Lo scorso venerdì, 29 ottobre, è stata inaugurata presso la sala d’arte moderna del Museo dei Campionissimi di Novi la prima mostra da novembre 2019, cui ha seguito un lungo periodo di stop forzato causato dalla pandemia. “Naturalmente astratto” (29 ottobre 2021 – 15 gennaio 2022) è un’esposizione di dipinti che celebra la produzione artistica di Alberto Boschi, classe 1935, originario di Genova, ma novese di adozione.
Il titolo della mostra indica l’essenza dell’arte di Boschi, che trova le sue radici proprio nella natura, della quale opera un processo di astrazione che viene tradotto in dipinti caratterizzati da esplosioni di colori, pennellate corpose e, talvolta, anche dall’utilizzo di materiali di risulta. Lo stesso artista, nell’introdurre i suoi lavori, ha ricordato di quando, 50 anni fa, usava i fogli di carta per i manifesti, già colorati e stampati, recuperati dal tipografo Cappelli, per creare le scenografie del teatro che avrebbero dovuto accompagnare i giovani in alcune rappresentazioni, come quelle in occasione del Carnevale.
Alberto Boschi, anche incisore e fotografo, scoprì la pittura in uno studio pubblicitario che frequentava negli anni Cinquanta e subito vi si appassionò; nell’arco della propria carriera artistica ha esposto nelle più prestigiose gallerie, in Italia e all’estero, e ha partecipato a innumerevoli mostre, personali e collettive.
Le opere in mostra, circa un centinaio, sono state selezionate dalla curatrice Chiara Vignola e dall’artista stesso, e la loro esposizione è inedita, poiché provengono dallo studio personale di Boschi che nell’arco degli ultimi quattro anni le aveva raccolte e organizzate in pacchi sigillati con le lettere P M (post mortem), con l’intento originario di lasciarle alla moglie, come sintesi finale di un lavoro iniziato nei primi anni Cinquanta.
«Questi pacchi, aperti dopo la mia naturale e prevedibile uscita di scena, sarebbero stati, con il loro contenuto, il mio saluto e il ringraziamento a questa terra che ho amato e a tutti gli amici che mi hanno seguito nel tempo. Mi sarebbe piaciuto vedere lo spacchettamento di questi lavori seduto tra le nuvole e con la canzone di Jannacci “per vedere di nascosto l’effetto che fa”». Così Boschi scrive nell’introduzione al catalogo della mostra, ma «il destino decise diversamente», aggiunge, dal momento che la moglie è purtroppo mancata lo scorso dicembre, dopo quarant’anni di vita insieme. Una perdita che ha rappresentato un grande vuoto per l’artista che ha deciso, così, di rimettersi in gioco.
Ci troviamo quindi ad ammirare questi suoi lavori immersi in un allestimento che ricorda il laboratorio dell’artista, intervallati da scatti che lo riprendono all’opera nel suo vero studio, realizzati dal fotografo Massimo Tamiazzo.
La mostra sarà visitabile dal 29 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022, il venerdì con orario 9-13 e 15-19, il sabato, la domenica e i festivi 10-13 e 15-19 (ingresso 7 euro, ridotto 4).
In apertura, la prima opera che apre la mostra: Verso l’azzurro, olio su tavola, 60×60 cm, 2015. A sinistra la firma dell’artista.
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