco dei novesi che hanno donato.
Il Teatro Marenco è, e deve continuare ad essere, il teatro di tutti i novesi. Tutto si può sopportare, tranne che la sua riapertura diventi uno strumento di propaganda politica. Sarebbe un insulto alla storia del teatro e della nostra città.
L’inaugurazione, come detto, avverrà sabato 6 novembre, con una serata di prosa e musica a cui si potrà partecipare solo su invito. Il sipario, che si alzerà alle 20.30, aprirà con un inedito monologo di Valerio Binasco, novese, attore e regista del teatro italiano, conosciuto a livello nazionale attivo anche nella cinematografia. Per la parte musicale si esibiranno gli “Strumentisti del Teatro alla Scala” di Milano.
Il giorno successivo, domenica 7 novembre, alle ore 20.45, è in programma una serata di musica colta e per film da titolo: “Benvenuti a teatro: colonne sonore in palcoscenico” è il titolo del primo concerto che si terrà al Teatro Marenco e che vede protagonista l’Orchestra Classica di Alessandria, con la partecipazione di Roberto Ranfaldi (violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI). L’evento è inserito nel Festival Internazionale A. F. Lavagnino contestualmente, durante la serata, sarà conferito anche il “Lavagnino Attore Award 2021”.
Venerdì 12 novembre avrà luogo lo spettacolo di danza del Balletto Teatro di Torino “Il corpo sussurrando”, compagnia fondata da Loredana Furno e diretto da Viola Scaglione.
Domenica 14 novembre è prevista una giornata dedicata al racconto della storia della Primaria Compagnia Marionettistica Pallavicini, anche attraverso l ‘inaugurazione dell’esposizione della collezione donata alla città di Novi.
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3 commenti su “Il 6 novembre riapre il teatro Marenco, il teatro di tutti i novesi.”
Comments are closed.
Mi auguro che alla serata di apertura siano invitati tutti i novesi che hanno donato il loro contributo . La vecchia amministrazione aveva altresì promesso una testimonianza permanente dei loro nomi all’interno del teatro .Per la nuova amministrazione anche tutto ciò deve essere rimosso?
“Ci tocca sottolineare però che nessuna delle persone che oggi hanno dato vita alla conferenza stampa, che si sono fatte fotografare sul palco (foto di apertura), figura nell’elenco dei tanti novesi che hanno contribuito a quella raccolta fondi.“
Il lavoro svolto ed il tempo dedicato al Teatro ed alla sua riapertura da parte di coloro che sono saliti sul palco è decisamente ben superiore al valore di una poltrona.
Brutta bestia l’invidia.
Cabella e compagnia bella si sono trovati il teatro bello e fatto ed ora si prendono il merito del lavoro. Aspettiamo con ansia il manifesto “grazie sindaco Cabella per averci ridato il teatro”. Un pò di pudore no?
Comunque vediamo chi invitano all’inugarazione, magari un bel pò di alessandrini, a cui abbiamo regalato un ponte.